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In un'epoca di forti espansioni delle monarchie assolute europee, anche l'Impero Austriaco tentò la colonizzazione di alcune porzioni di terra in Oriente. La colonizzazione austriaca fu solo un breve e fallimentare tentativo della monarchia asburgica di fare delle Isole Nicobare (un arcipelago nell'Oceano Indiano Orientale) la loro colonia. Le sue origini possono essere tracciate a Maria Teresa e Giuseppe II che, negli anni '60 del Settecento volevano creare basi commerciali in Asia per la distribuzione di prodotti austriaci. Fu più un capriccio che un progetto serio, poiché l'impero austriaco, in gran parte situato sulla terra ferma, non aveva un'adeguata potenza marina per acquisire, difendere e fornire possedimenti così remoti. In realtà buona parte della zona era fra i possedimenti danesi (Compagnia danese delle Indie Orientali) che per anni avevano amministrato anche alcune terre delle isole Nicobare.
Nel 1781 i coloni austriaci lamentavano la mancanza di acqua potabile e cibo, ma a Vienna nessuno se ne curò e lasciò il suo avamposto al suo destino.
Quando il capo della colonizzazione morì nel 1783, il tentativo di avviare una colonia austriaca laggiù morì con lui.
Nel 1785 il governo danese rinunciò al possesso delle Nicobare. Nuovamente occupate dai Danesi nel 1848, tutti i diritti coloniali furono infine ceduti nel 1869 alla Gran Bretagna che le aggregò alle Andamane.
Anche l'Italia tentò di acquistare le isole Nicobare dalla Danimarca tra il 1864 e il 1868. Il ministro italiano dell'Agricoltura e del Commercio, Luigi Torelli, iniziò una trattativa che sembrava promettente, ma fallì a causa della fine inaspettata del suo ufficio e del primo gabinetto alla dipendenze del Governo di Alfonso La Marmora. Le trattative s'interruppero e non furono mai più riaperte.
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