mercoledì 13 febbraio 2019

"Come un gabbiano nero - Gli ultimi giorni dell'imperatrice Elisabetta" - parte II


La tragica morte della "principessa" Sissi


10 settembre 1898

Quella notte anche l'imperatrice aveva dormito assai poco, dapprima disturbata dai cantanti italiani sotto alle sue finestre, poi dalla luce del faro del lago. Si addormentò ma si svegliò di soprassalto nel cuore della notte allorquando il chiarore della luna le illuminò solamente il viso mentre il letto e la stanza fluttuavano in una luce mistica. 
La mattina la sovrana la occupò con il suo lungo rituale della pettinatura. Alle 11, con la sua dama di compagnia, si recò in un negozio di Ginevra per vedere un organetto meccanico dal quale ascoltò le musiche di Verdi e Wagner il cui Tannhäuser era la sua opera preferita. Qui acquistò un enorme organo per i suoi nipotini a Wallsee. Il loro giro proseguì per le vie della città ma si stava già facendo tardi poiché alle 13:40 dovevano prendere il battello. Raggiunsero dunque il Beau Rivage e l'imperatrice si cambiò d'abito da sola mettendoci più del solito: la sua dama di compagnia si preoccupò poiché, se avessero perso il battello, sarebbero rimaste da sole a Ginevra considerando che il personale era già tutto partito. Poiché l'imperatrice s'attardava, Irma fece mandare il lacchè al battello affinché le aspettasse. Sissi intanto beveva del latte e ne porse un bicchiere anche alla sua dama, che però non riuscì a terminarlo tanto era in prenda all'ansia. Infine lasciarono l'albergo. Davanti all'Hotel due figure salutarono l'imperatrice inchinandosi. 
Erano le 13:35.



Le due donne si avviarono verso l'imbarcadero dove il battello già mandava il segnale dell'imminente partenza. L'imperatrice sembrava felice e serena come una bambina e guardando i castagni in fiore ricordò come anche a Schönbrunn fiorissero due volte l'anno. L'imperatore le aveva scritto che a Vienna erano già in piena fioritura. D'un tratto un uomo sbucò da dietro un albero e s'avvicinò alle due dame camminando a zig zag, poi quando fu loro vicino, sembrò come incespicare, e batté forte con una mano conto l'imperatrice che cadde all'indietro senza alcun grido. L'enorme massa di capelli aveva attutito il colpo a terra; Irma invece si chinò su di lei gridando disperatamente. 







L'assassino venne in seguito catturato, processato e arrestato. Si ucciderà qualche anno dopo.


La lima con la quale Lucheni uccise l'imperatrice.
Conservata al Sisi-Museum di Vienna

La aiutò a rialzarsi assieme ad un fiacre che aveva assistito alla scena. Sua Maestà era cosciente, spettinata ma vigile. Molta gente le si avvicinò per chiederle come stesse, non sapendo di essere al cospetto dell'imperatrice. Lei rispose a tutti nella loro lingua e disse di stare bene, che non le era stato rubato nulla. Il cocchiere le spolverò l'abito e nel frattempo era accorso pure il portiere del Beau Rivage che aveva assistito all'evento. Lei disse comunque di stare bene e che non c'era bisogno che la gente si preoccupasse, anzi si incamminò veloce verso il battello convinta che l'uomo che l'aveva assalita volesse solo rubarle l'orologio. Sissi era pallida, comunque agile e veloce. Qualche cenno di dolore sul viso al che la dama di compagnia le chiese se si sentisse bene. Sissi manifestò un lieve dolore al petto. 
Appena salita sul battello, Sissi fu presa da vertigini e si accasciò chiedendo il braccio della sua dama - nel colorito dell'incarnato e negli occhi esangui riconobbe la morte.

Il battello sul quale spirò l'Imperatrice in una fotografia dell'epoca


Elisabetta venne portata al ponte più alto affinché potesse avere giovamento dall'aria fresca. Si chiamò un medico e sopraggiunse una giovane infermiera che con acqua e acqua di Colonia cercò di rianimare l'imperatrice. La dama le slacciò il corpetto per farla respirare meglio e con una zolletta di zucchero imbevuta di etere alla fine Sissi parve riprendersi. Si sedette addirittura mentre il battello era già salpato da un po'. Sebbene fosse seduta ella aveva un'aria distrutta e i suoi occhi tristi vagavano inesistenti attorno a sé. Inginocchiata davanti a Sua Maestà, Irma osservava con attenzione i mutamenti sul volto della sua amata. Gli occhi di Sissi indugiarono sul cielo e sulle montagne. "Cosa mi è accaduto dunque?" chiese ella prima di cadere all'indietro senza conoscenza.



Si riprovò a rianimarla con l'etere mentre Irma le slacciò il corsetto di seta nera per farla respirar di più: fu solo allora che sulla camicia di batista notò una macchia scura grande come un fiorino in corrispondenza del cuore. Fu subito tutto chiaro: l'imperatrice aveva subito un attentato.
Irma fece chiamare immediatamente il comandante e gli rivelò che la dama colpita a morte era in verità l'imperatrice d'Austria. Il battello venne ricondotto al porto e il corpo dell'imperatrice riportato all'albergo su di una barella di fortuna, coperta col suo cappotto nero, scortata da un uomo che teneva aperto l'ombrellino bianco sulla testa della sovrana che sembrava lottare contro la morte.








Sissi venne ricondotta alla sua stanza dove già l'attendeva un medico cui se ne aggiunse un altro che sopraggiunse poco dopo. Oltre la dama di compagnia, sul posto erano presenti anche la moglie del proprietario dell'hotel e un'infermiera inglese che alloggiava al Beau Rivage. Irma mostrò al dottore la ferita che non poté essere esplorata con la sonda poiché con l'apertura del corsetto s'era spostata. 
Il dottore dichiarò che non c'era più speranza. Alle 14:40 venne dichiarata ufficialmente morta. 
Incisa l'arteria del braccio sinistro, non ne uscì una goccia di sangue. Arresto cardiaco: la lima sottilissima dell'assassino aveva trapassato il ventricolo sinistro del cuore di Elisabetta, ferendolo irreparabilmente ma senza dolore - uscì qualche goccia di sangue che causò l'arresto cardiaco. Ella neppure se ne accorse. 
Morì così sommessamente senza dolore, lontano dalle compassate cerimonie della Corte, come aveva sempre voluto.

Fotografia che di solito viene fatta passare per una dell'imperatrice sul letto di morte,
in realtà fotogramma dal primo film muto biografico sulla vita di Sissi del 1921.
Qui sotto il frame dell'assassinio e della morte:






Romy Schneider nella scena tagliata del "Ludwig" di Luchino Visconti, nella quale il regista volle riprodurre la famosa fotografia (falsa) dell'Imperatrice sul letto di morte. 
Il piano sequenza era previsto per essere inserito nel momento in cui Sissi, sull'Isola delle Rose sul lago di Starnberg insieme al cugino, prevede che i reali possano essere uccisi.



Orari del battello annotati dalla dama di compagnia dell'imperatrice Elisabetta. Notare come nel secondo foglio abbia scritto: "Il n'y avait pas de retour!!!"




Curiosità


A Ginevra, per un curioso caso del destino, s'è conservato il battello sul quale morì l'Imperatrice. Ovviamente non è stato fatto di proposito, sarebbe stato troppo macabro...
Il battello M/S GENÈVE è uno dei più vecchi battelli a vapore ancora esistente, risalente proprio al periodo della Belle Epoque, ma che per ovvie ragioni di conservazione non ha l'autorizzazione alla navigazione con passeggeri. Pertanto si trova ancora là all'imbarcadero dove salì Sissi, proprio come 120 anni fa. 
Questa barca fu costruita dalla Società Sulzer a Winterthur nel 1896 per la CGN, in occasione dell'Esposizione Nazionale che si svolse a Ginevra. Nel 1918, il battello venne quasi venduto al Ministero della Marina francese per essere rottamato in seguito a difficoltà finanziarie del CGN, ma il permesso all'esportazione venne rifiutato e la vendita non andò a buon fine.
Il 3 maggio 1928, il battello entrò in collisione con un altro piroscafo del CGN, il "Rhone". Nel 1934, sarà trasformato e rinnovato con l'installazione di un motore diesel-elettrico che fece perdere una piccola capacità di imbarco. 
Accantonato nel 1973, si evitò la sua demolizione grazie all'acquisto da parte di un'associazione privata per scopi sociali: questa associazione si è impegnata nel restauro dei locali interni trasformando il battello in un ristorante turistico.
Un piccolo poster informa i pedoni sulla storia della nave e sulla sua connessione con l'imperatrice Elisabetta.




Da un quotidiano dei giorni in cui morì l'imperatrice: il cuscino del battello Genève, sul quale morì Sissi. Conservato nella cappella privata della Kaiservilla di Bad Ischl, residenza estiva della famiglia imperiale. S'intravede appena nell'ultima foto, chiuso in una teca di vetro a sinistra.




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