mercoledì 26 dicembre 2018

Un canto di Natale e una storia ottocentesca


La versione originale del famosissimo canto natalizio "O Holy Night " (in francese Minuit, chretiens) noto anche come "Cantique de Noël", ha una storia tutta ottocentesca. 

A Roquemaure, in Francia, alla fine del 1843 l'organo della chiesa era stato recentemente rinnovato. Per celebrare l'evento, il parroco chiese al mercante e poeta Placide Cappeau, nativo della città, di scrivere un poema natalizio, anche se quest'ultimo non aveva mai mostrato alcun interesse per la religione. Cappeau accettò e scrisse il testo d'una poesia intitolata "Minuit, chrétiens" (Mezzanotte, cristiani). 


Poco dopo, nello stesso anno, Adolphe Adam - prolifico compositore d'opere e balletti fra i quali "Giselle" del 1844 e "Le Corsaire" del 1856 - ne scrisse la musica. Il canto venne eseguito per la prima volta a Roquemaure nel 1847 dalla cantante lirica Emily Laurey. Il sacerdote John Sullivan Dwight, direttore del "Dwight's Journal of Music", tradusse la canzone in testo inglese nel 1855 di quello che ancora oggi è considerato il canto di Natale più noto, eseguito ogni anno da un'infinità di cantanti pop di tutto il mondo. Sia nell'originale francese che nella versione inglese del canto, così come in molte altre lingue, il testo riflette sulla nascita di Gesù e sulla redenzione dell'umanità. 

Qui il tenore Roberto Alagna lo esegue nel 1997


"L'Idillio di Tribschen" - Un regalo natalizio di Wagner alla moglie Cosima


Era la mattina del 25 dicembre 1870. Cosima von Bülow, figlia di Franz Liszt che fu insegnante di musica di Sisi, festeggiava il suo trentatreesimo compleanno.
Nella villa del marito Richard Wagner (sposato nell'estate di quell'anno, dopo anni di scandalosa convivenza) a Tribschen, nei pressi di Lucerna, ai piedi della scala principale, era stato allestito un gigantesco albero di Natale "alla tedesca" decorato con gli orpelli e i decori più ricchi e più belli del tempo. Ai piedi stavano numerosi regali per tutti i componenti della famiglia, sistemati alla meglio sia sotto le fronde dell'abete che su tavoli stracolmi di pacchi e doni preziosi.
Ma il regalo più bello fu quello che il compositore fece alla moglie, nata come Sissi la notte della vigilia di Natale del 1837, omaggiata con la prima esecuzione di una composizione per orchestra da camera intitolata "L'idillio di Sigfrido". Quindici elementi - quattro violini, due viole, violoncello, contrabbasso, flauto, oboe, fagotto, due clarinetti e due corni - trovarono posto sulle scale principali della casa. Cosima fu svegliata dalle delicate melodie dell'overture della composizione e tutta emozionata raggiunse il parapetto della scalinata abbigliata con una vestaglia da camera di color ceruleo, commossa, assistendo con gioia all'esecuzione dei musicisti che si voltarono verso di lei quand'ella comparve. Tra essi vi era il famoso direttore d'orchestra Hans Richter, che suonava la viola ed eseguì anche la breve parte della tromba, imparando a suonare lo strumento appositamente per l'occasione. 

Una cartolina Liebig di fine Ottocento.

Wagner aveva consegnato la partitura a Richter a inizio dicembre, e questi a Zurigo aveva copiato le parti e preparato l'orchestra. Il brano era stato provato l'11 e il 21 dicembre a Zurigo in presenza di Wagner, e l'orchestra raggiunse Lucerna solo nella vigilia di Natale, tenendo una prova generale presso l'Hôtel du Lac. Nel mattino di Natale gli orchestrali, dopo aver accordato gli strumenti nella cucina di casa Wagner, si sistemarono nella scala e, alle sette e mezza del mattino, cominciarono l'esecuzione diretti dal compositore stesso in vestaglia da camera.
Cosima scriverà nel suo diario:

«Non posso raccontarvi niente di questa giornata, bambini miei, niente riguardo ai miei sentimenti, niente riguardo al mio stato d'animo, niente, niente. Posso solo informarvi, chiaramente e semplicemente, di cosa è successo. Quando mi sono svegliata ho sentito un suono che cresceva d'intensità, e non mi sembrava più di sognare, la musica mi avvolgeva, e che musica! Al termine, Richard mi raggiunse insieme ai nostri cinque figli e mise fra le mie mani la partitura del suo "regalo sinfonico di compleanno". Ero in lacrime, ma lo era anche il capofamiglia: Richard aveva disposto l'orchestra nelle scale e così aveva consacrato la nostra Tribschen per sempre!  - così era intitolata la composizione [...]»


Qui sotto, "L'idillio di Sigfrido" diretta da Herbert von Karajan 
 


Dopo il risveglio e la colazione, l'orchestra eseguì nuovamente l'Idillio, seguito dalla marcia nuziale del Lohengrin e dal settimino di Beethoven, concludendo con una terza esecuzione dell'Idillio.
Un episodio tanto emozionante per la donna che finalmente poteva vivere pienamente e alla luce del sole la relazione col compositore, circondata dall'affetto dei figli e del marito; una scena immortalata anche dal regista Luchino Visconti nel suo capolavoro "Ludwig" (qui sotto in foto)


Cosima e Richard in una fotografia del 1872 ca.