martedì 23 ottobre 2018

Inedita fotografia di Sissi a Merano nel 1897? Decisamente no!




Ma la donna ritratta in questa fotografia, è davvero l’imperatrice Elisabetta ad un anno dalla morte, immortalata nel settembre del 1897, durante un’escursione in montagna, sopra Merano, insieme ad una dama di compagnia e ad alcune guide alpine?
Secondo gli storici no.

Facciamo un piccolo preambolo. 
La signora Elisabeth Rossegger, che gira l'Europa e i castelli vestita come Sissi e partecipa ad eventi sponsorizzando località e strutture (questi i link per seguirla in Facebook: Sternenkaiserin - Elisabeth R. als Kaiserin Elisabeth von ÖsterreichSternenkaiserin - Kaiserin Elisabeth und ihre Spuren), lo scorso weekend è stata a Merano per la festa dell'uva - ospite ufficiale della manifestazione presso l'Hotel Adria. In questo albergo la signora ha trovato la presunta immagine che ritrarrebbe Sisi in montagna con la sua dama di compagnia. Ovviamente tutti gli storici sanno che quella non può essere Sisi, ma tant'è... la signora l'ha condivisa nella sua pagina Facebook dicendo che quella fosse realmente Sua Maestà! Io ed alcuni amici abbiamo provato a commentare dicendole che si sbagliava: io stesso, che tanto ho studiato i soggiorni di Sisi in Südtirol, le ho scritto facendole presente tanti dettagli... Girovita, capelli, abiti, l'anello che porta al dito, nessuna somiglianza con l'Imperatrice...
ma puntualmente cancellava i commenti e ci ha tolto la possibilità di replicare. Se fa così con tutti quelli che la pensano diversamente da lei, ci credo che abbia solamente like e commenti super positivi!
Questa l'anteprima del mio commento alla foto. Altro non posso mostrare perchè lo ha cancellato!


Oltretutto la signora mi ha inviato un messaggio privato dicendo educatamente "Stop it!", dopo del quale sono stato bannato! 


La cosa più fastidiosa non è tanto la stupida convinzione della signora, quanto il video che ha condiviso ieri seri nel quale dice che qualcuno ha fatto confusione nella sua pagina (discussioni prontamente bloccate e cancellate dalla signora). Questo il link al video:

https://www.facebook.com/180917432473281/posts/340048873226802/


Leggendo anche altri commenti, dato che il mio più esplicito è stato democraticamente cancellato, altri mettono in dubbio questa immagine. Qualcuno scrive: "Das Gesicht"....risposta:"Was ist damit?"). Cioè.
Qui la risposta ad una signora che muoveva dei dubbi.


Una mia amica ha provato a scrivere un commento al mio posto, ma puntualmente è stata eliminata:


Ora posso anche capire che la signora si guadagni da vivere facendo la cosplayer di Sisi e che magari facesse pubblicità all'Hotel Adria di Meran, ma tutto ciò è ingiusto e storicamente inesatto. Non ci sono le condizioni per le quali tale immagine sia autentica! Perchè dico questo? Ora vi spiego:
Cominciamo col dire che la signora in questione non presenta i tratti di Sua Maestà, forse una minimissima somiglianza nello sguardo, ma altrimenti non l’avrebbero scelta come tale e non sarebbero nati dubbi in merito a questa fotografia. Se però la osserviamo bene si capisce immediatamente che quella non sia l’imperatrice negli anni ’90, soprattutto perché appare troppo giovane, troppo tirata che manco si fosse fatta il lifting prima di uscire a passeggio  e l’ovale del volto non combacia ASSOLUTAMENTE con quello di Sisi. Qui sotto una foto dell'imperatrice nel 1865 circa. 


Ma oltre ciò, sappiamo che Sua Maestà smise di farsi fotografare intorno al 1872 e mai più si fece immortalare. Le foto che ci giungono di lei dopo quell’anno sono tutte paparazzate e la figura di questa dama non combacia con quella di Sua Maestà, soprattutto se si fa il paragone con la sua ultimissima fotografia nota scattata a Ginevra il giorno prima del suo assassinio ( https://www.ville-ge.ch/…/0001…/0001568751_0000385796_OG.JPG ) dove comunque si riconoscono benissimo i tratti di Sua Maestà. Questa foto è considerata autentica da storici e dal Sisi-Museum. 
Poteva anche essere avvizzita precocemente ed interamente coperta di rughe (si vedano le foto della sorella Mathilde) ma i suoi tratti somatici si sarebbero comunque conservati. Quando una persona invecchia mica diventa un’altra!
Vi pare dunque logico dire che quella sia Sisi che, serena e felice, decide di mettersi in posa e fari ritrarre in fotografia durante un’escursione? 
Oltretutto, non le fecero la maschera mortuaria perché non voleva, e poi si fece fotografare così, senza velette o con l’ombrellino e il ventaglio? Qualcuno potrebbe dire che l’ombrellino e il ventaglio li tiene la guida alpina a sinistra, ma ciò non vuol dire niente: tutte le dame dell’epoca andavano in giro col parasol e con il ventaglio, figurarsi in montagna!
Oltre ciò, sappiamo che le donne del tempo, ovviamente le nobildonne come Elisabetta, quando andavano in montagna indossavano abiti che erano pressoché identici a quelli che si utilizzavano in città, sempre secondo la moda dell’epoca, ricchi ed eleganti, con tessuti adatti alle passeggiate. La persona ritratta in foto indossa invece un abbigliamento popolare, in stile “tirolese”. Qualcuno dice che appunto perché l’imperatrice usciva in incognito, allora poteva mettersi ciò che voleva… E anche qui è errato, poiché i giornali del tempo che io ho consultato per la stesura del mio libro sui soggiorni di Sisi in Trentino-Alto Adige (“I sentieri di Sisi. Verità e leggende sugli itinerari altoatesini dell'imperatrice”) riportano tutti, ma proprio tutti, gli spostamenti dell’imperatrice (talvolta anche l’abbigliamento) in ogni soggiorno a Merano e nel Sudtirolo: si potrebbe anche risalire a quante volte andava in bagno sia a Merano che a Madonna di Campiglio! Quindi sì in incognito, ma non del tutto. Nessun giornale fa menzione di un abito tanto particolare come quello in foto: se Sisi fosse uscita con un abito popolare, i giornali ne avrebbero scritto come accadde per il suo soggiorno a Madonna di Campiglio nel 1894, quando ella uscì con un abito “succinto” tipico della “Zillertal” (una valle austriaca del Tirolo). E invece non c’è alcuna menzione. A questo aggiungo che quando Sisi andava in montagna, come riportato dalle cronache del tempo, non portava mai nulla con sé: bicchieri per l’acqua e altre cose, erano condotti dalla guida alpina al suo seguito. Nella foto la dama invece porta numerosi oggetti legati alla vita, come se fosse una qualsiasi vivandiera di Merano.

Oltretutto, sappiamo dalla cronaca del tempo che quando Elisabetta era a Merano nel 1897, vi era giunta con un ristrettissimo seguito: la contessa Irma Sztáray, la parrucchiera, un paio di cameriere, il lettore di greco e l’Oberhofmeister Berzeviczy. Nessun altro. Quando andava a passeggio con lei vi erano solamente la Sztáray, come testimoniato dal suo memoriale, e una guida alpina citata dalle cronache.

I capelli della donna sono molto corti e sappiamo da testimonianze storiche che Sua Maestà avesse ancora tutti i suoi lunghi capelli anche a 60 anni. E’ improbabile che, se fosse l’imperatrice, li abbia ficcati tutti dentro al cilindro… erano lunghi fino ai talloni, Santoddio, vi pare che si potesse mettere tutta quella massa là dentro? Dai. Anche se si fosse fatta uno chignon, la capigliatura era talmente abbondante che si dovrebbe vedere come in altre fotografie. E invece no. Qualcuno ha detto che probabilmente, invecchiando, ne avesse persi o li abbia addirittura tagliati: non c’è niente di più sbagliato, poiché sappiamo che l’imperatrice era talmente gelosa della sua capigliatura, che mai li tagliò. La sua ultima dama di compagnia, la contessa Irma Sztáray, nel suo memoriale dice che quando ella morì non le prese neppure una ciocca, come voleva la tradizione del tempo, proprio perché mai avrebbe voluto che le si tagliassero. A questo aggiungo anche che quando Sua Maestà venne colpita mortalmente dall’anarchico italiano Luigi Lucheni, ella cadde all’indietro violentemente, sbattendo la testa a terra: come dice la contessa, il colpo fu attutito dalla massa di capelli della sovrana.

Il girovita della donna in foto è sì sottile, ma non tanto sottile come quello di Sisi che si aggirava intorno ai 48-53 cm. Quello in foto appare più largo almeno di 10 cm. Abbiamo testimonianza attendibili, fra tutte sempre il memoriale della contessa Irma Sztáray che ci dice molto sul privato di Sua Maestà; abbiamo il quaderno nel quale Sisi annotava tutte le possibili variazioni del suo corpo… a Vienna si conservano alcuni abiti della sovrana che, come riferitomi dalla mia amica Viviana Borrelli che lavora all’Hofburg, si possono appendere soltanto alle riproduzioni originali del manichino originale sul quale venivano fatti gli abiti di Elisabetta, poiché su altri non ci entrano perché i manichini moderni sono troppo larghi. La vita che si vede su quegli abiti, è dunque quella effettiva di Sua Maestà. La donna in foto, ripeto, sarà più larga di almeno 10 cm… e poi non è che solo Sisi fosse l’unica snella, o l’unica col girovita sottile.
Poi la donna non ha molto seno, mentre sappiamo che Elisabetta l’avesse molto florido.

Qualcuno può dire che la dama in foto, così come l’imperatrice, indossa gioielli neri, in particolare un anello. Tralasciando il fatto che la foto è in bianco e nero e quindi potrebbero essere anche dei rubini o degli smeraldi, così come pure delle ametiste, tutti sanno che Sisi non amava portare anelli alle dita e che addirittura la fede la portava legata ad una catenina al collo!
La dama al suo fianco viene fatta passare per la Festetics, alcuni dicono la Ferenczy, ma entrambe non erano a Merano nel 1897! C’erano nel 1870-72, ma la dama non ha alcuna somiglianza con le due donne. 
Alcuni nella pagina di “quella che si crede Sissi”, così come la stessa cosplayer, dicono che la dama di compagnia sia Ludwiga Schaffgottsch che non era neppure a Merano nel 1897 – nel 1872 sì, né accertata la presenza, ma la donna considerata l’imperatrice non presenta somiglianza con l’Elisabetta di quel tempo. 
Potrebbe essere Janka Mikes, una delle ultime dame che accompagnava l’imperatrice in montagna, ma nello stesso caso la sua presenza non è accertata nel soggiorno a Merano del 1897 né del 1872.

Nessuno sa da dove provenga questa immagine e chi ne sia il proprietario. Pare che l'originale si trovi all’Hotel Adria di Merano. La signora che fa cosplay, la mostra in un video pubblicato ieri sera – nel quale, inca**ata come una biscia, dice di esser stata infastidita da gente (me e altri) che le commentavano con vari dubbio o dicendo che quella non era l’imperatrice – dove la foto sta in una vetrina dell’albergo, incorniciata da cornice dorata. Sarebbe stato bello se l’avesse tolta dalla sua cornice per vedere se effettivamente fosse autentica come dice e se vi fosse scritto qualcosa sul retro.
Venne pubblicata per la prima volta nel 2006, in un giornale del comune di Scena (Dorfzeitung Schenna, n. 8, del 29.8.2006 come riporta anche questo sito) sopra Merano. Ma chi vi sia ritratta effettivamente, nessuno lo sa. Men che meno se ne conosce il proprietario effettivo e chi per primo l’abbia tirata fuori dal cassetto di casa.
Durante il lavoro di ricerca dei diritti d’autore di questa fotografia, poiché è ovviamente inserita nel mio libro dedicato ai soggiorni di Sissi in Trentino-Alto Adige, ho lungamente cercato sia nell’archivio di Castel Trauttmansdorff di Merano, sia al Museo Civico cittadino, che al Frauenmuseum di Merano laddove è accertata la presenza dell’immagine: nel primo caso, il museo ne possiede una copia e il direttore del castello mi ha indirizzato al Museo Civico. Dal Frauenmuseum mi hanno rimandato al castello di Trauttmansdorff perché anche loro ne possedevano solo una piccola copia in un pannello esplicativo. Nessuno pare avere l'originale di questa immagine.
Ho scritto pure all'autrice del libro "Frauen im Aufstieg" che l'ha utilizzata nel suo testo, ma mi ha rimandato anch'essa al Museo Civico!

La signora che fa la cosplayer di Sissi, nel video va dicendo che il negativo originale si trova al castello di Trauttmansdorff… ma se fosse stato davvero là, non credete che il direttore mi avrebbe mandato una copia?
La signora che fa la cosplayer di Sissi, continua dicendo che la fotografia è autentica e accettata dagli Asburgo e conservata alla Nationalbibliothek, cosa che effettivamente non è vera: se così fosse, non pensate che sarebbe in tutti i testi storici e scientifici dedicati all’imperatrice nel mondo? Sarebbe un tesoro preziosissimo, perché mostrerebbe l’imperatrice un anno prima delle morte. E invece no. Diversi anni fa, presso l'archivio dei Civici Musei di Trieste, ho scoperto una foto inedita dell’imperatrice negli anni del soggiorno a Madeira, su una nave, insieme alla sorella e ad alcune dame di compagnia già presenti e note nella fotografia di Elisabetta sull'isola atlantica. Questa qui sotto:


L’ho inviata immediatamente alla curatrice del Sisi-Museum, Olivia Lichscheidl, con la quale sono in contatto da diversi anni, che l’anno successivo la inserì nel suo libro dedicato a Sissi e fece un’intervista nella quale parlava di questa scoperta sensazionale.
Interpellata da me circa l’autenticità della foto di Sisi a Merano nel 1897, mi ha detto che anche a Vienna non la reputano autentica.

Io non sono Brigitte Hamann, non sono Katrin Unterreiner, come non sono la curatrice del Sisi-Museum, storiche competentissime; ma ho letto moltissimo sull’imperatrice, mi sono lungamente documentato per scrivere il mio libro su Sissi in Alto Adige e non voglio assolutamente ergermi a sapientone, come neppure intenda dire che io detenga la verità assoluta sulla sovrana d’Austria… ma di fronte a quanto scritto, alla luce delle ricerche compiute e delle oggettività storiche, come pure di fronte alle testimonianze che ci sono giunte fino ai giorni nostri, come pure alle cronache storiche dell’epoca ma anche davanti al rifiuto del Sisi-Museum nel riconoscerla come autentica… non si possono avere dei dubbi su questa fotografia! Questa non è Sisi!
Nonostante ciò, dopo aver scritto un commento del genere sotto la foto della signora che si veste da Sissi, la tipa ha ben pensato di bannarmi togliendomi la possibilità di commentare, convinta di ciò che dice senza il benché minimo confronto costruttivo - nel senso che sarebbe stato costruttivo per lei!

Poi ognuno pensi e sogni quanto vuole, ma la verità storica deve essere certa e assoluta, senza filtri!
Ad maiora!


Aggiornamento del 24 ottobre

La direzione dell'Hotel Adria di Merano, puntualmente interpellata da me in merito alla faccenda, ha smentito quanto detto dalla signora che, ahimé, si commenta da sola.






giovedì 18 ottobre 2018

Sissi era anoressica? NO


Da diversi anni va avanti la teoria secondo la quale l’imperatrice Elisabetta sia stata anoressica. Tralasciando ciò che ciascuno di noi possa pensare soggettivamente, certo condizionati dalla teoria che (solamente) Brigitte Hamann mosse negli anni 70-80 con la sua ben nota biografia dedicata all’imperatrice, alla luce delle ricerche Storiche e delle attuali conoscenze, nonché dei documenti che sono giunti fino ai nostri giorni, possiamo ben smetterla di dire che Sisi sia stata anoressica. Certo, il mito dell’imperatrice anoressica fa sempre figo ed accentua l’aura mistica di quella sovrana anticonformista e moderna per il tempo, piena di contraddizioni, che viene messa a confronto col nostro secolo in cui l’anoressia e i disturbi dell’alimentazione sono quasi diventati una consuetudine.



Iniziamo innanzitutto col dire che la magrezza di Sisi era genetica
Basti guardare i ritratti fotografici del padre, dei fratelli e delle sorelle: fasci di nervi che ripercuotevano di certo la loro azione anche sul corpo, rendendoli TUTTI incredibilmente magri. Si notino nello specifico le fotografie del fratello Luigi o del fratello Carlo Teodoro, così come pure quelli di TUTTE le sorelle. Il fatto che Sisi fosse riuscita a raggiungere un vitino da vespa di 48-50 cm, dipendeva soprattutto da questo fatto. Se si osservano le fotografie delle sorelle di Sisi, in particolare Nenè e Mathilde, si può osservare un incredibile vitino da vespa che non era dunque prerogativa esclusiva della futura imperatrice d’Austria.

Ludovico Guglielmo (1831 – 1920)

Elena, detta Néné (1834-1890)
Carlo Teodoro, Gackel (1839-1909)
Maria Sofia (1841-1925)
Mathilde, detta Spatz (1843-1925)
Sofia Carlotta (1847-1897)

Sappiamo che Elisabetta si sviluppò molto lentamente e fin da bambina era piuttosto grossolana, con un faccino tondo da contadinella. La bellezza di casa era considerata Elena, pertanto la madre Ludovica ebbe a lamentarsi con le sorelle per il poco fascino che aveva la figlia Sisi - che fin dalla prima adolescenza si dedicava anima e corpo nell'attività fisica, cavalcando e facendo lunghe passeggiate in montagna. Prima che diventasse imperatrice, non risultano eccentricità in fatto di alimentazione. Sappiamo però che, con lo sviluppo, Sisi iniziò a manifestare tratti più femminili, quindi a sviluppare le naturali rotondità (ricordiamoci che Sisi portava quasi la 5a di seno!!). In questo frangente sicuramente l’imperatrice cominciò ad esser più attenta a ciò che mangiava, come tutte le ragazze, ma non si fa menzione di digiuni veri e propri. 
In questo periodo Sisi iniziò a manifestare i sintomi dell’anemia, riconducibili senza dubbio a sbalzi ormonali, come pure a problemi digestivi che la condizionarono fin dall'infanzia. Questi disturbi, così come la sua naturale predisposizione alla stipsi (probabilmente causata dall'impiego del corsetto troppo stretto), ne causarono probabilmente l’idropisia e il gonfiore cui l’imperatrice cercò di far fronte per tutta la vita con lo sport e con un’alimentazione che fosse sana. Probabilmente i reumi e l'idropisia erano dipesi da un'alimentazione che preferiva la carne ad altri alimenti più salutari. 

È certo ben documentabile che, quando diventò sovrana d’Austria, durante i pranzi di gala e i ricevimenti della famiglia imperiale, ella si nutrisse appena. In un certo qual modo, analizzando oggettivamente il carattere di Elisabetta, si può propendere nell'affermare che questo suo nutrirsi appena fosse in gran parte dipeso dalla sensazione di disagio che ella provava quando si trovava di fronte a gente totalmente sconosciuta. Questo perché, quando ella era invece in compagnia delle sue dame o della sua famiglia, mangiava anche con grande appetito. Ovviamente attribuiva grande importanza al suo vitino da vespa, che riusciva comunque a mantenere tale sia per una questione genetica, sia con la forsennata attività fisica cui si sottoponeva tutti i giorni (cavalcate, passeggiate, esercizi alle sbarre) con la quale tentava di placare i turbamenti interiori derivati dall’eredità dei Wittelsbach – attività fisica così totalizzante, che di certo si può considerare una sorta di nevrosi.


Sappiamo con assoluta certezza Storica, che Sua Maestà iniziava la giornata alle intorno alle 6 del mattino e che (nel privato!) faceva una RICCA colazione all'inglese intorno alle 8 bevendo tè, mangiando panini, frutta, carne di manzo, arrosto e vino rosso. Non di certo la colazione di una anoressica. Katrin Unterreiner, ex curatrice del Sisi-Museum, ha affrontato l'argomento in più occasioni fornendo anche le copie dei menu privati redatti dalla stessa imperatrice per le sue colazioni private: tutto lasciano intuire meno che fosse inappetente.

Elisabetta e Francesco Giuseppe insieme a colazione
nell'appartamento privato di Sissi, qui sotto


Il pasto principale della giornata aveva luogo alle ore 17 e in questo frangente l’imperatrice mangiava con piacere carne ipocalorica di selvaggina e pollame, inoltre erano di solito previste due minestre, verdura e frutta, mentre per finire c’era sempre un sorbetto o un gelato. Sappiamo pure che Elisabetta amava mangiare le ostriche e bere talvolta Asti spumante. Apprezzava molto un tipo di consommé ultracalorico che di solito si faceva servire prima di un’intensa attività fisica, preparato con vari tipi di carne fra cui manzo, pollo, capriolo e pernice. Esiste ancora oggi la leggenda metropolitana che racconta di un’Elisabetta che era solita bere succo di carne cruda che non corrisponde al vero! Questa diceria nacque da un’annotazione riportata sui registri secondo cui “ogni giorno viene consegnato negli appartamenti di Sua Maestà un cosciotto d’agnello crudo.” Il che vuol dire che la carne veniva portava direttamente nella cucina dell’imperatrice e lì preparata. Non vi è alcuna prova che dimostri che Sisi consumasse carne cruda. Questa leggenda viene smentita dal ricettario di Corte che sotto la voce “Succo di carne” riporta: “Si taglino a tocchetti due o tre libbre delle migliori carni, si frollino poi in una pressa argentata, si condiscano e si cuociano quindi come estratto”. Insomma, una sorta di sanguinaccio all'austriaca molto di moda al tempo, che in molte zone rurali d’Italia era ed è un piatto cucinato regolarmente (avete presente il sanguinaccio?). Anche in Polonia esiste un tipo di zuppa di sangue d’anatra (la cosiddetta Czernina).

Servizio da tavola dell'Hofburg

Era una donna che, stando alle testimonianze, aveva molto appetito e mangiava normalmente. Il fatto che a volte mangiasse esclusivamente del latte e poco altro, deriva dal fatto che la cena era sempre verso la “tarda sera” (alle 20 stavano già tutti a letto!) e, poiché non voleva abbuffarsi troppo onde evitare cattiva digestione (sovente causata anche dai bustini troppo stretti per i quali si ha necessità di mangiar poco ma più spesso), allora preferiva mangiar meno. Nondimeno, per i grandi pasti di famiglia o nei ricevimenti, erano previste pietanze ricche di grassi e di calorie, ai quali Elisabetta partecipava di rado e (ovviamente) controvoglia. Noi non faremmo altrettanto, pur non essendo anoressici? La tradizione alla Corte di Vienna, poi, era quella di ben 5 pasti al giorno, un fatto che era contrario ai principi di nutrizione di Elisabetta che si rifiutava di assumere una tale quantità di alimenti e preferiva mangiare solamente tre volte al giorno. Ciò diede vita al mito dell’imperatrice anoressica e che si nutriva poco esclusivamente per conservarsi il vitino da vespa!
Ma niente che possa confermare che Sisi fosse anoressica. A questo si aggiunga la resistenza di Elisabetta nello sport e la sua bellissima e folte chioma, lunga fino a terra, che basterebbero a smentire senza sé e senza ma tali supposizioni. Anche le sue poche fotografie, tralasciando il vitino da vespa, mostrano una donna in salute che non aveva alcun segno che potesse essere riconducibile ad un'anoressia invalidante.
Sappiamo però, così come racconta la sua ultima dama di compagnia, “quando ne aveva voglia era in grado di mangiare con grande appetito tutte le portate di una cena di gala” e che fosse pure particolarmente golosa di dolci così come invece confermerebbero le ricevute dei fornitori di Corte come le pasticcerie Demel o Gerstner.
Certo è, com’è noto, che soprattutto quando fu avanti con gli anni, in preda a stati depressivi particolarmente invalidanti, Elisabetta si nutrisse molto poco, ma in questo senso la cattiva alimentazione dipendeva più dal suo stato psicologico.

Rispetto a biografie di 35 (Hamann, che oggi é giudicata poco scientifica) o 25 anni fa (Avril), studi recenti e acquisizioni da parte del Sisi-Museum di Vienna, hanno portato alla conclusione che Elisabetta non soffrisse di anoressia, bensì di ortoressia, come scritto nell'ultimo libricino dedicato a Sisi ed edito dal Sisi-Museum, scritto dalla curatrice Olivia Lichtscheidl. L’ortoressia ben si sposerebbe con le abitudini alimentari dell’imperatrice Elisabetta, un disturbo alimentare per il quale chi ne soffre ha una vera e propria ossessione per il mangiar sano, per uno stile di vita salutare con il controllo quasi maniacale sul cibo e sugli orari, che spesso può ripercuotersi anche in maniera negativa sul soggetto. Nelle lettere di Francesco Giuseppe alla moglie, la informava sempre sull'orario in cui aveva mangiato, cosa a cui Sisi dava molta importanza e le diceva spesso "ho mangiato bene"; una cosa che ci fa supporre che anche l’imperatore avesse iniziato a soffrire di questa patologia. Elisabetta stessa, quand’era soddisfatta di un pasto, aveva l’abitudine di inviare il menù al marito e alla figlia Valeria, soprattutto quando c’era un piatto che poteva loro piacere. Quanto ai tanto decantati “edemi da fame” che si dice tanto afflissero l’imperatrice per via della sua anoressia, Olivia Lichtscheidl ci dice che probabilmente erano dei reumi.

Menu per un pranzo dell'Imperatrice
al Golf Hotel Kaiserin Elisabeth al lago di Starnberg

La sua ultima dama di compagnia, Irma Sztaray, nel suo memoriale ci dice che mangiasse parecchio ma al contempo di dice che Sua Maestà aveva l'abitudine di pesarsi tutti i giorni, più volte al giorno, annotando il suo peso su un libro apposito. A Vienna si sono conservate le numerose bilance di proprietà dell'imperatrice. Poiché fin dall'infanzia soffrì di gonfiori alle arti, certamente dipesi dall'eccessivo consumo di carne come pure dall'impiego del corsetto allacciato in maniera particolarmente stretta (che ne causava anche la stipsi), Elisabetta aveva maturato una sorta di "complesso" per il quale ella necessitava di prender nota di ogni variazione del suo peso e del suo girovita.