giovedì 22 gennaio 2015

Il ballo delle debuttanti


Poiché per questo weekend sono stato invitato al Gran Ballo Viennese delle debuttanti, organizzato come ogni anno dall’Austria Italia Club presso Palazzo Spinola di Milano, ho pensato di dedicare un post a questa usanza tipicamente ottocentesca.


La tradizione dei balli “di presentazione” è molto antica e affonda le sue origini nella società dell’Ancien Régime del Settecento, quando i matrimoni erano rigorosamente combinati e nei saloni dei palazzi della buona società si favorivano gli incontri fra giovinette da marito e signori più o meno maturi, spesso titolati e dalla rendita più o meno solida. Tra i più celebri si ricorda il ballo delle debuttanti all'Hotel de Crillon di Parigi (qui sotto in foto), che s'interruppe solamente con la rivoluzione francese.


Negli altri paesi invece questa usanza si mantenne per diverso tempo e trovò anzi il suo culmine durante il periodo del Congresso di Vienna - si ricordi che i giornali dell'epoca scrivevano "le Congrès danse mais ne marche pas" - per poi affermarsi definitivamente nella seconda metà dell'ottocento con i balli dati dal giovane imperatore Francesco Giuseppe al Teatro dell'Opera di Vienna. Una tradizione questa che andrà nel tempo consolidandosi fino a giungere ai giorni nostri al celeberrimo Opernball, il Ballo delle Debuttanti che ogni anno si svolge i
l giovedì grasso presso il Wiener Staatsoper con tantissime debuttanti provenienti da tutto il mondo.



Le ragazze venivano preparate con ogni cura a questo evento tanto importante che segnava, oltre che l’effettivo debutto nella società, anche l’ingresso nella maturità e nell’età da marito. Prima di questo evento le ragazze non potevano partecipare a gli eventi sociali, ai ricevimenti delle famiglie della buona società e, mentre i genitori vi andavano, queste erano costrette a rimanere a casa con le bambinaie. In genere il debutto poteva avvenire dai 14 in su, non necessariamente con una regola specifica. E’ bene notare che dopo i 20 anni, tutte quelle ragazze che non si erano ancora sposate nonostante il debutto in società e la partecipazione ai balli, erano considerate zitelle!
Interessante notare come in quest'occasione tutte le fanciulle potevano finalmente sfoggiare una capigliatura raccolta, cosa che spettava solamente alle donne che avevano debuttato in società. Prima di questo evento tutte le ragazze dovevano acconciarsi esclusivamente con i capelli sciolti, o poco raccolti, ma che non lasciassero intravedere la nuca.

In Inghilterra esisteva un’usanza del tutto particolare per il debutto delle giovani fanciulle. Le famiglie dell’aristocrazia avevano difatti la possibilità di accedere al palazzo reale dove, all'età di 18 anni, le ragazze venivano presentate ufficialmente dalle loro madri (o da altri conoscenti della famiglia) al re e alla regina seguendo un rigoroso cerimoniale! L’ultima stagione di Downton Abbey docet! Qui sotto una litografia del 1860 che ci mostra una presentazione alla corte della regina Vittoria:


La presentazione delle debuttanti a corte era anche un modo per le giovani ragazze in età da marito di conoscere scapoli "adatti" e per le loro famiglie era la speranza che queste potessero trovare un marito adatto... magari con un cospicuo conto in banca! Gli scapoli, a loro volta, usavano questa presentazione corte quale possibilità di trovare una moglie ideale... magari con un altro cospicuo conto in banca! Certo è che tutte le dame presentate a corte provenivano da famiglie aristocratiche. Coloro che volevano presentare a corte una delle figlie erano tenuti a chiedere il permesso; se la domanda veniva accettata, il Gran Ciambellano li avrebbe contattati per partecipare alla presentazione in un determinato giorno. Tale evento iniziava alle 10 del mattino e continuava con un fastoso pranzo ed un ballo. Le donne anziane e le donne sposate che non erano state precedentemente presentate potevano essere presentato a Corte. Nel giorno della presentazione a corte, la debuttante e il suo chaperon venivano annunciati dal Gran Ciambellano, la debuttante si inchinava davanti al sovrano (che in qualche caso avrebbe potuto scambiare qualche parola con la giovane), e poi la fanciulla si sarebbe allontanata senza voltare le spalle al re. 
L'abito da corte era tradizionalmente un abito da sera bianco, ma sfumature di avorio e rosa erano comunque ben accette. Il vestito bianco caratterizzato maniche corte, guanti bianchi, un velo più o meno lungo attaccato ai capelli e tre piume di struzzo bianche sul capo… che si vedono anche nella puntata Christmas Special di “Downton Abbey”!


Che fosse a Vienna, Parigi o Londra, la presentazione aveva luogo in concomitanza di una festa danzante, che segnava  anche l'apertura della stagione annuale dei balli. Va comunque notato che l’evento, seppur riservato alle classi più abbienti, avveniva non di rado anche fra i ceti più bassi. Si ricordino dunque i numerosi balli “di presentazione” dei libri di Jane Austen! Come non pensare ad "Orgoglio e Pregiudizio"?
Era certamente l'evento più atteso da tutte le famiglie, sperimentalmente dalle giovani e fra sorelle c'era sempre una certa invidia, soprattutto se fra queste esisteva una buona differenza d'età. Questa invidia non è per nulla incomprensibile giacchè il debutto in società segnava il passaggio dall'infanzia all'età adulta, dalla dipendenza all'indipendenza. Sorprende pensare a quanto le madri, le zie, le nonne s'interessassero a questo evento e quanto tempo spendevano per la preparazione delle fanciulle. Si sceglievano gli abiti, si studiavano le danze, si sceglievano gioielli e altri ornamenti che avrebbero dovuto far invidia a tutte le altre dame presenti al ballo di debutto.


Tradizionalmente, in qualsiasi luogo o nazione avvenisse il gran ballo, le fanciulle da debutto dovevano indossare un abito bianco, simbolo di purezza, castità e verginità; un lungo velo in pizzo, perle o altri gioielli che apparteneva alla famiglia. In società erano presentate ovviamente dalla famiglia e per tutta la serata venivano accompagnate nelle danze da diversi cavalieri, che venivano appuntati ovviamente sui ben noti carnet di danza. Questo era un oggetto indispensabile nei balli, perchè in esso la dama scriveva i nomi degli uomini con i quali si era impegnata per tale danza. Potevano esser di diversa forma come nel caso dei carnet a ventaglio, oppure più classici a forma di libretto che veniva annodato al polso o messo nella borsetta. Qui di fianco i carnet appartenuti alla regina Margherita di Savoia. 
Il partner quindi non era uno, come oggi siamo abituati a vedere in tutti i balli delle debuttanti del mondo, ma veniva cambiato di volta in volta a seconda della danza che ancora libera nel carnet della dama... e se tutto andava bene, la loro conoscenza sarebbe proseguita oltre il ballo!
Il ballo iniziava dunque con una Polonaise tradizionale delle debuttanti, seguita da un valzer viennese. La danza effettiva delle debuttanti era comunque il cotillion che iniziava con un dono floreale: un incantevole bouquet che il cavaliere avrebbe donato alla dama con la quale avrebbe danzato. Qui sotto la famosa scena del film di Sissi, nella quale l'imperatore Francesco Giuseppe porge un mazzo di rose rosse alla giovane Elisabetta prima del cotillon.


La tradizione dei balli delle debuttanti si è protratta fino ai giorni nostri e sono particolarmente diffusi nella nostra vecchia Europa, nonchè negli Stati Uniti e addirittura in Australia. I valzer della famiglia Strauss risuonano quindi come un tempo, mentre le dame volteggiano abbracciate ai loro cavalieri.
Tale tradizione viene mantenuta in Italia dai cadetti della Scuola militare Nunziatella di Napoli, dalla Scuola Militare Teuliè di Milano e dagli allievi ufficiali dell'Accademia Militare di Modena. Nel caso della Teuliè di Milano sono proprio gli allievi e le allieve della Scuola Militare che, sabato 24 gennaio in occasione della 33esima edizione del Gran Ballo Viennese, accompagneranno sedici ragazze e quattro ragazzi nel loro debutto in società vestiti di tutto punto con la loro uniforme, al suono di valzer viennesi suonati dal vivo dall’Orchestra Wien Ball giunta appositamente da Vienna.  


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