Poche sono le informazioni in merito alle tradizioni in seno alla famiglia imperiale durante le feste di Pasqua. Ovviamente gli Asburgo erano rigidamente cattolici, pertanto le feste pasquali seguivano regole e consuetudini prescritte della religione; Francesco Giuseppe era stato cresciuto dalla madre Sofia con profonda reverenza verso il Signore e i Misteri del Cristianesimo. L'imperatrice Sisi, dal canto suo, aveva ricevuto un'educazione religiosa che si potrebbe definire meno "bigotta", pertanto la sua fede era sicuramente più vera e autentica per quanto, divenuta imperatrice, anch'essa dovette sottostare a regole e doveri che le spettavano di rango.
La Pasqua iniziava il mercoledì delle ceneri con la Quaresima, durante la quale erano prescritti - esattamente come nel caso dell'Avvento - pasti leggeri, dai quali era quasi totalmente bandita la carne.
In questa giornata, la famiglia imperiale partecipava alla Messa delle ceneri durante la quale il sacerdote spargeva un pizzico di cenere benedetta, ricavata secondo la consuetudine bruciando i rami d'ulivo benedetti nella Domenica delle palme dell'anno precedente, sul capo o sulla fronte sia della coppia imperiale che di tutti gli astanti, alfine di ricordare loro la caducità della vita terrena e per spronarli all'impegno penitenziale della Quaresima.
Oltre alle altre numerose funzioni religiose, sappiamo con assoluta certezza che il Giovedì Santo (chiamato Gründonnerstag) l'Imperatore e l'Imperatrice d'Austria mettevano in atto la tradizionale lavanda dei piedi che aveva luogo all'interno della grande Sala delle Cerimonie dell'Hofburg di Vienna. Un gesto compiuto in segno di umiltà poiché la coppia imperiale s'inginocchiava tradizionalmente davanti a dei poveri anziani; Francesco Giuseppe lavava i piedi agli uomini mentre Sisi alle donne, come ben si vede nella prima immagine. Dodici poveri (come i dodici apostoli) venivano selezionati, sottoposti ad una visita medica e infine lavati a fondo e vestiti a nuovo con abiti di colore nero. Alla fine dell'evento, ognuno dei poveri ammessi alla Corte riceveva una borsa di pelle bianca contenente 30 monete d'argento oltre a brocche di vino e tazze di terracotta verde.
Tradizionalmente la famiglia imperiale partecipava poi a tutte le varie funzioni religiose che si tenevano dal Giovedì Santo alla domenica di Pasqua. Molte di queste funzioni avevano carattere strettamente privato ed avevano luogo nella Hofburgkapelle. Una più grande Messa veniva invece celebrata nel Duomo di Santo Stefano, alla quale la famiglia imperiale partecipava recandovisi a piedi dall'Hofburg mediante una lunga e sontuosa processione, ovviamente per la gioia del pubblico presente che aveva così modo d'ammirare la bella imperatrice. Qui sotto una xilografia del 1880 che raffigura il corteo in Franzensplatz.
E' lecito credere che la famiglia imperiale rispettasse tutti i giorni di magro, i giorni di digiuno previsti della Cristianesimo. Il Venerdì Santo era tradizionalmente il giorno di digiuno e Sissi e Franz rispettavano rigorosamente questa tradizione. Venivano dunque serviti piatti a base di pesce, nonché altri cibi tradizionali del periodo e della zona come zuppe o Buchteln o il pane chiamato Osterpinze (o Görzer Pinze).
Il Sabato Santo la Chiesa attende la risurrezione di Cristo con preghiera e digiuno, pertanto anche in questo caso la tradizione prevedeva una giornata di magro e varie funzioni religiose che di solito avevano luogo la mattina presto, all'ora di pranzo e in seguito per il vespro.
La domenica di Pasqua, dopo la tradizionale Messa, aveva luogo una ricca colazione, seguita nuovamente da una funzione religiosa (talvolta, come detto, al Duomo) seguita da un piccolo pranzo en famille negli appartamenti privati dell'Imperatrice e più precisamente nell'ala del cosiddetto "Appartamento di Alessandro" del quale faceva parte un'anticamera e una grossa sala da pranzo, esattamente come avveniva per Natale.
Almeno per buona parte del XIX secolo in Austria non esisteva l'usanza di scambiarsi uova di cioccolato, piuttosto uova vere e decorate a mano che potevano essere utilizzate come decorazione per i vari ambienti della casa. All'uovo era affidato il "compito" di ricordare la risurrezione di Gesù nella domenica di Pasqua.
Non so se esistesse già l'usanza di realizzare l'albero pasquale, ma credo di no poiché non ne ritrovo alcuna menzione. Di certo la famiglia imperiale si scambiava doni più o meno preziosi, come accadeva in occasione del Natale.
Di certo la famiglia imperiale, soprattutto nella seconda metà dell'Ottocento, aveva l'abitudine di scambiarsi i tradizionali bigliettini d'auguri sui quali, anziché la gallinella pasquale, si trovavano coniglietti e lepri da sempre considerati animali pasquali per eccellenza - almeno in Austria e Germania. Agnelli, galli e galline, arrivarono all'inizio del Novecento ovviamente legati a significati e simboli sacri e profani di Redenzione, Risurrezione e sacrificio.
Mentre l'Imperatore continuò ad assolvere ai suoi doveri istituzionali nel periodo di Pasqua, quando il principe ereditario Rodolfo morì, Sisi smise di partecipare a questi eventi pubblici preferendo vivere quei giorni in modo strettamente privato, pregando per la salvezza e la redenzione dell'anima di suoi figlio. Ciononostante, per quanto ella divenne poi un'imperatrice errante, durante i suoi lunghi periodi di lontananza da Vienna e Monaco (dove viveva Gisella) inviava sempre bigliettini e doni ai figli e ai numerosi nipoti; l'imperatore partecipava invece ai pranzi e alle cene dalle figlie Maria Valeria e Gisella, portando numerosi doni ai nipoti che amavano tanto quel nonnino coi grossi favoriti bianchi. L'immagine qui sotto ci mostra l'Imperatore che porge i doni ai nipoti nel parco del castello di Wallsee, sullo sfondo i genitori dei bambini, Maria Valeria e Francesco Salvatore (circa 1910).
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