giovedì 29 gennaio 2015

Incomprensioni, maternità e ribellione

Il 1855 è un anno ricco di novità nella vita di Elisabetta. Gli scontri con l'arciduchessa Sofia erano all'ordine del giorno soprattutto perché la giovane imperatrice, amante della libertà, mal tollerava il dispotismo della zia e l'obbligo di adempiere al suo ruolo di imperatrice d'Austria. E' l'estate del 1854 quando Sissi scopre di essere incinta del suo primo figlio. Tutti sperano che il nascituro sia il tanto atteso erede al trono e la stessa Elisabetta lo sperava fermamente, immaginandosi già le infinite critiche che si addossavano alle donne che non avevano dato alla luce un maschio. Questo scrutare l'imperatrice, mette Sissi in uno stato di profonda agitazione e, come se non bastasse, l'arciduchessa Sofia la obbligava a farsi vedere dalla gente passeggiando nel parco del castello: un'imperatrice aveva l'obbligo di farsi vedere dal suo popolo, specialmente se in stato interessante! Figurarsi ora la giovane sovrana che, odiando già di suo l'esser sempre sotto i riflettori, appariva in pubblico spesso pallida, con gli zigomi tirati dal nervosismo. Questo forzare l'indole delicata e riservata di Sissi, non fece altro che accentuare la sua indole introversa tanto da portarla a fuggire (in una delle sue numerose fughe) a Bad Ischl, dov'era la residenza estiva della famiglia imperiale. Qui si incontrò con la madre Ludovica e trascorrerà un periodo di notevole tranquillità, lontana dagli obblighi di corte. Va ricordato a questo punto quanto l'imperatrice temesse di ingrassare: quello che per altre donne poteva essere l'apice della femminilità, il culmine del matrimonio e dell'essere donna e moglie, per Elisabetta divenne una sorta di fobia e non si sentiva a suo agio gonfia e pesante, con i lineamenti sformati dalla gravidanza ed una pancia che cresceva costantemente.
Rientrata a Vienna solo agli inizi dell'inverno, il 5 marzo 1855 Sissi da finalmente alla luce il suo primo figlio: una bambina che, senza considerare la madre, verrà chiamata Sofia, il nome della nonna. 


Elisabetta cerca di opporsi a questo fatto, ma essendo sola in questo scontro impari, alla fine soccombe al volere della famiglia imperiale. In fondo Elisabetta era ancora una donna inesperta e senza il giusto appoggio del marito che, pur amandola teneramente, non riusciva ad imporsi al volere dell'energica madre. In uno stato di psicologico molto delicato, tre mesi dopo la nascita della piccola l'imperatore decide di portare la bambina e la moglie al castello di Possenhofen per trascorrere un periodo tranquillo. Guai però a lasciare i doveri di Stato e l'arciduchessa Sofia in questo fu molto categorica! Francesco Giuseppe giunge quindi ad un compromesso, ovvero che Sissi avrebbe scritto alla suocera dando costantemente notizie di sé e della bimba.


Dopo un periodo di quiete, la coppia imperiale fu costretta a ritornare a Vienna ma la situazione non era cambiata. La zia Sofia, ritenendo la nuora molto infantile e immatura, s' "impossessò" della bambina tanto da arrivare a predisporne l'educazione e addirittura le stanze private della piccola che, come ben si vede anche nei film di Romy Schneider, vengono spostate nelle immediate vicinanze di quelle della madre dell'imperatore... in un'altra ala del palazzo! Elisabetta soffrì molto per questa separazione ma poté ben poco contro l'autorità del "primo uomo dell'impero". Era di nuovo incinta e non poteva né strapazzarsi, né tanto meno affaticarsi troppo correndo dall'altro lato del castello. Elisabetta trascorrerà un periodo di discreta quiete poiché in quello stato nessuna aveva il diritto di disturbare la sovrana. Smise di andare a cavallo e trascorreva i suoi giorni in casa a comporre versi o a studiare diverse materie o le lingue dell'impero.
 Il 12 luglio del 1856 al castello di Laxenburg Elisabetta da alla luce una nuova bambina... E il copione fu esattamente lo stesso. A questa nuova nata viene dato il nome di Gisella, senza ovviamente interpellare la giovane imperatrice. Il suo nome venne scelto per ricordare la principessa Gisella di Baviera (980 - 1065) che sposò il re d'Ungheria Stefano I e unì la corona bavarese e quella ungherese. Sebbene fosse stata battezzata Gisella con due L, lei scrisse sempre il suo nome con una sola L.



Come nel caso della piccola Sofia, anche questa viene presa in custodia dall'arciduchessa che vuole educarle cristianamente secondo le regole della casa d'Asburgo. Una principessa imperiale non poteva di certo essere una scalmanata come quella duchessa bavarese...
Questa volta però Elisabetta esplose e rivendicò i suoi diritti di donna, madre ed imperatrice! Era assurdo che ogni sua mossa fosse criticata dalla suocera e che questa pretendesse di educare le figlie allontanandole dalla sua custodia, separandole dalla madre. L'imperatore si trovò quindi fra due fuochi: da un lato la moglie che pretendeva che queste storie terminassero pretendendo che le fossero restituite le figlie e minacciando una fuga dal palazzo imperiale; dall'altro la madre alla quale non aveva mai disubbidito. Dopo qualche tempo Francesco Giuseppe cede e riferisce alla madre la decisione di riportare le figlie vicino alla madre. Dopo questo evento, la coppia imperiale lasciò Vienna per un viaggio tra Stiria e Carinzia (de quale vi parlerò più avanti).
Indispettita da cotanta sfacciataggine del figlio e della nuora, l'arciduchessa Sofia scrive a Franz minacciando di abbandonare i propri appartamenti e di lasciare per sempre il palazzo imperiale! L'imperatore, dal canto suo, cercò di convincere in tutti i modi la madre a restare pur constatando che in certi momenti si era comportata in maniera molto fredda nei confronti della sua Sissi. Dopo un lungo tira e molla, l'arciduchessa Sofia rimase nei suoi appartamenti ma si rese conto che da quel momento in poi stava finendo la sua autorità nei confronti del figlio... finalmente! E forse fu proprio questo, più di ogni altra cosa, ad aver indispettito l'altera arciduchessa.

Qui sotto alcune immagini commemorative della nascita della nuova principessa:




Qui sotto invece potete vedere la culla dei figli di Elisabetta (circa 1860) conservata al Hofmobiliendepot  (Museo del mobile) di Vienna:





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