Halloween si avvicina.... e poiché mi affascinano molto le
tradizioni popolari ottocentesche (specialmente quelle dell'arco alpino e del
centro Europa), ho pensato di creare
questo post dedicato a questa celebrazione tanto nota,. analizzando le consuetudini e le
varianti che esistevano al tempo di Sissi e Franz, tra l'Austria, la Germania ed il Tirolo...
Va
precisato innanzitutto che la festa di Halloween, come la consideriamo noi
oggi, non è una tradizione puramente tedesca ed è stata importata
solamente negli ultimi anni come consuetudine e moda mondiale. La nascita
della festività di Halloween si perde nella notte dei tempi e secondo lo
storico Hutton esisteva probabilmente un Halloween in tutta Europa addirittura
prima del Medioevo. Questa celebrazione è possibile rintracciarla già prima
dell'Antica Roma nelle tradizioni dei Celti e dei popoli germanici. Halloween è tipicamente collegata alla festa celtica di Samhain: il suo nome deriva dall'antico irlandese e significa
approssimativamente "fine dell'estate" giacché, secondo il
calendario dei Celti, l’anno nuovo iniziava il 1º novembre. Una
giornata questa che coincideva con la fine della stagione calda, celebrata la
notte del 31 ottobre con questa festività.
Solo la Riforma Protestante
in Germania e Austria, così come il Cristianesimo in Italia, tentò di cancellare queste tradizioni precristiane trasformando queste festività
popolari dedicate agli dei a celebrazioni per i nuovi santi "importati". Tutte
le tradizioni, le leggende e gli usi e i costumi attuali, non sono altro che il
risultato della mescolanza di queste festività: prima c’erano le tradizioni dei
Celti e degli altri popoli, poi arrivò la Cristianità che le fece proprie e le modificò. Ciò che prima era un
bene, con l’avvento del Cristianesimo divenne un male…
Detto
questo, va ricordato che, attualmente, in Germania il 31 ottobre viene dedicato all'anniversario
della Riforma Protestante mentre l'intera settimana dal 30 all'8 novembre
prende il nome di "Seleenwoche" ed è dedicata al culto dei Santi!
Nelle
tradizioni delle popolazioni germaniche e austriache, quindi, dopo il Medioevo
non esisteva più un effettivo "Halloween": nella notte tra il 31
ottobre e il 1° novembre non risorgevano i morti dalle tombe, non esisteva
certamente Jack O'Lantern che invece proviene dalle tradizioni pagane
precristiane, inglesi e celtiche. Più che
altro, il culto dei morti era molto importante per queste popolazioni che mai si
sarebbero sognate di dissacrarli con una festività simile!!
Sappiamo anzi che nell'area tedesca, così come in Tirolo, era viva la credenza dell'esistenza di
fate, elfi, folletti, di streghe e di esseri maligni, che dimoravano nei
castelli, nei boschi e nelle alte montagne. Di conseguenza non esisteva una
festa dei morti come quella di Halloween, ma esisteva un giorno nel quale si
credeva che questi spiriti si riunissero attorno ad un falò e danzassero per
tutta la notte… una specie di sabba delle streghe. Poveri gli uomini che si
trovavano al cospetto di questo girone infernale!!! Questa “notte
degli spiriti maligni” tedesca fa riferimento alla famosissima Walpurgisnacht (Notte di Valpurga) che si festeggia non la notte del 31 ottobre, bensì quella a cavallo tra il 30 aprile e il 1º maggio. Una notte decantata da
moltissimi artisti dell’Ottocento, primo fra tutti Goethe che utilizza la notte
di Valpurga in una scena del Faust ripresa poi dal compositore Mendelssohn (Die erste
Walpurgisnacht).
Durante
la Walpurgisnacht ,
secondo le vecchie tradizioni germaniche, le streghe e gli spiriti maligni uscivano dai loro rifugi
per danzare in onore della luna sul monte Brocken (Harz). Questa tradizione si sovrappose
alla festa di santa Valpurga, fino
a divenire la "notte di Valpurga". Santa Valpurga in realtà era una
monaca inglese (710-778), divenuta badessa del monastero tedesco di Heidenheim
presso Eichstatt, dove fu sepolta il 1° maggio 871 nella chiesa di Santa Croce.
Poiché nelle tradizioni celtiche la notte tra il 31 aprile e il 1° maggio segnava
il passaggio alla bella stagione, festeggiata (come
Halloween) con celebrazioni pagane, con il Cristianesimo ciò si modificò: chi
festeggiava era certo il demonio… Santa Valpurga doveva vegliare sul destino
dei vivi e dei morti!
Ovviamente gli uomini erano soliti proteggersi dal maligno invocando Dio con le preghiere! Altrimenti esisteva l'abitudine di accendere dei falò sulle alture delle vicinanze e vi si saltava
sopra agitando delle scope ardenti: fin dove si vedeva la luce del rogo, allora
la benedizione si stendeva tutt'attorno, su tutti i campi e i possedimenti dei contadini che speravano in un ricco raccolto nell'anno seguente. Questo accendere fuochi la notte di Valpurga
prendeva il nome di “cacciare via le streghe”. L’usanza era molto diffusa nel
Tirolo, in Moravia, in Sassonia e in diverse zone delle nostre Alpi.
Potremmo
dunque definire la
Walpurgisnacht come l’Hallowen tedesco, seppur non
strettamente collegato ai morti.
Nella
mia ricerca ho scoperto, ad esempio, che il 1° maggio (dopo la notte di Santa Valpurga)
si usavano dei riti d’amore propiziatori, connessi con gli alberi e la
vegetazione. L’albero più utilizzato era il “maggio” dal quale venivano presi
dei ramoscelli che i giovani offrivano alle ragazze come augurio di amore e
fecondità; oppure erano portati in processione di porta in porta da gruppi di
questuanti che chiedevano cibi o dolciumi in cambio. Una stessa identica
tradizione si ritrova in Inghilterra e in Scozia dove, la notte tra il 31 ottobre
e il 1° novembre, si dice che vagassero per i paesini alcuni cristiani che, in
cambio di qualcosa da mangiare, porgevano delle preghiere ai defunti del
donatore.
In
certe zone della Baviera si mettevano dei cespi anche davanti alle case delle
coppie sposate di fresco, e la pratica era omessa soltanto se la donna era
vicina al parto, perché in questo caso si diceva che il marito “si è già messo
un cespo da sé”. In molte altre parti della Germania il 1° maggio i
contadini innalzano dei “maggi” o dei “ceppi di maggio” anche presso le porte delle
stalle e dei cortili nei quali si trovano gli animali domestici. Ed è
probabilmente da questo simbolismo che nasce anche la tradizione dell’albero
della Cuccagna e degli alberi di maggio, alberi che venivano portati al centro
delle piazze e ornati con leccornie di ogni genere - simbolo di fortuna, fecondità e abbondanza sia nel presente che nel futuro.
Non ci
è dato sapere se Sissi e Franz credessero a queste leggende o se addirittura
festeggiassero in qualche maniera la notte di Valpurga. È più logico presumere
che fossero i ceti più bassi della popolazione tedesca, quelli con il tasso di
analfabetismo più elevato, a commemorare questa ricorrenza.
Nei secoli
passati vi erano nondimeno alcune tradizioni tedesche strettamente legate al
culto dei morti, frutto di millenarie credenze. Queste erano certamente messe
in atto ai tempi in cui Halloween veniva festeggiato.
In Germania era
usanza abbastanza comune nascondere i coltelli che si avevano in casa per
evitare che i defunti si ferissero. Sulle porte delle case invece, con del
gesso, venivano segnate dei simboli, delle sigle, che dovevano proteggere le
abitazioni dalle possibili aggressioni degli spiriti maligni.
In
Austria invece la gente lasciava del pane, della frutta o dei biscotti sul
tavolo della cucina per dare il benvenuto ai morti che entravano nella loro
casa e che erano i protettori del focolare domestico. Secondo le credenze
popolari, questi defunti portavano in dono qualcosa ai bambini della casa. Era
quindi logica, conseguentemente, l'usanza di mantenere acceso il focolare per
tutta la notte, specialmente se quella era una notte particolarmente fredda.
Spesso
si allestiva un buon pranzo in onore dei morti e si mangiavano molte cose:
arrosti e dolci... Spesso nei dolci venivano nascosti degli oggettini (monete,
anelli ecc...) che spesso assumevano un significato particolare in base al tipo
di moneta, al tipo di anello e via dicendo.
Simili
tradizioni ricorrono un po’ in tutta Europa e anche in Italia dove (ancora!) si
crede che Halloween sia solo un’ “americanata”! Certamente il gusto del travestimento subentrò in seguito, ma solo sul finire del XIX secolo...
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