lunedì 18 novembre 2024
La figlia segreta della regina Maria Sofia del Regno delle Due Sicilie
lunedì 23 settembre 2024
Un ritratto giovanile della futura imperatrice d'Austria
Stamattina voglio sottoporvi un quesito del quale ho scritto anche nel mio ultimo saggio storico sui viaggi di Sisi a Trieste. Abbiamo una lettera dell'arciduchessa Sofia al figlio Ferdinando Massimiliano datata 1° novembre 1853 che riporta quanto segue:
"Da alcuni giorni [l'imperatore] è in possesso di un delizioso dipinto a olio di Sisi molto somigliante eseguito da Türk, nipote di Stieler, donato dal suocero a Monaco, che l'imperatore aveva già visto a Possenhofen durante la lavorazione."
Ad oggi non è chiaro a quale ritratto faccia riferimento. Se è vero che il dipinto venne eseguito da Türk, allora si tratterebbe di Elisa Türk ed il ritratto esiste ancora oggi, conservato al Castello di Miramar a Trieste. La cornice riporta proprio il nome dell'artista.
Tuttavia Elisa Türk non è nipote di Stieler, altro famoso pittore di Corte, come scrive l'arciduchessa.
Lo era invece Friedrich Dürk il cui ritratto è a tutti gli effetti quasi identico a quello di Elisa Türk. Non sono riuscito a recuperarlo forse perché conservato in qualche collezione privata. Ne vennero comunque eseguite diverse copie in incisione distribuite in tutto l'impero che riportano il nome dell'artista, con la collocazione nel palazzo imperiale di Vienna poiché Francesco Giuseppe apprezzò molto il lavoro di questo artista e gli permise di scrivere la specifica.
Ma abbiamo un altro problema in questo caso poiché queste due esecuzioni sono pressoché identiche al ritratto attribuito al pittore di Corte Franz Schrotzberg.
Elisabetta regalò questo quadro alla contessa Aglae Kinsky, nata principessa Auersperg, della quale era stata madrina e che fu molto amica dell'arciduchessa Maria Valeria, figlia dell'imperatrice, e questo dipinto rimase per anni in possesso della famiglia.
Forse l'arciduchessa Sofia era convinta che Elisa Türk fosse nipote di Stieler? O forse aveva proprio sbagliato a scrivere il nome? Difficile stabilirlo.
mercoledì 5 giugno 2024
L'imperatrice Elisabetta d'Austria rammenda il mantello di Santo Stefano
Re Stefano e la regina consorte Gisella avevano fondato nel 1003 il monastero cistercense di Veszprémvölgy, in Ungheria, le cui suore avevano il compito di dotare di abiti sacri le chiese in costruzione nel paese. Qui venne realizzata la casula trasformata in manto da incoronazione.
La decorazione, insolitamente ricca, del paramento, dimostra che venne sicuramente realizzato per un'occasione speciale, presumibilmente il 35° anniversario di matrimonio della coppia reale come pure quale ringraziamento in seguito alla fallimentare campagna di Corrado imperatore del Sacro Romano Impero contro gli Ungari. Una dedica latina sull'abito nomina i donatori, l'ora e il luogo della donazione. La serie di figure e scene raffigurate sul manto circolare è strutturata simbolicamente: in alto compaiono gli angeli, Cristo e Maria, seguiti a semicerchio dai profeti dell'Antico Testamento, dagli apostoli e infine dai martiri. La figura di Cristo appare più volte. Accanto alle figure sono riportati i loro nomi e attorno alle figure evidenziate da una cornice è stato ricamato anche un testo interpretativo in latino, in versi.
Secondo la leggenda, anche la regina Gisella partecipò alla preparazione del manto nel convento di Veszprémvölgy.
Francesco II d'Asburgo-Lorena, nipote della grande Maria Teresa d’Austria, indossò questo paramento per la sua incoronazione a re d’Ungheria avvenuta il 6 giugno 1792 – di questo evento esiste un dipinto realizzato da Johann Peter Krafft del 1823 che mostra Francesco II con indosso questo manto.
Durante la Guerra d'Indipendenza nel 1849, la Sacra Corona, la spada, il mantello e le altre insegne furono nascoste sottoterra, sotto un salice sulle rive del Danubio. L'esercito imperiale lo trovò solo nel settembre 1853. Le vesti dell'incoronazione, ad eccezione del mantello, si erano disintegrate a causa dell'umidità.
Ed eccoci a Sisi e Franz.
Poiché il manto era in pessime condizioni, prima dell'incoronazione di Elisabetta e Francesco Giuseppe nel 1867, si lavorò ad un suo completo restauro rimaneggiandolo con significative modifiche: i ricami rotti vennero cuciti agli strati di tessuto e venne applicata una nuova fodera.
Secondo tradizione l’imperatrice Sisi partecipò al recupero del manto per l’incoronazione che venne utilizzato da suo marito Francesco Giuseppe. Un momento quasi sacro, importantissimo per il popolo magiaro, poiché rievocava il lavoro fatto dall’imperatrice Gisella 800 anni prima!
Mantello e insegne dell’incoronazione furono conservati sino alla Seconda guerra mondiale nel palazzo reale di Budapest. Oggi fanno parte della collazione del Museo Nazionale Ungherese Magyar Nemzeti Múzeum.
martedì 28 maggio 2024
28 maggio 1872 - morte dell'arciduchessa Sofia, madre dell'imperatore Francesco Giuseppe
Elisabetta di Thurn und Taxis
Elisabetta fu la seconda figlia di Nené, sorella dell'imperatrice Elisabetta, e di Massimiliano Antonio di Thurn und Taxis. Nacque a Dresda il 28 maggio 1860 e ricevette, come la sorella Louise, un’educazione di primordine e divenne una principessa minuta e delicata, graziosa, elegante e raffinata.
Per un curioso caso del destino, la giovane si fidanzò con il duca Michele di Bragança. Il giovane, non bellissimo, era figlio di tale Miguel del quale in gioventù si era innamorata la nonna Ludovica dopo averlo conosciuto a Vienna nel 1824 in occasione del matrimonio di sua sorella Sofia: Miguel fu così colpito dalla principessa bavarese che chiese la sua mano. Il padre di Ludovica, re Massimiliano I di Baviera, tuttavia, respinse la sua domanda. Questo rifiuto potrebbe essere dovuto al fatto che Miguel aveva ordito due sommosse contro il proprio padre in Portogallo ed era quindi stato esiliato a Vienna con tutta la sua famiglia. Non era dunque un buon partito, considerando poi che le probabilità di salire al trono erano davvero molto modeste. La madre di Ludovica, la regina Carolina, si rammaricò per questo sviluppo poiché era raro trovare “un'inclinazione così naturale come in questo caso”.
Bizzarramente, Miguel divenne invece re del Portogallo nel 1828. Cercando una degna compagna da condurre all’altare, chiese subito di nuovo la mano a Ludovica. Il messaggero con la lettera, indirizzata alla madre ormai vedova di Ludovica, arrivò a Tegernsee nel settembre 1828: cinque giorni prima, Ludovica era andata in sposa al duca Max.
Due figlie di Miguel divennero arciduchesse d’Austria o si imparentarono con Ludovica: Maria Teresa sposerà il fratello di Francesco Giuseppe, Carlo Ludovico; Maria José sposerà il fratello di Sissi, Carlo Teodoro.
Il fidanzamento della figlia di Nené fu salutato con gioia da tutta la famiglia e quell’unione sembrava molto promettente poiché Michele era comunque pretendente al trono del Portogallo e, nonostante l’esilio in cui visse la sua famiglia in Austria e Germania, vi era la possibilità che potesse divenire re.
Il matrimonio si celebrò a Ratisbona il 17 ottobre 1877 quando Elisabetta aveva soli 17 anni.
Una bella foto delle due figlie di Nené: Elisabetta, a destra in piedi, e Luisa seduta |
La sua salute sempre più inferma, debilitata dai tre parti in tre anni, la condusse infine alla morte all’età di 20 anni, il 7 febbraio 1881. Dopo la sua scomparsa, la madre Elena si ritirò sempre più dalla vita pubblica.
martedì 9 aprile 2024
Ida Ferenczy, dama di compagnia dell'imperatrice Elisabetta
Nacque in una famiglia di nobili proprietari terrieri ungheresi a Kecskemét, quarta di sei figli nati da Gergely Ferenczy de Vecseszék e sua moglie Krisztina Szeless de Kisjácz. L'educazione che ricevette fu simile a quella della maggior parte delle donne nobili delle campagne ungheresi dell'epoca: imparò a leggere, scrivere, a parlare fluentemente il tedesco e approfondì lo studio da autodidatta. Il suo gusto letterario fu influenzato dalla scrittrice ungherese Ida Miticzky, che si era trasferita a Kecskemét nel 1862, che le insegnò il senso della letteratura e la preparò a diventare lettrice dell'imperatrice d'Austria.
Nel frattempo Sisi si era dimostrata sin da subito particolarmente appassionata circa la storia del popolo magiaro: durante il suo periodo di studi che l’avrebbe condotta a diventare sovrana d’Austria, la giovinetta aveva dovuto imparare tante cose nuove, compresa la storia delle terre che avrebbe governato. Ebbe dunque fra i suoi insegnanti pure il conte ungherese János Mailáth che il padre Massimiliano aveva assunto nell’autunno 1853. Mailáth si recava al palazzo di famiglia, l'Herzog-Max-Palais a Monaco di Baviera, tre volte alla settimana per tenere lezioni di storia: la duchessa Ludovica di Baviera, che assisteva alle lezioni anche con parte della sua Corte, rimase colpita dall'incredibile memoria di Mailáth che teneva le sue lezioni "senza l'ausilio di un libro", come scrive Christian Sepp nel suo libro dedicato alla mamma di Sisi. Si tenga presente che due anni più tardi il Mailáth si suicidò annegandosi nel lago di Starnberg insieme alla figlia: si dice che ciò avvenne per il mancato pagamento delle lezioni tenute alla futura imperatrice d’Austria, anche se Mailáth viveva già in condizioni di estrema indigenza.
Ad ogni modo, ritornando alla passione di Elisabetta per l’Ungheria, sappiamo che fra i suoi futuri insegnanti vi fu anche il giornalista e politico Maximilian Falk che non solo la supportò nel campo della lingua ungherese, ma la istruì pure nella storia, nella letteratura e nella cultura ungherese. Egli scriverà in seguito un memoriale sui suoi giorni presso l’imperatrice Elisabetta, pubblicato nel 1898 dopo la morte della sovrana. Da questa testimonianza sappiamo ulteriormente che fu per intercessione di Sisi che anche lo storico e vescovo Jácint Rónay poté ritornare in patria e in seguito venne eletto precettore del principe ereditario Rodolfo ma anche dell’ultima figlia della coppia imperiale, Maria Valeria. Stessa cosa avvenne per lo storico Mihály Horváth.
Dal 1863 Elisabetta iniziò a prendere assiduamente lezioni di ungherese per lo scandalo di tutta la Corte viennese che non vedeva di buon occhio il popolo magiaro dopo le rivolte del 1848. Per indignare ulteriormente l’aristocrazia viennese, Sisi iniziò dunque scegliersi le proprie dame di compagnia fra la nobiltà ungherese, così le venne presentato un elenco di donne idonee e, secondo Maximilian Falk, il nome di Ida Ferenczy era stato scritto in fondo alla pagina con una grafia diversa. Non è chiaro come e perché una donna della bassa nobiltà sia stata aggiunta alla lista, ma l'imperatrice la scelse come sua lettrice ufficiale. È lecito credere che dietro questa assunzione vi fossero il politico ungherese Ferenc Deák e il conte Andrássy.
Ida apparteneva a quel ristretto gruppo di dame alle quali era consentito l'accesso in ogni momento della giornata nell’appartamento privato di Elisabetta, tuttavia non le era permesso di accompagnarla nei suoi impegni ufficiali poiché la famiglia Ferenczy apparteneva alla bassa nobiltà. Ogni volta che però non stavano insieme, le due donne si scambiavano lunghe e calorose lettere.
Dopo il suo viaggio in Ungheria nel 1866, l'imperatrice iniziò una corrispondenza personale con i politici ungheresi che, in varia misura, si opponevano al governo e ai metodi di suo marito, Francesco Giuseppe, avvalendosi dell'aiuto e della mediazione di Ida. Dopo lunghe trattative l’intercessione di Elisabetta condusse i sovrani austriaci ad essere incoronati regina e re d’Ungheria.
Qui di fianco Ida in una fotografia scattata nel 1874 in occasione del primo viaggio in Inghilterra di Sisi. Dietro si riconosce il castello di Steephill sull'isola di Wight presso il quale l'imperatrice alloggiò con la Corte.
Qui sotto invece una simpatica fotografia di Ida Ferenczy, la dama sullo sfondo, e Maria Festetics in primo piano, in sella a due asinelli sulle tradizionali selle da amazzone per donne.
La fotografia è proprietà del Museo del Castello Reale di Gödöllő, dono di dono di Maria Tolnay Kiss.
Grazie al diario Maria Festetics sappiamo che questa foto venne scattata nel 1873 a Gödöllő durante la stagione di caccia autunnale. Le due donne divennero molto amiche e il loro carattere brioso e solare rallegrava le giornate dell'imperatrice Elisabetta: La Festetics era molto schietta e sarcastica, mentre Ida, così come scritto da Marius Karafiath nella sua biografia su Ida del 1935, aveva molto umorismo ed era assai gaia e allegra.
Nel 1890, su richiesta dell'imperatrice, Ida venne ammessa all'Ordine della Croce Stellata, un ordine molto rispettato fra le nobili dame cattoliche, venendo così elevata a un rango simile a quello delle più nobili dame aristocratiche dell'Impero.
L'immagine sembra quasi una fotomontaggio di illustrazioni e quadretti messi per l'occasione; tuttavia va notato che l'appartamento dovrebbe essere lo stesso della foto che immortala la Ferenczy seduta in un salotto insieme ad una dama più anziana seduta allo scrittoio che da anni viene fatta passare per l'imperatrice Elisabetta.
Visse altri trent'anni dopo la morte dell'imperatrice e dovette vedere la morte del fedelissimo gran maggiordomo di Sisi, il conte Franz Nopcsa, nel 1904, della contessa Marie Festetics nel 1923 e dell'arciduchessa Maria Valeria nel 1924, nonché la disgregazione dell'impero austro-ungarico durante la Prima guerra mondiale e l’esilio degli Asburgo.
Ida morì all'età di 89 anni il 28 giugno 1928 a Vienna e fu sepolta nel suo luogo di nascita, Kecskemét, nella cripta di famiglia dei Ferenczy.