mercoledì 25 dicembre 2013

Buon Natale!!


Si vestì, col meglio che aveva, e uscì per la via. La gente si riversava fuori, com’egli l’aveva vista con lo Spirito del Natale presente. Camminando con le mani dietro, Scrooge guardava a tutti con un sorriso di soddisfazione. Era così allegro, così irresistibile nella sua allegria, che tre o quattro capi ameni lo salutarono: «Buon giorno, signore! Buon Natale!» E Scrooge affermò spesso in seguito che di tutti i suoni giocondi uditi in vita sua, i più giocondi, senz’altro, erano stati quelli


Charles Dickens - "Canto di Natale"




martedì 24 dicembre 2013

⊹⊱ ✱ Arte ✱ ⊰⊹



"Selling Christmas Trees"
David Jacob Jacobsen
(1853) 


Happy Birthday Sissi!!


176 anni fa nasceva Sissi! Voglio semplicemente ricordarla con questa immagine trovata su facebook, senza troppi fronzoli, senza stelline e senza tutte quei fotomontaggi idioti che stanno riempiendo il social network! 

La foto proviene dalla pagina ufficiale fb del palazzo imperiale (Hofburg) e del castello di Schönbrunn.© 2013 Schloß Schönbrunn


domenica 22 dicembre 2013

Natale nella famiglia imperiale

Ma dunque, dopo tanto disquisire, com'era il Natale alla Hofburg?

In merito a questo dettaglio ci viene incontro il sito tedesco dedicato agli Asburgo: http://www.habsburger.net


Particolare di una foto dell'albero di Natale alla Hofburg di Vienna, consegnato al Presidente federale Heinz Fischer.

Come già accennato in precedenza, il 24 dicembre era anche il compleanno di Sissi, sicché l'atmosfera fu abbastanza lieta per i primi anni di matrimonio. Alle riunioni di famiglia del Natale partecipavano spesso principi, arciduchi, nonché molti componenti della famiglia imperiale. Presenziava questi momenti di intimità familiare anche la famosa arciduchessa Sofia, della quale parlerò certamente più avanti. Altrimenti, in altre occasioni, spesso si ritrovavano solamente Sissi, Franz ed i figli. 
In occasione del Santo Natale, la sera del 24 era organizzata un'abbondante cena che si teneva intorno alle 18 e 30 e si pregava per la nascita del Bambino Gesù, riuniti  nella cappella privata della Hofburg. Era raro (se non impossibile) che Sissi e Franz attendessero la nascita del Salvatore fino alla mezzanotte, come spesso capita oggi.   
Partecipavano altresì alla messa del giorno di Natale che era celebrata nella Augustinerkirche (la chiesa della Hofburg) o in alcune occasioni nel Duomo di Santo Stefano di Vienna (Stephasdom), dove la famiglia imperiale si riuniva in pompa magna, raggiungendo quei luoghi con carrozze e cavalli. Il pranzo si teneva in una delle stanze di rappresentanza, mentre i servitori correvano da ogni parte del castello! Un pranzo che aveva un carattere strettamente privato e al quale non partecipavano molte persone.
Le sale della Hofburg in queste occasioni erano decorate con magnificenza e, al centro degli appartamenti imperiali, troneggiava un imponente albero di Natale (spesso allestito direttamente dalla famiglia imperiale, oppure dalla servitù), sotto al quale trovavano posto numerosi doni per tutti i componenti della famiglia. Elisabetta era molto espansiva in fatto di regali ed amava porgere doni sia al marito, ma anche alle proprie dame di compagnia. Si può dire che non badava a spese tutto il resto dell'anno, il Natale non era certo da meno: amava fare regali ai propri figli, ma anche ai nipoti e ai propri parenti a Monaco di Baviera.


Albero di Natale al Castello di Windsor (ca. 1850)

Per i parenti del notoriamente parsimonioso imperatore, che in circostanze normali raramente tollerava che molti soldi fossero spesi per la sua persona, il Natale rappresentava una delle poche opportunità per fare acquisti urgenti e necessari per la sua economia domestica! 
I servitori di Franz dovevano gestire con grande tatto diplomatico il coordinamento delle richieste da parte della famiglia per i regali adatti al capo della famiglia. I desideri dell'imperatore erano sorprendentemente modesti, ad esempio voleva barattoli per la conservazione di fette biscottate e biscotti per il suo studio.

L'estrema parsimonia di Franz Joseph estesa anche al suo staff. Per lungo tempo i suoi servitori personali non ricevettero alcun regalo a Natale. Quando la 'buona amica' dell'imperatore ormai anziano, Katharina Schratt, sentì parlare di questa situazione convinse Francesco Giuseppe a garantire che in futuro anche al suo staff fossero dati dei regali per Natale.

Il Natale all'interno della famiglia imperiale, con il passare degli anni, non fu poi molto roseo. Basti pensare alle repentine fughe di Sissi dalla Corte di Vienna, oppure alle celebrazioni di questa festività dopo la morte dell'erede al trono Rodolfo. Dopo questo lutto sconvolgente, Elisabetta non si riprese mai più completamente ed iniziò ad odiare il giorno del suo compleanno (che le ricordava il passare del tempo) e di conseguenza il Natale. Salvo in occasione dell'anniversario di matrimonio della figlia, durante il quale si vestì di un colore grigio chiaro, Sissi continuò a vestire per sempre di nero. Il Natale le era penoso e ovunque fosse non voleva le fossero fatti auguri o porti dei doni. Nessun albero di Natale doveva esser fatto, nessun addobbo, nessuna luce.  
La figlia  più giovane della coppia imperiale, Marie Valerie, lamentava nei suoi diari del clima di tensione di ogni anno quando la famiglia imperiale era riunita intorno all'albero di Natale, circondata da dignitari di corte e servitori, troppo imbarazzata per fare qualcosa di diverso mentre la conversazione era assai ampollosa ed impacciata. Solo dopo il matrimonio, lontano dal cerimoniale solenne della Corte di Vienna, Marie Valerie finalmente assaporò il gusto della vera vita in famiglia. Piena di entusiasmo scrisse, descrivendo il suo primo Natale dopo il suo matrimonio con l'arciduca Francesco Salvatore:
"[...] Avevamo già addobbato l'albero i giorni scorsi. Ora è stato spinto al centro dello studio di Francesco, sopra di esso è stato appeso un angelo al soffitto e davanti al basamento ricoperto di muschio, abbiamo posato il presepe che mamma ci aveva mandato insieme a tutti gli addobbi natalizi! A sinistra tre tavoli [...] carichi di regali della mamma per noi. Dal tempo della mia infanzia, mai un albero di Natale mi è sembrato così bello, e mi ha irradiato nel cuore una così autentica gioia cristiana... La serena convivialità (con la servitù) ha fatto della vigilia di Natale una serata così felice, come mai avevo provato! Che contrasto con lo scambio di regali a Hofburg, dove tutto era così inamidato e penoso!"


Un albero di Natale all'Albertina.


sabato 21 dicembre 2013

Cartoline di Natale: una tradizione ottocentesca!

La tradizione di spedire e donare cartoline di Natale si perde nei secoli, ma lo sviluppo e la diffusione di queste avvenne principalmente nel 19° secolo. E’ presumibile credere che, seppur non con gli stessi temi o con cartoline troppo spiritose e variopinte, anche Elisabetta abbia ricevuto dai parenti o dalle persone vicine dei bigliettini di auguri natalizi, magari sottoforma di lettere oppure di telegramma. E' comunque certo che in molte lettere dell'epoca, poichè il compleanno di Sissi cadeva il 24 dicembre, i parenti erano solite augurarle un lieto compleanno e di conseguenza un sereno Natale. 


Le cartoline di Natale di solito erano (parlo al passato giusto perché faccio riferimento all’Ottocento) scambiate nel corso delle settimane precedenti il giorno di Natale ed era parte integrante della celebrazione tradizionale del Natale, al fine di trasmettere tra le persone una gamma di sentimenti legati a questa festività. Il tradizionale augurio che vi era scritto di solito era simile a un "Felice Natale". Ci sono innumerevoli variazioni su quest’augurio: molti bigliettini esprimevano un sentimento più religioso, altri contenevano una poesia, altri una preghiera o un versetto biblico, altri invece si mantenevano lontani dalla religione riportando un più generico "Buone feste", mentre il mittente era solito scrivere altre parole da inviare al destinatario.
Come visto nei paragrafi precedenti, i primi bigliettini augurali potevano anche raffigurare San Nicola intento a porgere i doni di Natale.


Fin dal Medioevo però, non esistevano dei veri e propri bigliettini d’auguri natalizi. In Germania, così come in Austria, si era soliti inviare dei biglietti di buon augurio per l’annuo nuovo. Si hanno notizie di quest’usanza sin dai primi anni del XV secolo. In Germania comparvero le cosiddette Andachtsbilider (letteralmente: "figure votive"), una sorta di cartoline di auguri "votive", dov'era solitamente disegnato Gesù bambino con la croce e che recavano la scritta "Ein gut selig jar" (ovvero "Un anno buono e radioso").
Nei Paesi Bassi, erano invece diffusi tra il XV secolo e il XVI secolo, i cosiddetti Sanctjes (letteralmente: "santini"), una sorta di cartoline raffiguranti San Nicola.
Di cartoline d'auguri natalizie si può parlare però soltanto a partire dall'inizio del XVIII secolo, quando era diffusa l'usanza dei cosiddetti "pezzi natalizi", dei lunghi pezzi di carta dove gli studenti scrivevano messaggi d'auguri natalizi e di fine anno indirizzati ai propri genitori allo scopo di dimostrare loro i loro progressi nella calligrafia.
Erano per lo più bigliettini scritti a mano, senza troppi fronzoli o disegni di sorta.
Le prime cartoline di Natale “ufficiali” furono commissionate da Sir Henry Cole e illustrato da John Horsley Callcott a Londra il 1 maggio 1843. L'immagine centrale mostrava tre generazioni di una famiglia che sollevano un brindisi a base di punch al destinatario della carta: su entrambi lato vi erano delle scene di carità (tradizione tipica dei vittoriani, molto solerti in opere di carità durante il Natale), con cibo e vestiti che venivano donati ai poveri. 


Cartoline di Natale apparvero negli Stati Uniti d'America alla fine del 1840, ma erano molto costosi e la maggior parte delle persone non se li poteva permettere, preferendo altresì confezionarle manualmente in casa, realizzando dei modesti bigliettini con fiori essiccati, fiocchi e qualche immagine proveniente dai primi “scrapbook”.
A Natale 1873, la ditta litografia Prang & Mayer iniziò a creare biglietti di auguri per il mercato popolare in Inghilterra ed esportò molti dei propri prodotti in America nel 1874, diventando così la prima stampante ad offrire cartoline natalizie in America. Il suo proprietario, Louis Prang, era definito il "padre delle cartoline natalizie negli Stati Uniti".
L'ampia collezione “Laura Seddon Greeting Card Collection” della Metropolitan University di Manchester raccoglie 32.000 biglietti di auguri vittoriani ed edoardiani, stampati dai maggiori editori del tempo, e custodisce gelosamente il primo biglietto di Natale prodotto in Gran Bretagna.
Le prime carte inglesi raramente mostravano inverno o temi religiosi, preferendo invece fiori, fate e altri disegni fantasiosi che ricordavano il destinatario dell'avvicinarsi della primavera. Immagini umoristiche e sentimentali di bambini e animali erano popolari, così come lo erano forme sempre più elaborate, decorazioni e materiali. In Germania e in Austria erano molto in voga dei bigliettini augurali con cornici di carta madreperlata raffiguranti pizzi e merletti. Erano cartoline molto costose e di conseguenza il commercio di queste carte era riservato esclusivamente ad una clientela più facoltosa. 


Nella seconda metà del XIX secolo, con l'avvento dell'industrializzazione, si iniziò a produrre cartoline natalizie sempre più economiche, fatto che contribuì rapidamente alla diffusione dell'usanza. Pare, tra l'altro, che l'usanza di spedire cartoline d'auguri a Natale iniziò a diffondersi al punto tale che si registrarono persino delle lamentele riguardo alla consegna delle cartoline.
Da quel periodo, inoltre, le cartoline natalizie iniziarono ad essere illustrati con i temi più svariati legati alle Festività: tra i temi preferiti, nelle cartoline inglesi, figuravano il pettirosso e il Christmas pudding. Risalgono al quel periodo anche le prime cartoline d'auguri pieghevoli.



Tra la fine del XIX secolo e la fine della prima guerra mondiale, il Paese leader nella produzione di cartoline natalizie fu la Germania, che produceva articoli a prezzi vantaggiosi e li esportava in tutto il mondo civilizzato. Temi più religiosi lasciarono spazio a temi più idilliaci che si potevano riferire più direttamente a figure stagionali come ad esempio Babbo Natale, cervi, camosci o stambecchi delle montagne; oggetti associati al Natale come candele, agrifoglio, palline e alberi di Natale tagliati (o portati) dagli angeli o dal Christkind, o alle attività del Natale come lo shopping, il canto di Canti di Natale, paesaggi notturni sotto la neve, o altri aspetti della stagione come la fauna dell'inverno del nord.




 Cartoline augurali di questo genere, si inviavano anche per altre ricorrenze come il Capodanno e la Pasqua certamente con altri soggetti che andrò a spiegare più avanti, in un capitolo dedicato alle tradizioni del Nuovo Anno. Ma già alla fine della Prima Guerra Mondiale il biglietto raffinato e ricercato cadde in disuso; vi fu sempre un frenetico scambio, ma si era persa la qualità sia della carta che della decorazione, cadendo nella banalità.










Seppur non con gli stessi temi e con gli stessi materiali, le cartoline natalizie sono ancora parte integrante di questa festività e ancora oggi sono donate assieme ai regali. 



domenica 8 dicembre 2013

8 dicembre... tempo di fare albero e presepe!


Come da tradizione, non proprio ottocentesca, è arrivato il giorno di fare il presepe e l'albero di Natale. Della vera tradizione del XIX secolo ho già parlato precedentemente e, questo nuovo post, vuole essere una semplice divagazione seppur in parte inerente al tema.

In Tirolo, come visto, la tradizione del Natale è ancora fortemente sentita e questi sono giorno di fervido movimento e vita sia nelle cittadine più importanti, che in quelle minori.
Già mi immagino riempirsi le stube con corone d'Avvento e veri abeti luccicanti e decorati da mille candele e decorazioni di ogni sorta... un pò come le foto qui sotto...




Oppure già mi immagino i bambini tutti presi dalla realizzazione del loro presepe...
Quelli tirolesi, in particolar modo, mi affascinano moltissimo! In Val Gardena e in Valle Aurina (in Alto Adige) esistono moltissimi artigiani del legno che ancora si prodigano nella composizione di bellissimi presepi!
Sogno da anni di averne uno tutto mio, ma costano davvero un occhio della testa... eppure sono davvero incantevoli! Ammirate dunque insieme a me alcune Natività che mi fanno impazzire e che provengono appunto dalla Val Gardena e dalla Valle Aurina.

Presepio Rupert, degli intagliatori dell'azienda LEPI della Val Gardena:



Di solito non amo le ambientazioni orientaleggianti, ma preferisco ambientazioni più montagne e più tirolesi... Quindi questa natività me la immagino dentro ad un vecchio maso e con un paesaggio alpino, come queste qui sotto:




Un altro presepe altoatesino che amo particolarmente è quello realizzato dal falegname di San Giovanni in Valle Aurina, Klaus Kirchler. Già adoro questa valle alpina incontaminata e lontano dal caos di altre vallate, come non amare dunque un presepe tanto bello realizzato da un artigiano del luogo? Questo è il "Presepio Occidentale":




Mi piacerebbe davvero avere un presepe di questi... Per ora però debbo accontentarmi del mio presepe THUN. Questa è la mia rappresentazione, terminata qualche ora fa. Non proprio ottocentesco, ma quantomeno (in parte) tirolese: