domenica 16 aprile 2017

Una buona Pasqua con le meravigliose Fabergé-Egg

Oggi si celebra la Santa Pasqua e mi sembra più che doveroso ricordare le bellissime 'Fabergé-Egg', preziose uova pasquali che gli zar di Russia donavano alle proprie mogli in questa giornata. 

Le Uova Fabergé furono una realizzazione di gioielleria ideata presso la corte dello zar di tutte le Russie ad opera di Peter Carl Fabergé, della omonima compagnia. Fra il 1885 e il 1917 furono realizzate più di 50 di queste uova di Pasqua in oro, preziosi e materiali pregiati, ogni anno all'approssimarsi della festività. Fabergé e i suoi orafi hanno progettato e costruito il primo uovo nel 1885. L'uovo fu commissionato dallo zar Alessandro III di Russia, come sorpresa di Pasqua per la moglie Maria Fëdorovna. L'uovo, di colore bianco con smalto opaco, aveva una struttura a scatole cinesi o a matrioske russe: all'interno vi era un tuorlo tutto d'oro, contenente a sua volta una gallinella colorata d'oro e smalti con gli occhi di rubino. Quest'ultima racchiudeva una copia in miniatura della corona imperiale contenente un piccolo rubino a forma d'uovo. La zarina fu così contenta di questo regalo che Fabergé fu nominato da Alessandro "gioielliere di corte", e fu incaricato di fare un regalo di Pasqua ogni anno da quel momento in poi, con la condizione che ogni uovo doveva essere unico e doveva contenere una sorpresa. A partire dal 1895, anno in cui morì Alessandro III e salì al trono il figlio Nicola II vennero prodotte due uova ogni anno, uno per la nuova zarina Aleksandra Fëdorovna Romanova e uno per la regina madre. 

La vetrina piramidale con gli oggetti Fabergé dell'imperatrice vedova Marija Fëdorovna, in mostra nel marzo 1902 nella Von Dervis Mansion, a San Pietroburgo.

La preparazione delle uova occupava un intero anno: una volta che un progetto veniva scelto, una squadra di artigiani lavorava per montare l'uovo. I temi e l'aspetto delle uova variavano ampiamente. Per esempio, sulla parte esterna, l'uovo del 1900 (dedicato alla costruzione della Transiberiana) era decorato da una fascia grigia metallica con inciso il programma dell'itinerario della ferrovia e all'interno aveva un treno in oro in miniatura. A partire dal 2006, appena ventuno uova erano ancora in Russia, per la maggior parte in esposizione nel Palazzo dell'Armeria del Cremlino di Mosca. Nel mese di febbraio del 2004 l'imprenditore russo Viktor Vekselberg acquistò nove uova precedentemente possedute dall'editore americano Forbes, facendole ritornare così in Russia. In questo modo più di 180 opere d'arte Fabergé trovarono posto al Museo Fabergé di San Pietroburgo dove sono esposte dal 2013. Altre collezioni più piccole sono nel museo delle belle arti della Virginia, nel museo di New Orleans dell'arte e in altri musei nel mondo. Quattro uova sono nelle collezioni private mentre sette mancano ancora.

Il primo uovo: Uovo con gallina (1885)


E' il primo delle uova imperiali Fabergé, un uovo di Pasqua gioiello che il penultimo Zar di Russia, Alessandro III donò a sua moglie, la Zarina Marija Fëdorovna. Alto 64 mm. e con un diametro di 35 mm., è d'oro completamente rivestito di smalto bianco opaco, per assomigliare al guscio di un vero uovo. Una sottile striscia d'oro è visibile attorno all'uovo, dove le due metà del guscio, unite con un innesto a baionetta, che si aprono con una rotazione rivelando le sorprese: dentro c'è un "tuorlo" d'oro con una finitura opaca, che si apre a sua volta in due semisfere, una di esse è rivestita internamente di pelle scamosciata ed ha il bordo d'oro punteggiato per simulare la paglia di un nido. Il nido contiene una gallina d'oro meticolosamente cesellata, con le piume d'oro giallo e bianco, la testa e le zampe d'oro giallo, cresta e bargigli d'oro rosso, gli occhi sono rubini cabochon; non è marcata.
Anche la gallina si apre, grazie ad una cerniera nascosta nella coda, rivelando due ulteriori sorprese, oggi perdute. La prima di queste era un replica in oro e diamanti della corona imperiale. All'interno della corona, come sorpresa finale, c'era un piccolo pendente di rubino con una catenina che consentiva di indossarlo al collo.


l terzo uovo: Uovo imperiale (1887)
Un uovo d'oro scanalato, sorretto da un piedistallo dorato decorato con ghirlande a fiori di diamanti rosa, sormontate da zaffiri blu, nasconde un orologio per donna della ditta Vacheron & Constantin.
Ritenuto dispero per tanti anni, l'uovo è stato ritrovato ed acquistato nel 2014 dal gioielliere londinese Wartski per conto di un collezionista privato non identificato.


Quarto uovo: Uovo sul cocchio con cherubino (1888)
(COPIA - l'originale è andato perduto)



L'Uovo sul cocchio con cherubino è uno delle otto uova imperiali Fabergé andate perdute, per cui non se ne conoscono i dettagli.
Fu donato dal penultimo Zar di Russia, Alessandro III, alla moglie, la Zarina Marija Fëdorovna Romanova nel 1888, probabilmente il 24 aprile.
Fu fabbricato a San Pietroburgo sotto la supervisione del gioielliere russo Peter Carl Fabergé della Fabergè.
Questa versione ricrea, non fedelmente, l'uovo originale del quale però non si conoscono i dettagli, ma esiste una sola fotografia nella quale esso si scorge, nascosto da un altro uovo e in un riflesso sfocato.
Nell'Archivio Storico di Stato Russo a Mosca è conservato un elenco manoscritto delle uova imperiali dal 1885 al 1890, nel quale il dono è brevemente descritto come "Angelo che tira un carro con uovo - 1.500 rubli, angelo con un orologio in un uovo d'oro 600 rubli."
La fattura di Fabergé reca una descrizione simile, elencando separatamente un cherubino che tira un carro con un uovo del costo di 1.500 rubli d'argento e un cherubino con orologio in un uovo d'oro del costo di 600 rubli.
Queste due descrizioni sono confermate nell'inventario del 1917 del tesoro imperiale sequestrato che recita "uovo d'oro decorato con brillanti, uno zaffiro; con un supporto d'argento dorato in forma di un carro a due ruote con un putto."


Quinto uovo: Uovo nécessaire (1889)
(COPIA - l'originale è andato perduto)


Poiché non si conoscono immagini dell'Uovo nécessaire o di uno qualsiasi degli oggetti al suo interno, alcune brevi descrizioni sono tutto ciò di cui disponiamo per ricostruire la struttura dell'uovo e la natura della sorpresa:
- fattura inviata da Fabergé allo Zar: "Uovo nécessaire, stile Luigi XV, 1900 rubli, San Pietroburgo 4 maggio 1889",
- inventario dei beni nel Palazzo di Gatčina del 1891 circa: "Uovo decorato con pietre, contenente articoli da toilette per signora, 13 pezzi",
- inventario del 1917 di tesori imperiali confiscati dal governo provvisorio: "Uovo nécessaire d'oro, decorato con pietre preziose",
- inventario dei beni trasferiti nel 1922 al Sovnarkom: "1 Uovo nécessaire d'oro con diamanti, rubini, smeraldi ed uno zaffiro".

Quest'uovo è stato progettato come un astuccio contenente oggetti da toilette femminili: probabilmente una serie di 13 attrezzi per manicure da donna tempestati di diamanti, che ne costituiscono la sorpresa.
Dopo la rivoluzione del 1917 l'Uovo nécessaire fu sequestrato insieme al resto delle uova imperiali Fabergé, e inviato al Palazzo dell'Armeria del Cremlino. Durante la prima parte del 1922 l'uovo è stato trasferito al Sovnarkom, dopo di che se ne sono perse le tracce.
La descrizione di un oggetto che potrebbe essere l'Uovo nécessaire compare nel catalogo di una mostra di opere di Fabergé che nel novembre 1949 si tenne da Wartski, in Regent Street a Londra:
« Un pregevole uovo d'oro, riccamente ornato di diamanti, rubini cabochon, smeraldi, un grande diamante colorato in cima e uno zaffiro cabochon all'estremità appuntita. L'interno è concepito come un astuccio con un set di tredici attrezzi d'oro e diamanti. »
In una foto dell'epoca appare forse una piccola immagine sfocata di quest'oggetto, che potrebbe essere stato venduto nel 1952 ad un acquirente rimasto anonimo per 1.200 sterline.


Sesto uovo: Uovo dei palazzi danesi (1890)


L'uovo è fatto d'oro di vari colori, smalto, smeraldi, diamanti taglio rosetta e uno zaffiro stellato, è foderato in velluto cremisi. 
Il guscio d'oro, alto 102 millimetri e largo 67, è coronato con un medaglione di foglie radianti e diamanti attorno ad uno zaffiro stellato cabochon. L'estremità inferiore è cesellata con altre foglie di acanto.
L'uovo è percorso da sei ampie fasce verticali e tre orizzontali, consistenti di una linea di diamanti taglio-rosetta con ai lati un motivo in oro di foglie d'alloro cesellate, uno smeraldo è fissato ad ogni intersezione.
Tali fasce, oltre a delimitare due aree circolari alle estremità, dividono il guscio in dodici sezioni smaltate in rosa opalescente.
Dentro l'uovo, una tasca di velluto contiene un pannello pieghevole composto da dieci cornici d'oro decorate con un motivo di cerchi tangenti, con piedini meandriformi greci, ogni cornice è sormontata da una ghirlanda d'oro multicolore.
Ogni cornice contiene una miniatura ad acquerello realizzata su una lastra di madreperla tanto sottile da permettere a un po' di luce di risplendere attraverso i colori. Le miniature raffigurano diversi castelli danesi, per omaggiare la Zarina che era danese di nascita, e sono firmate da Kostjantyn Jakovyč Kryžyc'kyj, datate 1889.

Settimo uovo: "Memoria di Azov" (1891)


Venne creato per commemorare il viaggio in Estremo Oriente fatto nel 1890 dallo Zarevič Nicola e dal Granduca Georgij di Russia a bordo dell'incrociatore Pamiat Azova (da qui il nome)
L'uovo è fatto di eliotropio, oro, diamanti, rubini, platino, acquamarina e velluto.
Il guscio è ricavato da un blocco unico di eliotropio screziato di rosso e blu, con sovrapposto un motivo di volute d'oro decorate con brillanti e fiori d'oro sbalzati, in stile rococo. Sui bordi delle due metà c'è un'ampia fascia d'oro scanalata, con un rubino a goccia e due diamanti che costituiscono la chiusura. L'interno dell'uovo è rivestito in velluto verde.
La sorpresa contenuta all'interno è una fedele replica in miniatura dell'incrociatore corazzato della Marina Imperiale Russa Pamiat Azova (Memoria di Azov), realizzato in oro rosso e giallo, platino e piccoli diamanti per i finestrini, il nome "Azov" appare sulla poppa.
La nave è posta su una lastra di aquamarina, che rappresenta il mare, con una cornice d'oro ed una piccola maniglia che permette al modello di essere rimosso dall'uovo.


Ottavo uovo: "Rete di diamanti" (1892)


L'uovo è fatto di giadeite, diamanti taglio rosetta, oro, argento e raso.
È scolpito in giadeite traslucida verde pallido. Alle estremità superiore e inferiore sono posti due grandi diamanti dai quali promanano sedici bande ondulate di argento e oro tempestate di diamanti taglio rosetta, che si incrociano formando losanghe e racchiudendo l'uovo in un reticolo.
Nell'interno dell'uovo, rivestito di raso, vi è lo spazio per la sorpresa e per la chiavetta che serviva a darle la carica. La cerniera e il bordo interno sono d'oro; l'uovo è marcato all'interno.
La sorpresa, oggi perduta, era fatta d'avorio, oro, smalto, diamanti taglio rosetta e brillanti.
Consisteva in un piccolo elefante d'avorio ad orologeria, in parte smaltato, con un mahout nero seduto sulla testa e una torretta d'oro. Sui fianchi erano poste due croci d'oro, ciascuna con cinque pietre preziose bianche, lo stesso tipo di pietre decoravano la fronte dell'elefante. Le zanne, la proboscide, il dorso e i finimenti erano tempestati di piccoli diamanti taglio rosetta.
Era uguale al simbolo dell'antico Ordine dell'Elefante della Danimarca, patria di Marija Fëdorovna.
Questo elefantino fu il primo automa ad orologeria realizzato nei laboratori Fabergé e fu replicato per l'Uovo pigna del 1900.

Esisteva anche un supporto, visibile in una foto antica, anch'esso perduto, costituito da una base rotonda di pietra verde pallido con sopra tre putti d'argento che sorreggevano l'uovo e che, si ritiene, rappresentavano i tre figli della coppia imperiale: i granduchi Nicola, Giorgio e Michele.


Nono uovo (1893)




E' dedicato al soggiorno nel casino di caccia imperiale di Abbas Tuman nei monti del Caucaso, del granduca Georgij, figlio di Alessandro III e Marija Fëdorovna Romanova e fratello minore di Nicola II.
L'uovo è fatto d'oro, argento, smalto rosso rubino, diamanti taglio rosetta e diamanti tagliati come una lastra sottile, platino, perle, cristallo di rocca e acquerello su avorio.
Sul guscio d'oro, coperto di smalto rosso rubino traslucido su sfondo guilloché, sono applicate ghirlande d'oro multicolore appese a fiocchi e nastri di platino tempestati di diamanti.
Due grandi diamanti tagliati come lastre sottili sono posti alle estremità dell'uovo: quello superiore, più grande, copre un ritratto in miniatura del granduca Georgij nella sua uniforme della marina, ed è circondato da diamanti taglio rosetta e da una corona d'alloro.
L'uovo è caratterizzato, oltre che dal colore acceso, da quattro pannelli ovali bordati di perle, posti lungola fascia mediana, ognuno dei quali reca al centro, in diamantati, una delle cifre che formano l'anno 1893; questo è il primo delle uova imperiali conosciute che reca la data.
I pannelli, incernierati su un lato, si aprono rivelando quattro dettagliate miniature firmate "Krijitski: 1891", ognuna delle quali mostra una diversa vista di Abbas Tuman.


Decimo uovo: "Uovo rinascimentale" (1894)



Quest'uovo riproduce sin nei dettagli uno scrigno seicentesco, capolavoro di Le Roy, conservato in Germania, nella Grünes Gewölbe di Dresda, dal quale si discosta solo per la forma.
Il nome dell'uovo proviene, oltre che dall'oggetto che lo ha ispirato, dai motivi foliati in stile rinascimentale smaltati sul bordo del coperchio e attorno alla placca rossa superiore.
La sorpresa è andata perduta, si suppone che ne siano state parte le perle menzionate nella fattura, ma non presenti sull'uovo.
Christopher Forbes ha ipotizzato che la sorpresa sia l'Uovo della Resurrezione (immagine successiva), che si adatta perfettamente alla curvatura del guscio dell'Uovo Rinascimentale ed è simile nello stile, nei colori e nella decorazione in smalto sulla base; inoltre sull'Uovo della Resurrezione ci sono delle perle, menzionate sulla fattura di Fabergé.

"Uovo della Resurrezione"


Si crede sia la sorpresa contenuta nell'Uovo rinascimentale, donato alla Zarina Marija Fëdorovna nel 1894.


Undicesimo uovo: "Uovo del bocciolo di rosa" (1895)



L'uovo è fatto d'oro di vari colori, smalto rosso traslucido e bianco opaco, diamanti taglio rosetta oppure tagliati come una lastra sottile, è foderato di velluto color crema.
Il guscio d'oro, coperto di smalto traslucido rosso fragola su fondo guilloché, si apre orizzontalmente in due parti incernierate tra loro. File di diamanti taglio rosetta dividono l'uovo verticalmente in quattro spicchi e orizzontalmente, lungo il bordo superiore dell'apertura, per un totale di otto pannelli; quelli della parte superiore sono decorati con ghirlande d'alloro d'oro verde legate da nastri d'oro rosso con diamanti incastonati, mentre su ogni pannello della parte inferiore dell'uovo è applicata una freccia incastonata di diamanti intrecciata a ghirlande di alloro d'oro verde appese a diamanti.
Alle estremità dell'uovo, circondati da una fila di diamanti taglio rosetta, sono posti due diamanti: quello superiore è tagliato come una lastra sottile attraverso la quale è visibile un ritratto in miniatura dello zar Nicola II, sotto quello alla base dell'uovo si legge la data 1894.
Questo uovo in Stile Luigi XVI incarna l'abbraccio di Fabergé al Neoclassicismo, in opposizione al dominio dell'Art Nouveau nel design contemporaneo del tardo XIX secolo.
L'uovo si apre per rivelare, nell'interno foderato di velluto, un bocciolo di rosa formato da petali d'oro incernierati smaltati di giallo e con foglie smaltate in verde.
Il bocciolo originariamente conteneva una corona d'oro con diamanti e rubini e un pendente con un rubino cabochon, molto simili alla corona e al pendente del Primo uovo con gallina. La corona era un riferimento al nuovo ruolo di Aleksandra Fëdorovna Romanova come imperatrice di Russia, a seguito dell'ascensione al trono del marito, Nicola II di Russia.

"Blue Serpent Clock Egg" (1895)


Prima del marzo 2014 era confuso per il III uovo di Fabergè. 
La maggior parte degli studi su Fabergé pubblicati prima del 2008 assegnava la creazione dell'uovo al 1887, anche se con qualche notevoli riserve a causa delle incongruenze tra il "Blu Serpente Clock Egg" e le descrizioni contemporanee delle uova del 1887.
Il ritrovamento nel 2012 del "terzo uovo imperiale" del 1887, annunciato al mondo solo nel marzo 2014, convalida la teoria che questo uovo sia stato realizzato e consegnato nel 1895 per l'allora zar di Russia, Nicola II. 
E' attualmente di proprietà di Principe Alberto II di Monaco.


Dodicesimo uovo: "Uovo di cristallo di rocca con miniature girevoli" (1896)



Le due metà del guscio di cristallo di rocca sono unite da una fascia verticale d'oro smaltato in verde smeraldo, con una fila di diamanti al centro, che culmina sopra l'uovo con un supporto sul quale è montato uno smeraldo siberiano da 27 carati (5,4 g.) taglio cabochon, una delle gemme più grandi usate da Fabergé per le sue uova imperiali.
L'uovo è sorretto da un piedistallo formato da due semisfere d'oro poste una sopra l'altra, ognuna contornata da una fila di diamanti taglio rosetta e decorata con un motivo in smalto a colori vivaci costituito da monogrammi della zarina. Il monogramma di prima del matrimonio, come Principessa Alix d'Assia-Darmstadt, è ripetuto sulla superficie curva della semisfera superiore, quello di Alexandra Fedorovna imperatrice di Russia sulla semisfera inferiore. Ogni monogramma è sormontato da una corona di diamanti del rispettivo casato reale.
Il tutto poggia su una base circolare di cristallo di rocca.
Nell'uovo ci sono dodici dipinti in miniatura che raffigurano vari palazzi e residenze significativi per l'Imperatrice: ogni luogo evoca un ricordo speciale, come i giorni del corteggiamento tra Nicola e Alessandra, che si erano sposati appena due anni prima, nel 1894.

"Uovo dei dodici monogrammi" (1896)



Lo Zar Nicola donò quest'uovo alla madre, l'imperatrice vedova Maria Feodorovna.
Per lungo tempo si è pensato che quest'uovo fosse stato pensato quale regalo 1892 per i 25 anni di matrimonio di Maria ed Alessandro II. E' stato anche erroneamente ritenuto l'uovo di Pasqua del 1895.
La sorpresa di quest'uovo è scomparsa.


Tredicesimo uovo: "Uovo dell'incoronazione" (1897)



L'Uovo commemora l'incoronazione di Nicola e Aleksandra, il 14 maggio 1896 del Calendario Giuliano, alla Cattedrale della Dormizione di Mosca. L'aspetto esterno dell'uovo richiama i mantelli indossati per la cerimonia dallo zar e dalla zarina.
L'uovo è avvolto da un reticolo formato da fasce di foglie d'alloro d'oro verde con, ad ogni intersezione, un'aquila bicipite imperiale d'oro smaltata di nero opaco e con un diamante sul petto. Le losanghe, formate dal reticolo sul guscio d'oro coperto da smalto traslucido giallo limone, presentano un motivo guilloché di raggi che si irradiano dal centro.
Il monogramma dell'imperatrice, con la A coronata disegnata da diamanti taglio rosetta e la F russa da rubini cabochon incastonati in una placca di smalto opaco contornata da dieci diamanti taglio brillante, è visibile sulla cima dell'uovo attraverso un grande diamante tagliato come una lastra sottile. Un diamante simile, più piccolo, posto nella parte inferiore dell'uovo, copre la data 1897 incisa su un'altra placca di smalto, circondata da diamanti taglio rosetta e da un calice di foglie finemente lavorate.


Sorpresa per un uovo scomparso del 1897: "Uovo Malva"



Dell'"uovo Malva" si è tramandata solamente la sorpresa ma sappiamo della sua esistenza grazie ad una fattura di Fabergè per Nicola II nel quale si parla di un ""uovo di smalto color malva, con 3 miniature" del 17 maggio 1897
La sorpresa, una cornice fotografica a forma di cuore, aprendola si presentava come un trifoglio, ogni foglia contenente tre ritratti in miniatura di Nicola II, sua moglie e il loro primo figlio, la granduchessa Olga Nikolaevna.


Quattordicesimo uovo: "Uovo dei mughetti" (1898)


I mughetti erano i fiori preferiti della zarina che allo stesso modo amava anche le perle. 
Questo è una delle uova in stile Art Nouveau.
Il guscio d'oro, rivestito di smalto rosa traslucido su fondo guilloché, è diviso in quattro parti da file verticali di diamanti. L'uovo è sostenuto da quattro gambe ricurve, formate da foglie arrotolate di oro verde con venature di diamanti taglio rosetta, che terminano in piedi arricciati con sopra una perla.
Da ogni gamba spunta una pianta di mughetto tra le quali l'uovo sembra essere caduto; i mughetti hanno foglie in smalto verde e steli d'oro, ogni fiore è una perla con petali di diamanti taglio rosetta.
L'uovo è sormontato da una corona imperiale tempestata di diamanti e un rubino cabochon.
La sorpresa consiste in tre piccole miniature con i ritratti dello Zar Nicola II e delle sue due figlie maggiori Tatiana e Olga, dipinte su ovali d'avorio da Johannes Zehngraf. I ritratti hanno cornici di diamanti su pannelli d'oro, sul retro dei quali è incisa la data del 5 aprile 1898 (Calendario Giuliano).
Ruotando una perla con una montatura d'oro un meccanismo ad ingranaggi fa sollevare la corona posta sulla parte superiore ed uscire due archi ed i ritratti che si aprono a ventaglio; una rotazione nella direzione opposta ripiega automaticamente le miniature e le riporta all'interno dell'uovo.


"Pelican Egg" (1898)


A causa delle date "1797 e il 1897" l'uovo, per molti anni quest'uovo è stato ascritto al 1897, ma quando è stato trovato l'originale della fattura Fabergé si è dimostrato che questo uovo venne presentato a Maria Feodorovna per la Pasqua del 1898.
L'uovo è uno dei pochi di Fabergé a non essere smaltato su gran parte della sua superficie. E' realizzato in oro rosso inciso in stile Impero, sormontato da un pellicano in smalto opalescente grigio, blu e rosa. Il pellicano sta alimentando il suo piccolo nel nido, simbolo di cure materne.
L'uovo è inciso con motivi classici, le date commemorative 1797-1897, e la scritta "Visita i nostri vigneti, o Signore, e ci soffermeremo in te."

L'uovo Pelican ricorda la celebrazione del centenario del patrocinio alle istituzioni caritative della vedova imperatrice di Russia. Le istituzioni, fondate soprattutto per l'educazione delle figlie della nobiltà, sono raffigurate su un pannello pieghevole che si estende su otto miniature in avorio, ciascuno all'interno di un bordo di perle. Sul retro delle miniature sono elencate le istituzioni ritratte.
L'uovo è inciso con motivi classici, le date commemorative 1797-1897, e la scritta "Visita i nostri vigneti, o Signore, e ci soffermeremo in te."
L'uovo Pelican ricorda la celebrazione del centenario del patrocinio alle istituzioni caritative della vedova imperatrice di Russia. Le istituzioni, fondate soprattutto per l'educazione delle figlie della nobiltà, sono raffigurate su un pannello pieghevole che si estende su otto miniature in avorio, ciascuno all'interno di un bordo di perle. Sul retro delle miniature sono elencate le istituzioni ritratte.




Quindicesimo uovo: "Uovo dei gigli" (1899)



L'uovo usa il linguaggio dei fiori che era ben noto all'epoca: le rose erano simbolo d'amore, i gigli di purezza e innocenza.
È alto 27 centimetri, di colore giallo narciso riccamente ornato da diamanti a taglio rosetta, è fatto d'oro, platino, argento ed onice.
L'orologio a forma di uovo e il suo piedistallo rettangolare sono decorati con smalto traslucido giallo su fondo ghiglioscé.
Il quadrante è una fascia orizzontale che ruota attorno alla circonferenza dell'uovo, smaltata in bianco con i dodici numeri romani di diamanti. Le ore sono indicate da un lancetta attaccata alla base fissa, che ha la forma di una freccia in un arco teso, decorati di diamanti. File di diamanti contornano la fascia del quadrante e dividono il corpo dell'orologio in dodici spicchi.
L'orologio è sormontato da un bouquet di gigli scolpiti in onice, foglie e steli sono in oro colorato, i pistilli sono tre piccoli diamanti. L'uovo rappresenta un vaso, i gigli spuntano dall'imboccatura tra rose d'oro e platino; ai lati due volute d'oro fungono da supporto aggiuntivo.
La base è decorata con rosette e reca la data della fabbricazione, 1899, in diamanti. Una chiave d'oro serve per dare la carica al meccanismo.


Diciassettesimo uovo: "Uovo della Transiberiana" (1900)


Alto 26 centimetri, è fatto di onice, argento, oro e quarzo, ed è decorato con smalto traslucido verde, blu e arancio; l'interno è rivestito in velluto.

L'uovo è caratterizzato da un'ampia fascia centrale in argento, sulla quale è incisa la scritta "Il percorso della grande della ferrovia siberiana nel 1900" ed una mappa della Russia con il tracciato della ferrovia Transiberiana da San Pietroburgo a Vladivostok, ogni stazione è contrassegnata da una pietra preziosa, è segnata anche la parte del percorso che nel 1900 non era ancora stata completata.
Ha un coperchio incernierato, rivestito di smalto verde e decorato con foglie di acanto ed intarsi, sormontato da un'aquila araldica a tre facce, in argento dorato, ad ali spiegate e con una corona sulle teste.
L'uovo è sostenuto da tre grifoni fusi in argento e placcati d'oro, armati di spada e scudo, che poggiano su una base di onice bianco a forma di un triangolo con i lati concavi e gli angoli arrotondati, intarsiata con una treccia d'argento placcata d'oro.
L'uovo contiene, suddiviso in tre sezioni, il modellino di un treno a vapore lungo 39,8 centimetri, in oro, platino, diamanti taglio rosetta, rubini, e cristallo di rocca.
La locomotiva a vapore ed il tender sono d'oro e platino, con una lanterna di rubino e i fanali di diamanti, i cinque vagoni sono d'oro con i finestrini di cristallo di rocca e recano le scritte: "posta", "solo per signore", "fumatori", "non-fumatori" e "cappella".
Il treno ha una chiave d'oro con la quale è possibile caricare un meccanismo ad orologeria che lo fa muovere.


Sedicesimo uovo: "Uovo viola del pensiero" (1899)



L'uovo è stato dato dallo zar Nicola II a sua madre l'imperatrice Maria Feodorovna come dono di Pasqua. La sorpresa era un cuore con cavalletto con diverse caselle contenenti i ritratti dei membri della famiglia. Aveva un meccanismo che permetteva a questi ritratti di rivelarsi automaticamente.
L'uovo è attualmente di proprietà privata.


Diciottesimo uovo: "Uovo del galletto" o "Uovo a cucù" (1900)


Donato da Nicola II alla madre Maria Feodorovna.
L'uovo ha un meccanismo nella parte posteriore superiore che consente all'uccello di uscire e di muoversi.


Diciannovesimo uovo: "Cestino di fiori campestri" (1901) 


Dono dello zar Nicola II alla moglie Alexandra.


Ventesimo uovo: "Palazzo di Gatchina" (1901)


Dono dello zar alla madre, contiene la riproduzione in miniatura della residenza estiva della di Maria Feodorovna.


Ventunesimo uovo: "Uovo di trifoglio" (1902)


Nicola II lo donò a sua moglie, la Zarina Alexandra nel 1902.
Il guscio dell'uovo è costituito da un motivo traforato di steli e foglie di trifoglio; lo spazio tra i fili d'oro che disegnano il contorno e la nervatura delle foglie è riempito di smalto trasparente verde brillante oppure da diamanti. Un sottile nastro di rubini incastonati tra fili d'oro è drappeggiato qua e là tra il ricco fogliame.
I bordi dove la metà superiore e inferiore dell'uovo si aprono sono abilmente nascosti dalle foglie accuratamente posizionate.
L'uovo poggia su un tripode d'oro a forma di trifogli con gli steli curvi, i piedi fogliati sono rivolti verso l'interno.
La sorpresa, ora perduta, probabilmente era fatta d'oro, diamanti e acquerello su avorio, infatti secondo gli archivi dentro l'uovo erano fissate quattro foglie con 23 diamanti e quattro miniature con i ritratti delle figlie dell'imperatore.


Ventitreesimo uovo: "Uovo di Pietro il Grande" (1903)



Donato da Nicola II alla moglie Alexandra. 
L'Uovo di Pietro il Grande celebra il duecentesimo anniversario della fondazione di San Pietroburgo nel 1703. È fatto di oro rosso, verde e giallo, platino, diamanti taglio rosetta, rubini, zaffiri, smalto, cristallo di rocca e miniature ad acquerello su avorio, decorato in stile rococò. 
Quando il coperchio dell'uovo viene sollevato la sorpresa appare dinanzi ad uno sfondo solare di smalto traslucido giallo: un meccanismo all'interno solleva un modello in miniatura in bronzo del monumento a Pietro il Grande sulla Neva, che poggia su una base di zaffiro, è circondato da una ringhiera d'oro cesellato.


Ventoiquattresimo uovo: "Uovo reale danese" (1903)



Dono di Nicola II alla madre. 
L'Uovo del giubileo danese è una delle otto Uova imperiali Fabergé andate perdute e tra queste è l'unico, oltre all'Uovo in memoria di Alessandro III del 1909, del quale esiste una fotografia.
L'uovo contiene un portaritratti con supporto che mostra i ritratti in miniatura dei genitori dell'Imperatrice vedova Marija Fëdorovna: su un lato il re Cristiano IX e sua moglie la regina Luisa sull'altro, sormontati da una corona di diamanti e dalle iniziali.


Nessun uovo venne fabbricato nel 1904 e nel 1905 per via delle restrizioni imposte dalla Guerra russo-giapponese.



Venticinquesimo uovo: "Uovo del Cremlino" (1906)


Vi rimando ad una descrizione più dettagliata qui:


Ventiseiesimo: "Uovo del cigno" (1906)


Donato dallo zar Nicola II alla madre Maria Feodorovna in occasione della Pasqua e del suo 40esimo anniversario di matrimonio: non a caso in Russia il cigno è considerato un simbolo della vita familiare e della permanenza del vincolo del matrimonio.
Questo uovo appartiene alla Fondazione Edouard e Maurice Sandoz a Losanna, in Svizzera.


Ventisettesimo uovo: "Uovo Pergola di Rose" (1907)



Donato dallo zar Nicola II alla moglie.
Questo bellissimo uovo di Pasqua è realizzato in oro, smalto verde e rosa in varie tonalità e diamanti taglio rosetta oppure tagliati come una lastra sottile, l'interno è foderato in raso.
Il guscio è ricoperto da smalto traslucido verde chiaro su fondo ghiglioscè ed è avvolto da un reticolo di diamanti taglio rosetta che formano delle losanghe, queste hanno al centro una rosa con foglie in smalto verde smeraldo e rami d'oro simili a tralci di vite che si intersecano con le file di diamanti, i fiori sono smaltati in toni di rosa.
In entrambe le estremità dell'uovo è fissato un diamante tagliato come una lastra sottile, quello alla base copre la data "1907". Il monogramma che probabilmente era sotto il diamante posto sulla cima è ora scomparso.
Della sorpresa, andata perdura, rimane solo il segno sulla fodera di raso. Le ricerche indicano che originariamente l'uovo conteneva, probabilmente, una collana di diamanti con un medaglione ovale ingioiellato nel quale era celata una miniatura del piccolo zarevič Aleksej, dipinta su avorio.


Ventottesimo uovo: "Uovo dei trofei d'amore" (1907)


Collezione privata


1908 - "Uovo del palazzo di Alessandro"



E' una delle uova imperiali Fabergé, un uovo di Pasqua gioiello che l'ultimo Zar di Russia, Nicola II donò a sua moglie, la Zarina Aleksandra.
L'uovo di nefrite siberiana è decorato con diamanti, oro, rubini e miniature ad acquerello su avorio. Alle estremità superiore ed inferiore sono fissati due diamanti triangolari, tagliati come lastre sottili, recanti le iniziali AF (Alexandra Fedorovna) e la data 1908; ogni diamante è circondato da una ghirlanda di foglie d'oro intarsiate e fiori composti da rubini e diamanti.
Il resto del guscio dell'uovo è diviso verticalmente da cinque file di diamanti tra le quali, su ovali d'avorio incorniciati di diamanti, sono ritratti in miniatura ad acquerello i figli di Nicola II ed Aleksandra; sopra ogni ritratto c'è il monogramma coronato dell'iniziale del nome del bambino rappresentato, in diamanti. Sul retro di ogni ritratto, visibile solo dall'interno dell'uovo, c'è la data di nascita di ciascuno dei figli: Olga - 3 novembre 1895, Tatiana - 29 maggio 1897, Maria - 14 giugno 1899, Anastasia - 5 giugno 1901, Alessio - 30 luglio 1904.
Altre ghirlande di foglie d'oro e di fiori di diamanti e rubini circondano i ritratti "appese", tra le file di diamanti che disegnano anche dei fiocchi con un rubino al centro.
La sorpresa celata nell'uovo è una dettagliata riproduzione in miniatura della residenza preferita della famiglia imperiale russa, il Palazzo di Alessandro a Carskoe Selo, con gli adiacenti giardini. La miniatura è realizzata in oro colorato, le finestre sono fatte di cristallo di rocca, il tetto è smaltato in verde chiaro.
La riproduzione è collocata su un tavolo rotondo d'oro con cinque gambe, che può essere rimosso dall'uovo e che reca incisa la scritta: "Il palazzo a Carskoe Selo".


1908 - "Uovo con pavone"


Nicola II lo donò a sua madre, l'Imperatrice vedova Marija nel 1908.
Le due metà di cristallo dell'uovo sono inserite in una montatura d'argento dorato, cesellata in volute rococo che permette loro di chiudersi con un fermaglio sulla parte superiore, esse recano incise una il monogramma coronato di Marija Fëdorovna, l'altra la data 1908, ed entrambe una fascia di volute vicino al bordo.
Tutto poggia su un supporto d'argento dorato formato da volute cesellate in stile rococo.
All'interno dell'uovo vi è un pavone meccanico d'oro smaltato, appollaiato tra i rami di un albero d'oro cesellato con fiori di smalto e pietre preziose. Il pavone può essere tolto dall'albero e se caricato e posto su una superficie piana, cammina impettito, muove la testa e, a intervalli, apre e chiude la coda smaltata multicolore.


1909: "Uovo dello yacht Standart"


Dono di Nicola II alla moglie la zarina Alexandra
Lo yacht Standart fu commissionato da Alessandro III alla Burmeister & Wain di Copenaghen. Fu varato il 21 marzo 1895 ed entrò in servizio ai primi di settembre del 1896. Con i suoi 116 metri di lunghezza ed una stazza di circa 5.500 tonnellate, all'epoca era il più grande yacht del mondo!
L'uovo è alto 15,3 centimetri ed è fatto d'oro, lapislazzuli e cristallo di rocca, è decorato con diamanti a taglio rosetta, perle e smalto verde e bianco.
Il guscio di cristallo è diviso in due metà, montate orizzontalmente su una struttura d'oro costituita da una fascia verticale intarsiata che sostiene la parte inferiore e da una banda orizzontale, intarsiata con foglie di smalto verde e piccoli diamanti, che corre lungo il perimetro maggiore dell'uovo e si divide permettendo l'apertura della metà superiore, sul bordo reca l'iscrizione "Standart 1909".
Ad ogni lato è appollaiata un'aquila bicipite di lapislazzuli, coronata e dalla quale pende una perla a forma di pera.
Il tutto poggia su un piedistallo composto da due delfini di lapislazzuli con le code attorcigliate e da una base ovale di cristallo di rocca, decorata con smalto bianco intarsiato, ghirlande di alloro e fasce di piccoli diamanti e rami d'alloro in smalto verde.
Nell'uovo, una replica estremamente dettagliata dello yacht Standart, in oro e platino lunga 8 centimetri, "naviga" su una "mare" di cristallo di rocca.



1909: "Uovo in memoria di Alessandro III"


Scomparso dopo la Rivoluzione Russa, era un dono di Nicola II alla madre Maria Fedorovna in ricordo del defunto marito morto quindici anni prima.


1910: "Uovo delle colonne"



Fu fatto realizzare da Nicola II per la moglie Alexandra.
L'uovo è concepito come orologio da tavolo o da camino. Aveva un meccanismo che lo azionava ad opera della ditta svizzera Henry Moser & Cie.
L'uovo simboleggia un tempio di amore. Una coppia di colombe platino rappresentano l'amore di Nicola e Alessandra. Quattro cherubini in argento dorato si siedono intorno alla base dell'uovo, ognuno dei quali rappresenta le quattro figlie di Nicola e Alexandra: Anastasia, Olga, Maria, e Tatiana. Alexei è rappresentato da un Cupido d'argento dorato, che sormonta l'uovo. Cupido teneva un ramo d'argento nella mano destra che indicava l'ora.


1910: "Uovo di Alessandro III a cavallo"



Fu fatto realizzare da Nicola II per la madre Maria Fedorovna in memoria del defunto marito. 
L'uovo, considerato una delle più belle uova Fabergé, è in stile rinascimentale con il guscio ricavato da cristallo di rocca trasparente.
La parte superiore è ammantata con un ricamo a rete in platino, cosparso di diamanti taglio rosetta, che termina con una frangia di nappe. L'uovo è sormontato da un grande diamante, inciso con l'anno "1910" e incorniciato da una fila di piccoli diamanti taglio rosetta e da foglie d'acanto in platino.
Ai lati, due aquile bicipiti in platino con corone di diamanti taglio rosetta. Le superfici dell'uovo tra le aquile sono incise, sui bordi con o un motivo di rami d'alloro uniti alla base ed ai lati con un disegno geometrico.
L'uovo è sostenuto da quattro cherubini fusi in platino, fissati con una voluta alla base di cristallo quadrilobata.
L'uovo contiene una miniatura in oro verde di un monumento allo zar Alessandro III, posta su una base rettangolare di lapislazzuli bordata da due file di diamanti taglio-rosetta, visibile attraverso il guscio trasparente di cristallo di rocca.


1911: "Uovo del quindicesimo anniversario di regno"



Dono di Nicola II alla moglie


1911: "Uovo dell'alloro" conosciuto anche come "Uovo albero d'arancio"


Dono di Nicola II alla madre.
Tra le foglie di alloro sono nascosti il buco di una serratura ed una piccola leva camuffata come un frutto, che apre una sezione circolare, incernierata sulla sommità dell'albero, dalla quale emerge un uccellino coperto di vere piume che batte le ali, gira la testa, apre il becco e grazie ad un piccolo mantice all'interno, canta mentre l'intero albero ruota sul suo tronco.


1912: "Uovo dello zarevič"


L'emofilia che minacciava grandemente la vita dello carevič Aleksej, condizionò in maniera profonda la vita della famiglia reale ed aprì le porte all'influenza di Rasputin. Ad un certo punto lo carevič fu così vicino alla morte che alla Corte imperiale russa era già stato redatto il comunicato che ne annunciava la morte; quando sopravvisse Fabergé, che sapeva della malattia ancorché tenuta nascosta a tutti, volle celebrare il miracolo con l'uovo destinato alla madre di Aleksej, la zarina Aleksandra Fedorovna.
L'esterno è decorato in stile Luigi XV, con due aquile imperiali bicipiti, amorini, baldacchini, volute floreali, conchiglie, cesti di fiori e ghirlande in oro che, coprendo ogni giuntura, fanno apparire il guscio come se fosse scolpito in un unico blocco di lapislazzuli blu.
L'uovo è sormontato da un grande diamante rettangolare, tagliato come una lastra sottile, che mostra il monogramma coronato della zarina Aleksandra Fëdorovna (AF) e l'anno 1912; un grande diamante è incastonato alla base
La sorpresa all'interno è un ritratto in miniatura dello carevič Aleksej in una cornice di platino a forma di aquila imperiale bicipite russa sormontata dalla corona e con il globo e lo scettro dei Romanov negli artigli, tempestata su entrambi i lati con 2.000 diamanti taglio-rosetta.
L'elaborato portaritratti poggia su una base di lapislazzuli e può essere rimosso dall'interno dell'uovo, dove invece riposa su un disco d'oro con inciso un rosone.


1912: "Uovo napoleonico"


Realizzato come regalo per l'imperatrice vedova Maria Fedorovna, madre di Nicola II.
L'uovo commemora il centenario della Battaglia di Borodino durante l'invasione della Russia di Napoleone del 1812.
In cima all'uovo è visibile il monogramma coronato di Marija Fëdorovna, coperto da un diamante tagliato come una lastra sottile.
L'interno l'uovo è rivestito di raso e velluto.
La sorpresa è fatta d'oro giallo, diamanti taglio rosetta, platino, smalto bianco opaco e traslucido verde.
Consiste in sei miniature dipinte a gouache su avorio che illustrano i sei reggimenti di cui Marija Fëdorovna era colonnello onorario.


1913: "Uovo del tricentenario dei Romanov"


Dono dello zar Nicola II alla moglie Alexandra. 
L'uovo celebra i tre secoli di potere dei Romanov presentando all'esterno i ritratti in miniatura, dipinti su avorio, di diciotto zar della dinastia che hanno governato la Russia dal 1613 al 1913: a partire da Michele, il primo zar Romanov nel 1613, passando per Pietro il Grande (1682–1725), Caterina la Grande (1762–1796) e infine lo stesso Nicola II, zar regnante nel 1913.
La parte superiore dell'uovo si apre svelando un globo rotante in acciaio.


1913: "Uovo dell'inverno"


Fatto creare dallo zar Nicola II per la madre Maria Fedorovna.
Il sottile guscio trasparente del'uovo dell'inverno è fatto di cristallo di rocca finemente cesellato all'interno per simulare cristalli di ghiaccio, simili motivi in platino, coperti con 1.308 diamanti taglio rosetta, sono applicati in scanalature incise sull'esterno. L'uovo si apre verticalmente in due metà incernierate, con i bordi di platino scalettati attorno alla cerniera e decorati con 360 brillanti, che incorniciano sulla cima una pietra di luna taglio cabochon dipinta sul retro con la data 1913. L'uovo è tenuto in posizione verticale da un perno, sulla sua base di cristallo di rocca scolpita come un blocco di ghiaccio in fusione, sulla quale sono applicati rivoletti di diamanti taglio rosetta montati su platino.

La sorpresa è un cestino a due manici di platino, sospeso ad un gancio pure di platino, tempestato con 1.378 diamanti taglio rosetta e pieno di anemoni dei boschi che emergono da un letto di muschio d'oro. Ogni è fiore è realisticamente scolpito in un unico pezzo di quarzo bianco con il centro formato da un granato demantoide, gambo e stami di filo d'oro e le foglie delicatamente scolpite nella nefrite,alcuni sono semi-dischiusi o in bocciolo. Alla base del cestino è inciso in lettere romane "Fabergè 1913".
Le composizioni floreali create da Fabergé, come questo il cestino di fiori primaverili, spiccano tra le opere più tecnicamente impegnative prodotte dalla ditta. Il tema dei fiori di primavera era particolarmente celebrato tra l'élite russa, come simbolo di felicità e di rinnovata speranza dopo gli inverni lunghi e spietati.

1914: "Uovo mosaico"

Creato da Fabergé per la zarina Maria Fedorovna. 
È una delle più originali e tecnicamente sofisticate uova imperiali Fabergé.
L'uovo è fatto d'oro giallo, platino, diamanti taglio rosetta e brillanti, rubini, smeraldi, topazi, zaffiri, granati, mezze perle, pietra di luna, smalto rosa opaco e bianco.
La sorpresa è realizzata in oro, perle, diamanti taglio rosetta, granati verdi e con smalto verde traslucido, bianco opaco, rosa pallido opalescente, verde pallido e seppia pallido.
È un portaritratti in miniatura, che poggia su un piedistallo ed è sormontato della corona imperiale russa; è estraibile ed è mantenuto in posizione all'interno dell'uovo da due fermagli d'oro.
Il piedistallo d'oro è costituito da una base ovale con una colonnina a forma di vaso, smaltato di bianco e decorato con diamanti taglio rosetta, smeraldi e due perle appese.
Il portaritratti incornicia un medaglione ovale con i profili dei cinque figli di Nicola e Aleksandra, dipinti su avorio nello stile di un cammeo; sulla parte posteriore è raffigurato un cesto di fiori in smalto color seppia grisaille, contornato dai nomi di ciascuno dei bambini Romanov (Anastasija, Aleksej, Ol'ga, Marija, Tat'jana) e dall'anno 1914.


1914: "Uovo di Caterina la Grande"


Nicola II lo donò a sua madre l'Imperatrice vedova Maria Fedorovna.
L'uovo richiama le opulente decorazioni degli interni del Palazzo Aničkov, il preferito di Maria.


1915: "Uovo della Croce Rossa"



Dono di Nicola II alla moglie Alexandra.
Allo scoppio della Prima guerra mondiale nel 1915, la Zarina Aleksandra e le sue figlie più grandi, Olga e Tatiana, si arruolarono come infermiere praticanti mentre i palazzi imperiali furono convertiti in ospedali provvisori.
Quest'uovo vuole dunque commemorare questo evento storico in particolare. 
Il guscio d'oro smaltato di bianco è decorato da due croci rosse in smalto traslucido, una anteriore ed una posteriore, che al centro recano una cornice circolare con il ritratto in miniatura, rispettivamente, delle granduchesse Tatiana e Olga nelle loro uniformi della Croce Rossa.



La parte anteriore dell'uovo si apre dividendosi in due quarti e rivelando all'interno un trittico.
La scena centrale è la Discesa di Cristo agli inferi, la tradizionale rappresentazione della Risurrezione di Gesù nella Chiesa ortodossa. Ai lati sono rappresentate le sante patrone delle figlie della zarina: Santa Olga, la fondatrice del cristianesimo in Russia è rappresentata sul pannello di sinistra del trittico, Santa Tatiana martire sulla destra. Le miniature interne sono opera di Adrian Prachow, che era specializzato in icone.
I restanti due pannelli laterali sono iscritti, uno con il monogramma coronato della zarina e l'altro con l'anno "1915".


1915: "Uovo della Croce Rossa II"


Regalo per la madre dello zar Nicola II.
Con quest'uovo Fabergé intendeva rendere omaggio a Maria Fyodorovna, madre dello zar Nicola II, che aveva servito con la Croce Rossa nel 1877, durante la guerra russo-turca e fu poi presidentessa della Croce Rossa dal 1894 fino alla morte.
L'uovo è realizzato in argento smaltato di bianco opalescente, il guscio è diviso in fasce orizzontali bordate in oro, ciascuna con un diverso disegno del fondo guilloché. Due croci in smalto rosso trasparente, sulle facce opposte dell'uovo, recano una la data "1914" e l'altra "1915". Tra le croci vi è un'iscrizione in caratteri stilizzati di smalto color oro che recita: "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici." Sulla parte superiore del guscio è visibile il monogramma in argento, dell'imperatrice vedova Marija Fëdorovna. Nella parte inferiore c'è una rosetta a sei petali.
La sorpresa è un pannello pieghevole con cinque miniature firmate da Vasily Ivanovich Zuiev (attivo con Fabergé tra il 1903 e il 1918) che raffigurano la granduchessa Ol'ga Aleksandrovna Romanova, sorella di Nicola II, la granduchessa Ol'ga Nikolaevna Romanova, sua figlia maggiore, la zarina Aleksandra Fëdorovna, la granduchessa Tat'jana Nikolaevna Romanova, seconda figlia dello zar e la granduchessa Maria Pavlovna, cugina prima dello zar, tutte vestite con l'uniforme di infermiere della Croce Rossa.
Ogni ritratto è dipinto su un ovale posto in una cornice di smalto bianco e oro, sormontata dal simbolo della Croce Rossa, le cinque cornici sono incernierate tra loro in modo che possano ripiegarsi ed essere inserite nell'uovo, dove sono tenute ferme dal velluto che riveste l'interno. Il retro di ogni ritratto è in madreperla con il monogramma in oro del personaggio raffigurato.


1916: "Uovo d'acciaio"


Dono di Nicola II alla moglie Alexandra.
Nell'uovo è inserito un cavalletto d'acciaio, che reca il monogramma della zarina e sul quale è posta una miniatura raffigurante lo zar Nicola II e suo figlio, in uniforme militare al fronte.
La miniatura, dipinta su avorio è racchiusa in una cornice in oro e smalto drappeggiata con il nastro arancione e nero e la croce bianca dell'Ordine di San Giorgio, sormontati da una corona d'oro.


1916: "Uovo dell'Ordine di San Giorgio"


Dono di Nicola II alla madre.
Risulta essere l'ultimo uovo commissionato per la famiglia di Nicola II che l'anno seguente sarà giustiziata durante la Rivoluzione Russa.




Fonte: httpsa//it.wikipedia.org/wiki/UovabFaberg%C3%A9:::https://it.wikipedia.org/wiki/Uova_Faberg%C3%A9

1 commento:

  1. Ciao, sono capitata qui quasi per caso. Complimenti per il tuo blog davvero bellissimo e per la competenza con cui scrivi. Non è facile trovare qualcuno che parli dell'imperatrice senza infarcire le pagine di info melense (troppe favole e troppo mito temo). Tornerò spesso.

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