La tradizione di spedire e donare cartoline di Natale si
perde nei secoli, ma lo sviluppo e la diffusione di queste avvenne
principalmente nel 19° secolo. E’ presumibile credere che, seppur non con gli
stessi temi o con cartoline troppo spiritose e variopinte, anche Elisabetta
abbia ricevuto dai parenti o dalle persone vicine dei bigliettini di auguri
natalizi, magari sottoforma di lettere oppure di telegramma. E' comunque certo che in molte lettere dell'epoca, poichè il compleanno di Sissi cadeva il 24 dicembre, i parenti erano solite augurarle un lieto compleanno e di conseguenza un sereno Natale.
Le cartoline di Natale di solito erano (parlo al passato
giusto perché faccio riferimento all’Ottocento) scambiate nel corso delle
settimane precedenti il giorno di Natale ed era parte integrante della
celebrazione tradizionale del Natale, al fine di trasmettere tra le persone una
gamma di sentimenti legati a questa festività. Il tradizionale augurio che vi
era scritto di solito era simile a un "Felice Natale". Ci sono
innumerevoli variazioni su quest’augurio: molti bigliettini esprimevano un sentimento
più religioso, altri contenevano una poesia, altri una preghiera o un versetto
biblico, altri invece si mantenevano lontani dalla religione riportando un più
generico "Buone feste", mentre il mittente era solito scrivere altre parole da inviare al destinatario.
Come visto nei paragrafi precedenti, i primi
bigliettini augurali potevano anche raffigurare San Nicola intento a porgere i
doni di Natale.
Fin dal Medioevo però, non esistevano dei veri e propri
bigliettini d’auguri natalizi. In Germania, così come in Austria, si era soliti
inviare dei biglietti di buon augurio per l’annuo nuovo. Si hanno notizie di
quest’usanza sin dai primi anni del XV secolo. In Germania comparvero
le cosiddette Andachtsbilider (letteralmente: "figure
votive"), una sorta di cartoline di auguri "votive", dov'era
solitamente disegnato Gesù bambino con la croce e che recavano la
scritta "Ein gut selig jar" (ovvero "Un anno buono e
radioso").
Nei Paesi Bassi, erano invece diffusi tra il XV
secolo e il XVI secolo, i cosiddetti Sanctjes (letteralmente:
"santini"), una sorta di cartoline raffiguranti San Nicola.
Di cartoline d'auguri natalizie si può parlare però soltanto
a partire dall'inizio del XVIII secolo, quando era diffusa l'usanza dei
cosiddetti "pezzi natalizi", dei lunghi pezzi di carta dove gli
studenti scrivevano messaggi d'auguri natalizi e di fine anno indirizzati ai
propri genitori allo scopo di dimostrare loro i loro progressi nella calligrafia.
Erano per lo più bigliettini scritti a mano, senza troppi
fronzoli o disegni di sorta.
Le prime cartoline di Natale “ufficiali” furono commissionate
da Sir Henry Cole e illustrato da John Horsley Callcott a Londra il 1 maggio 1843. L'immagine
centrale mostrava tre generazioni di una famiglia che sollevano un brindisi a base
di punch al
destinatario della carta: su entrambi lato vi erano delle scene di carità (tradizione
tipica dei vittoriani, molto solerti in opere di carità durante il Natale), con
cibo e vestiti che venivano donati ai poveri.
Cartoline di Natale apparvero negli Stati Uniti d'America
alla fine del 1840, ma erano molto costosi e la maggior parte delle persone non
se li poteva permettere, preferendo altresì confezionarle manualmente in casa,
realizzando dei modesti bigliettini con fiori essiccati, fiocchi e qualche
immagine proveniente dai primi “scrapbook”.
A Natale 1873, la ditta litografia Prang & Mayer iniziò a
creare biglietti di auguri per il mercato popolare in Inghilterra ed esportò
molti dei propri prodotti in America nel 1874, diventando così la prima
stampante ad offrire cartoline natalizie in America. Il suo proprietario, Louis
Prang, era definito il "padre delle cartoline natalizie negli Stati Uniti".
L'ampia collezione “Laura Seddon Greeting Card Collection”
della Metropolitan University di Manchester raccoglie 32.000 biglietti di
auguri vittoriani ed edoardiani, stampati dai maggiori editori del tempo, e
custodisce gelosamente il primo biglietto di Natale prodotto in Gran Bretagna.
Le prime carte inglesi raramente mostravano inverno o temi
religiosi, preferendo invece fiori, fate e altri disegni fantasiosi che
ricordavano il destinatario dell'avvicinarsi della primavera. Immagini
umoristiche e sentimentali di bambini e animali erano popolari, così come lo erano
forme sempre più elaborate, decorazioni e materiali. In Germania e in Austria erano molto in voga dei bigliettini augurali con cornici di carta madreperlata raffiguranti pizzi e merletti. Erano cartoline molto costose e di conseguenza il commercio di queste carte era riservato esclusivamente ad una clientela più facoltosa.
Nella seconda metà del XIX secolo, con l'avvento
dell'industrializzazione, si iniziò a produrre cartoline natalizie sempre più
economiche, fatto che contribuì rapidamente alla diffusione dell'usanza. Pare,
tra l'altro, che l'usanza di spedire cartoline d'auguri a Natale iniziò
a diffondersi al punto tale che si registrarono persino delle lamentele
riguardo alla consegna delle cartoline.
Da quel periodo, inoltre, le cartoline natalizie iniziarono
ad essere illustrati con i temi più svariati legati alle Festività: tra i temi
preferiti, nelle cartoline inglesi, figuravano il pettirosso e il Christmas
pudding. Risalgono al quel periodo anche le prime cartoline d'auguri pieghevoli.
Tra la fine del XIX secolo e la fine della prima
guerra mondiale, il Paese leader nella produzione di cartoline natalizie fu la Germania,
che produceva articoli a prezzi vantaggiosi e li esportava in tutto il mondo
civilizzato. Temi più religiosi lasciarono spazio a temi più idilliaci che si
potevano riferire più direttamente a figure stagionali come ad esempio Babbo Natale, cervi, camosci o stambecchi delle montagne; oggetti associati al Natale come candele, agrifoglio,
palline e alberi di Natale tagliati (o portati) dagli angeli o dal Christkind, o alle attività del Natale come lo shopping, il
canto di Canti di Natale, paesaggi notturni sotto la neve, o altri aspetti
della stagione come la fauna dell'inverno del nord.
Cartoline augurali di questo genere, si inviavano anche per altre ricorrenze
come il Capodanno e
la Pasqua certamente con altri soggetti che andrò a spiegare più avanti, in un capitolo dedicato alle tradizioni del Nuovo Anno. Ma già alla fine della Prima Guerra Mondiale il biglietto raffinato e ricercato cadde in disuso; vi fu sempre un frenetico scambio, ma si era persa la qualità sia della carta che della decorazione, cadendo nella banalità.
Seppur non con gli stessi temi e con gli stessi materiali,
le cartoline natalizie sono ancora parte integrante di questa festività e
ancora oggi sono donate assieme ai regali.