venerdì 10 agosto 2018

Alberghi storici dell'Alto Adige - Gomagoi, Trafoi, Solda e il Passo dello Stelvio

Da Prato allo Stelvio - Prad am Stilfserjoch, il Baedeker conduce nella Valle di Trafoi, toccando la frazione di Schmelz ov'era situata una locanda, presumibilmente l'odierno Hotel Prad (www.hotel-prad.it/) sulla strada verso Gomagoi.



La località di Gomagoi - attraversata dalla Strada Statale 38 dello Stelvio (SS 38) - si trova in posizione centrale all’interno del territorio comunale di Stelvio, alla biforcazione tra la Val Di Solda e la Valle di Trafoi. La posizione strategica di Gomagoi è testimoniata dai resti del forte austroungarico del 1860, attraversati dalla strada statale, parte del cosiddetto sbarramento Gomagoi, sistema di fortificazioni eretto a difesa dell’accesso alla Val Venosta attraverso il Passo dello Stelvio.



Qui il Baedeker menziona la cosiddetta locanda Reinstadler, quella che esisteva al posto dell'Hotel zur Post, ampliato all'inizio del Novecento e con una grandissima e pregevole sala da pranzo alta più di 5 metri, secondo lo stile coevo - oggi abbandonato e in vendita

Il Reinstadler in una cartolina del 1903

Il Reinstadler, già Post, negli anni 10 del Novecento, prima dell'ampliamento

Il Post dopo l'ampliamento, intorno al 1925 circa





Il Baedeker prosegue dunque verso Trafoi, un paese situato a 1.545 metri s.l.m. ed è abitato da circa 90 persone. Situato al centro del Parco Nazionale dello Stelvio, il paese ha conosciuto lo sviluppo turistico grazie all’apertura del Passo dello Stelvio. Risale al 1300 circa un primo documento scritto in cui si parla di “Traful”, in realtà in questa zona era già stata attestata la presenza di un eremita cristiano nel 1221.


Dal punto di vista turistico lo sviluppo di Trafoi si ebbe non solo in seguito alla prima scalata dell’Ortles (1804) ma anche per via di un triste evento, avvenuto già qualche anno addietro, legato alla storia di Henry de Tourville che uccise la moglie per impadronirsi delle sue ricchezze. La notizia fu divulgata in tutta Europa e ben presto giornalisti e curiosi giunsero in visita a Trafoi. Oggi questa piccola località della Val Venosta è conosciuta anche e soprattutto per Gustav Thöni, noto campione di sci.

Trafoi am Ortler, circa 1896
di Georg Macco (1863-1933)

Qui, prima della costruzione del Grand Hotel Trafoi, costruito nel 1895 da Theodor Christomannos e distrutto da un incendio nel 1917 (mai più ricostruito, al suo posto sta oggi un camping www.camping-trafoi.com)....



... il Baedeker ricorda che esistevano due alberghi, il Post e lo Schönen Aussicht. Il primo, qui sotto in una cromo-fotografia del 1890, e come si presenta oggi (www.posthoteltrafoi.it/) - ahimè, destinato all'autogestione.




L'Hotel Schönen Aussicht (Bellavista, o Bella Vista) di Trafoi, è tutt'ora in funzione (www.bella-vista.it), casa natale di Gustav Thöni. Qui sotto in una cromo-fotografia del 1890 e come appare oggi. Praticamente rimasto invariato nella facciata anteriore, quella posteriore è stata rimodernata  e vi è stato aggiunto un moderno centro benessere.




Salendo verso il Passo dello Stelvio, attraverso l'omonima strada - progettata e costruita all'inizio del XIX secolo per ordine dell'Impero d'Austria per collegare la Lombardia al Tirolo senza dover passare in territorio veneziano o in territorio svizzero - si incontra sulla destra il mastodontico Hotel Madatsch (www.hotelmadatsch.it/it/) Costruito all'inizio del Novecento, seppur ovviamente non annoverato dal Baedeker del 1891, risulta degno di nota per la sua incantevole fattura delle facciate esterne: un vanto per la struttura che, pur avendo modificato gli interni in favore della modernità, ha mantenuto inalterato lo stile architettonico tradizionale.




Salendo ancora, s'incontra la cosiddetta Weisse Knott (o Rocca Bianca):



Noto punto panoramico sui ghiacciai dell'Ortles e del Madaccio fin dal XIX secolo, e scorcio assai ambito fra le tante cartoline di inizio XX secolo, è ancora oggi in funzione come ristorante, sempre al cospetto delle alte cime alpine. Nel piccolo cortile è ancora oggi presente un piccolo obelisco di marmo che ricorda coloro che nel 1804 scalarono l'Ortles per la prima volta. 



Proseguendo sulla Strada dello Stelvio, si raggiunge il cosiddetto Franzenshöhe, che il Beadeker ricorda come una locanda (all'epoca era anche stazione di posta), punto intermedio prima di raggiungere il Passo. La struttura venne intitolata all'imperatore Francesco I che qui s'intrattenne per ammirare la grandiosa opera della Strada dello Stelvio.
Si noti la struttura ricettiva in una foto del 1890, il cui piazzale risulta pieno di carrozze. Ancora oggi in funzione: http://franzenshoehe.com


Si raggiunge infine il Passo nel quale in Baedeker annovera il Ferdinandshöhe, al tempo ultimo punto d'appoggio prima di scendere in Italia. Nelle immediate vicinanze vi era un obelisco, ancora oggi esistente, dedicato all'Imperatore Francesco Giuseppe.
Qui sotto una cromo-fotografia del Ferdinandshöhe nel 1890 ed in una fotografia di oggi, ancora in funzione (http://www.stelvio.net/alberghi/albergo-passo-stelvio-226.htm) seppure totalmente modificato nel corso dei secoli e circondato da strutture ricettive moderne.




Come era il Passo dello Stelvio nel 1930



In un capitolo specifico, il Baedeker s'occupa e raccomanda invece la "Suldenthal", la Val di Solda.
Il pittoresco villaggio alpino di Solda, al cospetto del tetto del Tirolo con la maestosa triade Ortles, Monte Zebrù e Gran Zebrù, era fin dal XIX secolo una nota località di villeggiatura per nobili e borghesi che qui potevano cimentarsi in scalate alpinistiche secondo il gusto del tempo. Anche oggi è praticamente una località assai nota per la sua posizione magica, pertanto preda del turismo di massa che, come un tempo, ancora la caratterizza. 



Salendo da Gomagoi, il Baedeker ci dice che in prossimità della località Unter-Thurnhof vi era una locanda non meglio precisata cui è difficile risalire con certezza. Vi sono comunque alcune antiche abitazioni nella zona (lungo l'antica strada che saliva alla località turistica) che, tutto sommato, potrebbero ben aver assoluto al ruolo di punti di ristoro per i villeggianti che salivano a Solda. 


Si oltrepassa dunque la località di Gandhof o Ganda, passando davanti l'ex osteria Laganda, la cui veranda lignea della Belle Epoque è ad oggi ancora tutelata dalle Belle Arti della Provincia di Bolzano. Purtroppo non ho trovato immagini se non quella di Street View dove, però, la veranda è coperta. 




Da qui si raggiunge la località di Solda - Sulden, nella quale il Baedeker raccomanda uno dei più antichi hotel della località: l'Hotel Eller "spesso pieno durante l'estate".
Johann Eller, il curato e parocco di Solda era il fondatore del turismo a Solda. Nell’anno 1869 i sei letti nella canonica erano troppo poche per ospitare tutti i turisti, cosí il curato e le sue due sorelle Katerina e Filomena decidevano di ristrutturare il maso della chiesa e di costruire l’Albergo Eller.
Hotel di tradizione, ancor oggi funzionante seppur totalmente rimodernato. 



Il Baedeker raccomanda anche l'Hotel zum Ortler a sinistra dell'Eller, oltrepassato il ruscello. Ecco due cartoline dell'epoca che ci mostrano sia l'Eller che l'Ortler: si noti l'ampliamento del secondo albergo attuato all'inizio del Novecento, comprensivo di aumento di piani ed inserimento d'una torretta, secondo lo stile del tempo. 



Ampliato all'inizio del Novecento, prenderà il nome di Hotel Post. Nuovamente ampliato negli anni 2000, prese il nome di Alpin SPA Hotel die Posthttps://www.hotelpost.it/it/
Conserva l'antica struttura con torretta, cui si è aggiunta un'ala moderna con grande centro benessere. 




Poco più avanti si trova ancora oggi, seppur abbandonato dal 2008 e nella sua veste moderna, il Grand Hotel Sulden, costruito addirittura nel 1892.






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