martedì 28 maggio 2024

28 maggio 1872 - morte dell'arciduchessa Sofia, madre dell'imperatore Francesco Giuseppe

Nella primavera di quell'anno l'imperatrice Elisabetta si trovava in vacanza a Merano. Aveva già fatto la spola tra il Tirolo Meridionale, Vienna e Budapest, per organizzare il fidanzamento di suo fratello minore Massimiliano Emanuele che si era infatuato della principessa Amalia di Sassonia-Coburgo-Kohary, figlia di Augusto di Sassonia-Coburgo-Kohary e di Clementina d'Orléans. Poiché la fanciulla era promessa al principe Leopoldo di Baviera, l'imperatrice prontamente fece annullare il fidanzamento per permettere al fratello di sposare la ragazza; il principe Leopoldo invece si fidanzò con la figlia di Sisi, Gisela.

Durante tutti questi movimenti, a Vienna, l'arciduchessa Sofia si era gravemente ammalata e dal 10 maggio era stata condotta ai suoi appartamenti a Schönbrunn dove poteva godere di un clima più mite, di un'aria più salubre a contatto con la natura del vaso parco circostante.
L'"unico uomo a Corte", questo il soprannome che veniva dato alla donna, era stata sempre molto amata dai viennesi e dalla famiglia; una donna assai conservatrice, legata all'etichetta e al rispetto delle regole, che ebbe lungamente a scontrarsi con la nuora ma alla quale volle sempre teneramente bene.
Dopo aver assistito ad una rappresentazione teatrale presso il teatro di Corte, Sofia volle prendere una boccata d'aria sul balcone del suo appartamento presso l'ala detta "Bellaria" dell' Hofburg . Qui purtroppo ella si addormentò e si prese la polmonite. Sin da subito si temette il peggio per l'aggravarsi della situazione.
L'imperatrice Elisabetta fu immediatamente richiamata a Vienna e non si sottrasse dai suoi doveri di imperatrice, ma soprattutto di nuora e nipote. Per quanto ci fossero stati diversi alterchi fra le due, com'è normale che fosse tra suocera e nuora, Elisabetta ritornò a Vienna, anche perché non voleva che la Corte chiacchierasse. Rimase al capezzale di Sofia sino agli ultimi istanti.
Francesco Giuseppe aveva fatto spargere la paglia sulle strade della città affinché sua madre Sofia non venisse disturbata dal frastuono delle vetture.
Il 26 maggio, dopo aver trascorso tutto il giorno presso la suocera morente, Sisi si ritirò nel suo appartamento all'Hofburg ma venne richiamata lestamente a Schönbrunn poiché si temeva il peggio; l'imperatrice si precipitò al castello temendo che la zia morisse senza di lei. Confesserà alla sua dama di compagnia, Marie Festetics: "Se Sua Altezza muore prima del mio arrivo, si dirà che è stato per colpa mia e che l'ho fatto apposta."
Ma Sofia non morì, per quanto fosse quasi del tutto incosciente.

La mattina successiva vi fu una grande colazione alla quale partecipò tutta la famiglia imperiale presente a palazzo; solo Sisi non vi prese parte preferendo rimanere vicino alla suocera, digiunando addirittura più di 10 ore.
Dopo tredici ore di agonia, alle tre e un quarto, la mattina dopo, l'arciduchessa Sofia spirò. Grande fu il cordoglio generale e la vicinanza dei viennesi all'imperatore che aveva perso per sempre la sua più fidata consigliera, figura sempre presente al suo fianco nel bene e nel male.
Verrà sepolta, come tutti gli Asburgo, nella Cripta dei Cappuccini.

Elisabetta di Thurn und Taxis


Elisabetta fu la seconda figlia di Nené, sorella dell'imperatrice Elisabetta, e di Massimiliano Antonio di Thurn und Taxis. Nacque a Dresda il 28 maggio 1860 e ricevette, come la sorella Louise, un’educazione di primordine e divenne una principessa minuta e delicata, graziosa, elegante e raffinata.



Per un curioso caso del destino, la giovane si fidanzò con il duca Michele di Bragança. Il giovane, non bellissimo, era figlio di tale Miguel del quale in gioventù si era innamorata la nonna Ludovica dopo averlo conosciuto a Vienna nel 1824 in occasione del matrimonio di sua sorella Sofia: Miguel fu così colpito dalla principessa bavarese che chiese la sua mano. Il padre di Ludovica, re Massimiliano I di Baviera, tuttavia, respinse la sua domanda. Questo rifiuto potrebbe essere dovuto al fatto che Miguel aveva ordito due sommosse contro il proprio padre in Portogallo ed era quindi stato esiliato a Vienna con tutta la sua famiglia. Non era dunque un buon partito, considerando poi che le probabilità di salire al trono erano davvero molto modeste. La madre di Ludovica, la regina Carolina, si rammaricò per questo sviluppo poiché era raro trovare “un'inclinazione così naturale come in questo caso”.
Bizzarramente, Miguel divenne invece re del Portogallo nel 1828. Cercando una degna compagna da condurre all’altare, chiese subito di nuovo la mano a Ludovica. Il messaggero con la lettera, indirizzata alla madre ormai vedova di Ludovica, arrivò a Tegernsee nel settembre 1828: cinque giorni prima, Ludovica era andata in sposa al duca Max.
Due figlie di Miguel divennero arciduchesse d’Austria o si imparentarono con Ludovica: Maria Teresa sposerà il fratello di Francesco Giuseppe, Carlo Ludovico; Maria José sposerà il fratello di Sissi, Carlo Teodoro.
Il fidanzamento della figlia di Nené fu salutato con gioia da tutta la famiglia e quell’unione sembrava molto promettente poiché Michele era comunque pretendente al trono del Portogallo e, nonostante l’esilio in cui visse la sua famiglia in Austria e Germania, vi era la possibilità che potesse divenire re.
Il matrimonio si celebrò a Ratisbona il 17 ottobre 1877 quando Elisabetta aveva soli 17 anni.


Una bella foto delle due figlie di Nené: Elisabetta, a destra in piedi, e Luisa seduta



La coppia si trasferì nella Bassa Austria, a Reichenau an der Rax, dove il 22 settembre 1878 nacque il loro primo figlio, Miguel Maximiliano. Dopo la nascita del suo primo figlio, la salute della giovane andò via via peggiorando; già delicata di costituzione, i parti difficoltosi la sfibrarono. Nonostante ciò la coppia ebbe poi altri figli: prima un alto figlio maschio, Francisco José, e infine una bambina che prese il nome di Maria Theresa.
La sua salute sempre più inferma, debilitata dai tre parti in tre anni, la condusse infine alla morte all’età di 20 anni, il 7 febbraio 1881. Dopo la sua scomparsa, la madre Elena si ritirò sempre più dalla vita pubblica.