sabato 16 marzo 2019

I viaggi in montagna della regina Maria di Baviera



La regina di Baviera fin da bambina aveva sempre fatto escursioni in montagna coi suoi genitori e i suoi fratelli. Da sempre considerata la prima alpinista (proprio nel senso stretto del termine!!) della storia bavarese, ella amò molto fare scalate e lunghe escursioni sulle montagne bavaresi nelle immediate vicinanza del castello di Hohenschwangau. Questa residenza estiva della famiglia reale era stata comprata dal marito Massimiliano e completamente rinnovata secondo il gusto dell’epoca. Massimiliano era un avido cacciatore e le foreste attorno a Füssen erano piene di selvaggina, dunque il pittoresco castello risultava anche strategico sotto questo punto di vista, oltre che per il clima fresco del luogo. Quando Maria giunse qui nel 1842 rimase estasiata dalla bellezza del paesaggio tanto che preferirà rimanere più spesso a Hohenschwangau che alla Residenz di Monaco. 
Ludwig e suo fratello Otto crebbero soprattutto a Hohenschwangau.


Lorenzo Quaglio Ansicht auf Hohenschwangau 1856

Non lontano dalla residenza estiva, Max aveva costruito un capanno da caccia sul Tegelberg, oggi trasformato in una locanda comodamente raggiungibile da Schwangau mediante la funivia Tegelbergbahn: da lassù, una splendida vista della pianura con il Foggensee e l'Alpsee, dall'altra parte le catene montuose delle Alpi dell'Allgäu che si stagliano nel cielo. 






Anche Ludwig vi andava spesso, ma non per la caccia, quanto per immergersi nei suoi libri, per sognare in mondi poetici e per fare passeggiate nei boschi a cavallo: il suo sentiero di equitazione preferito è oggi un piacevole sentiero escursionistico, l' "Ahornreitweg" che in breve conduce al Berggasthof Bleckenau a 1167 metri, anche questo un antico capanno della famiglia reale. Massimiliano aveva costruito il Bleckenau per sua moglie Maria, realizzandolo come uno chalet svizzero e chiamata per l’appunto Schweizerhaus. Qui l’ambiente era molto informale e spesso la regina stessa serviva dolci e caffè. Di questi intimi momenti in famiglia sono rimaste due fotografie che trovate qui sotto. 






Qui sotto la famiglia reale con il seguito alla Schweizerhaus 





Dalla Schweizerhaus la famiglia con l’entourage andava a passeggio per le fitte abetaie circostanti o s’impiegava nella caccia. Allo stesso modo, nel 1850, Massimiliano aveva realizzato un lungo sentiero per la moglie Maria che da Hohenschwangau conduceva sopra l’Alpsee e poi tutt’attorno al lago Schwansee, ai piedi del castello: il cosiddetto “Alpenrosenweg” era stato adornato con molte piante di rododendri (alpenrose, in tedesco) che però non durarono, ma il nome rimase. Il percorso toccava anche le cascate di Füssen, dove fu realizzato un ponte al di sopra del quale, incastonato nella roccia, venne posto un busto in ricordo di Massimiliano - la dedica "la città riconoscente di Füssen" si riferisce al boom economico iniziato nella regione con la costruzione del castello di Hohenschwangau nel 1833.




Maria amava più d’ogni altra cosa le passeggiate in montagna: era un'entusiasta alpinista, assai audace e libera da vertigini. Ella salì su molte vette delle montagne locali e non solo si trovò più volte sulla cima del Säuling (2.047 m) sopra Hohenschwangau, ma anche sul Grosse Schlicke (2.044 m), sul Gehrenspitze (2367 m) e scalò come prima donna varie montagne della regione come ad esempio il Watzmann. Aveva l'ambizione di essere la prima donna sullo Zugspitze – ma ciò le fu impedito solo dal divieto di suo marito Massimiliano che lo considerava sconveniente. A Füssen, la regina viene ricordata come un’avida montanara.

Ciononostante, proprio per questo modo di fare, Maria era estremamente popolare tra la gente ed era socialmente coinvolta tanto che nel 1844 fondò l'ordine “Alpenrosenorden”, un'onorificenza per coloro che salivano l’Achselkopf (1.184 m) vicino a Musau, sempre nel distretto di Reutte. 
Per essere più comoda durante le sue escursioni, Maria si era fatta realizzare uno speciale abito in loden, con foggia da donna, ma con pantaloni sotto la gonna: quando la strada si faceva più erta, Maria si toglieva la gonna per poter arrivare più comodamente alla cima. Immaginate lo scandalo delle dame di Corte che la seguivano… 
Certo, un modo di fare talmente tanto popolare che non si addiceva a una regina ma Maria crebbe molto liberamente alla corte prussiana e mantenne questa libertà in Baviera. A differenza dell'Imperatrice Sisi, Marie adempiva comunque ai suoi doveri di sovrana!

All'età di 39 anni rimase vedova e ciò le riducesse gli obblighi e i doveri del suo ruolo di rappresentanza presso la Corte, pertanto ciò le diede la libertà di viaggiare più spesso prediligendo il vicino Tirolo, recandosi volentieri nella valle del Lech (Lechtal), nella valle di Tannheim e nella zona dell’Außerfern, distretto di Reutte, praticamente al confine con la Baviera, per intenderci, adiacente alla zona di Garmisch-Partenkirchen e Schwangau. La sua residenza alpina prediletta divenne il paesello di Elbigenalp, dove tornerà numerose volte

Ma perché Marie si ritirò nella Elbigental? 
La ragione è da ricondurre principalmente alla bellezza del luogo e alla vicinanza con Hohenschwangau, ma soprattutto perché la sua permanenza con suo figlio Ludwig a Hohenschwangau le era diventata particolarmente gravosa. I due avevano inclinazioni e preferenze molto diverse, pertanto la convivenza sotto lo stesso tetto era sempre difficile. 
Ad ogni modo, la famiglia reale alloggiò inizialmente presso la Dengelhaus e in paese le fu dato il nomignolo di “die Alpenrosenkönigin”, la regina dei rododendri. 
Qui sotto la prima abitazione della regina Maria, oggi privata, con una lapide che ricorda quei giorni.




In seguito alle due gravidanze, però, la regina era diventata un po’ più formosa e rotonda, pertanto si accontentava di fare belle escursioni nei dintorni, visitando malghe e baite dei contadini della zona. Dunque, in seguito non più alpinista, ma provetta escursionista! 
Marie amava le montagne e il popolo di Elbigenalp, che traeva grande profitto dalla generosità della regina. La chiesa del villaggio ricevette molte donazioni da parte sua. 
In contrasto con la gente del luogo, che vedeva la montagna come un luogo di duro lavoro, ella aveva riconosciuto e riscoperto la bellezza della natura e il suo valore, anche con molte passeggiate intorno a Elbigenalp. Uno dei suoi posti preferiti era il Bernhardstal, noto anche come il Lechtaler Grand Canyon. All'ingresso della gola del Bernhardstal, l’artista locale Johann Anton Falger dipinse un ritratto di Maria, sfortunatamente appena visibile oggi, tra le rocce.
Spesso la regina si recava presso la gola della vicino alla Ölbergkapelle, costruita all'inizio del XIX secolo da un eremita del luogo. Dalla Ölbergkapelle il percorso conduceva alla capanna Kasermandl a 1.400 m, ora uno snack bar, al tempo della regina Maria un modesto rifugio di legno.

Dal 1867 Johann Anton Falger, le mise a disposizione la sua abitazione divenuta in seguito Gasthof Post e tuttora esistente. Maria alloggerà qui fino al 1889, anno della sua morte, apportando numerose migliorie e ampliamenti. Ogni estate passava qui le sue ferie e vi si recò diverse volte con i due figli, Ludwig e Otto. In merito al secondo figlio, Maria sperava che il soggiorno montano potesse curarlo dalle sue allucinazioni, dalle sue manie di persecuzione che poi lo condussero alla schizofrenia più completa: anche nella freschezza estiva, gli attacchi non diminuirono. In preda alla disperazione, Maria cercò aiuto nel parroco del villaggio, Johann Georg Lechleitner, che diventò in breve un caro compagno che aiutava la regina nelle ore più difficili. Certamente fu persuasa che la malattia mentale del figlio fosse una punizione di Dio.

Il Gasthof Post ieri e oggi, e una fotografia della regina Maria ad Elbigenalp con le dame di compagnia, il sacerdote e il proprietario della casa:




La comunità protestante osserva con sospetto l'amicizia tra Marie e il pastore cattolico. La loro sincera speranza che la Regina Madre potesse finalmente portare la tanto attesa libertà di credo al villaggio, morì completamente quando Maria annunciò di volersi convertire alla fede cattolica. Ciò avvenne nel 1874, presso la chiesa di Schwangau-Waltenhofen. 
Maria lasciò alla parrocchia del villaggio il suo mantello dell’incoronazione trasformato poi in un prezioso manto liturgico, e i suoi "Diari della Lechtal" (Lechtaler Tagebücher), ad oggi ancora conservati, 5 volumi che raccontano delle vacanze della regina ad Elbigenalp. Questi cinque piccoli libri contengono numerosi fiori di montagna essiccati con data e aneddoti su quei giorni, e sono un toccante esempio dell'amore della regina Maria per la natura alpina. 
Otto Walch, il curato di Elbigenalp, custodisce questo tesoro e sottolinea che Marie fu probabilmente il primo turista nobile nella valle del Lech.
Nel 1889 Maria morì e lasciò la sua casa alla parrocchia di Elbigenalp. Solo un anno dopo, la casa fu acquistata dal direttore delle poste Johann Moll e trasformata in una locanda, che prese il nome di "Gasthof Post" per via della presenza dell'ufficio postale.

Nell'ex casa della regina Maria c'è ancora la sua camera da letto, nella quale si può pernottare, ma senza il letto originale – sostituito con uno coevo - che è troppo piccolo per gli ospiti di oggi. Nell'ex studio della regina Maria ci sono ancora i mobili originali fatti con legno d’abete brunito.
Nella chiesa di Elbigenalp c’è una vetrata che ricorda i soggiorni della devotissima regina Maria.






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