domenica 12 dicembre 2021

L'imperatrice Sissi nuda


Il 22 dicembre 1872 l'imperatore Francesco Giuseppe si trovava al suo tavolo di lavoro intento a sistemare le sue carte e a leggere la posta. Fra le numerose lettere che giungevano a Sua Maestà, quel giorno ce n'era una particolarissima: conteneva infatti una fotografia di sua moglie Elisabetta completamente nuda. Accanto alla foto c'era una lettera con la quale uno sconosciuto cercava semplicemente di estorcere il monarca. Sulla busta era scritto "A Sua Maestà l'Imperatore d'Austria, Vienna" e allegata la seguente lettera: "Sire! Ho l'onore di inviarvi una fotografia di vostra moglie che appartiene ad una collezione che verrà distribuita ovunque! Credo che sarebbe spiacevole per Vostra Maestà se questi ritratti dovessero essere venduti, e ho ottenuto l'assicurazione dal fotografo che avrebbe distrutto i negativi e bruciato le fotografie se entro 14 giorni, cioè entro il 6 gennaio, sarebbero stati fatti pervenire 3000 franchi nelle mani del Sig. Cattelli, fermoposta Amsterdam. In caso contrario, e se si tentasse di scoprire l'identità del fotografo, alcune immagini entrerebbero subito in circolazione, anche per le strade di Vienna
I 3000 franchi francesi richiesti nel 1872 avevano l'equivalente di 1.200 fiorini austriaci, che a sua volta, secondo Stailtisk Austria, ammontano a circa 14.000 euro.
La foto allegata alla lettera mostrava una donna nuda che suonava una lira. I tratti del viso erano chiaramente riconoscibili come quelli dell'imperatrice, ma il corpo formoso non poteva in alcun modo corrispondere alla figura di Sissi e questo l'imperatore lo sapeva bene. Certo, rimase senza dubbio scioccato, perché prima d’allora non c'era mai stato un tentativo di ricatto di quel tipo.


Così la Cancelleria di Corte venne incaricata di risolvere la questione ed inviò la foto e la lettera minatoria alla direzione della Polizia imperial-regia di Vienna, affidando all'ispettore capo Albert Stehling "il discreto chiarimento del caso".
Poiché la lettera era stata spedita ad Amsterdam il 19 dicembre 1872, l'ispettore capo Stehling si recò immediatamente in Olanda; con l'aiuto dei suoi colleghi olandesi, scoprì che la foto originale della signora che suonava la lira proveniva "da una scatola di donne nude" dello studio fotografico van Rooswinkel & Co.
Il commerciante di giocattoli olandese, molto indebitato, Josef J. Kievits, poté essere identificato come acquirente delle immagini e successivo ricattatore. Un confronto tra la lettera intimidatoria inviata all'imperatore con una fattura, che il signor Kievits aveva emesso di suo pugno per la sua azienda, risultò chiara prova del suo ruolo da protagonista nell’estorsione.
L'ispettore capo Stehling fu dunque in grado di telegrafare a Vienna al direttore della polizia, Anton von Le Monnier,  il 7 gennaio 1873 facendo sapere di aver risolto il caso; riuscì persino a rivelare l'identità della donna nuda sul cui corpo era stata posta la testa dell'imperatrice. Come riferì Stehling al direttore della polizia viennese il 7 gennaio, la testa dell'imperatrice era stata messa su una foto della signora van der Ley, prostituta di Amsterdam.


Qualche anno fa l'Haus-, Hof- und Staatsarchiv  sulla Minoritenplatz di Vienna hanno fatto conoscere al mondo un atto con il numero "32/1872", scoperto per caso all'inizio degli anni '90 dall'allora direttore dell'Archivio di Stato che lo richiuse in una cassetta di sicurezza ed etichettato come "Non adatto alla pubblicazione". Solo quand'egli si ritirò, il suo successore consegnò i verbali di questo strano caso, composto da due fotografie, una nota di riscatto e il rapporto della polizia che sono tutt'ora conservate presso l'Archivio di Stato fra gli atti della polizia viennese. 

E il ricattatore riuscì a farla franca. Un processo giudiziario venne cancellato.