Un saggio storico edito da Mursia, che è sia una biografia sia una guida turistica / escursionistica sulle tracce della famosa e leggendaria "principessa Sissi" nella regione che un tempo era parte dell'Impero Austriaco.
L’idea di scrivere un testo del genere è nata principalmente dalla mia immensa passione per le montagne dell'Alto Adige nelle quali mi reco in vacanza da quando son bambino, ma anche da un grande amore verso la figura storica di Sissi che mi accompagna sin dalla mia infanzia. Da bambino, durante le mie vacanze in Val di Fassa, sentivo sempre citare questa famosa imperatrice – che un tempo conoscevo solo per i film con Romy Schneider – sovente in vacanza fra quelle montagne, alla quale era pure intitolata una passeggiata sulle alture di Nova Levante, in Val d’Ega. Non riuscii mai ad andarci perché una volta s’andava solo a sciare e una passeggiata in un luogo così defilato come Nova Levante, non era certo allettante. Crescendo ho preso consapevolezza che un certo tipo di vacanza, lontano dal trambusto delle località amate dal turismo di massa, era sicuramente più bello e più vero, così vicino ad una nostalgia per certe proprie radici storiche (e il concetto di Heimat, come Patria) che all'inizio non percepivo; mentre l’amore per questa imperatrice è cresciuto e maturato in un qualcosa di più storico. Partendo da queste basi, decisi di scrivere un libro che canalizzasse queste mie passioni, per far conoscere sia il vero personaggio storico di Sissi sia la storia del Trentino-Alto Adige, scoprendo ulteriormente che le due cose non erano per nulla separate, anzi!
Il capitello di Sissi nei boschi di Nova Levante, alla termine della Elisabeth-Promenade |
Esistono pochi testi che analizzano questo tema nello specifico e nella sua interezza e, per questa ragione, ho pensato di scriverne uno che fosse il più completo, esauriente e serio possibile, giacché su Sissi si trovano sempre dei volumi lontani dalla veridicità storica.
Questo libro ha preso corpo durante diversi lunghi anni – per l’esattezza quasi sei, senza considerare vari periodi “morti” o di revisione, compreso quello in cui nel 2015 persi tutto lo scritto per un guasto all’hard disk – durante i quali mi sono documentato con ogni cura, consultando numerosi testi e giornali dell’epoca, memoriali di chi fu vicino all’imperatrice, riuscendo altresì a tradurre brani della corrispondenza privata (mai tradotti in italiano) intercorsa fra l’imperatrice Elisabetta, l’imperatore Francesco Giuseppe e la sua parentela. Ho avuto modo di consultare diversi archivi, visitando egualmente musei e alberghi, compiendo varie ricerche al Castello di Trauttmansdorff di Merano, visitando pure gli antichi Grand Hotel al Passo della Mendola oramai abbandonati, il Grand Hotel Carezza, come pure le altre residenze nelle quali l’imperatrice alloggiò – sia realmente sia in modo leggendario.
Tutto ciò mi ha permesso di rappresentare la pura realtà storica, senza inutili artifici o edulcorazioni, creando uno spaccato del tutto obiettivo riguardante i soggiorni in Trentino-Alto Adige di questa figura che ancora oggi, a torto, viene considerata la principessa delle fiabe. È proprio questo un punto sul quale ho cercato di focalizzarmi maggiormente, per togliere quei cliché che circondano ancora questo personaggio assai mitizzato.
Il libro si compone di una parte introduttiva dedicata alla storia della regione e del turismo all'epoca di Sissi, soffermandosi sulla biografia della sovrana per sfatare quell’aura di personaggio fiabesco, ben lontana dal cammeo romantico in cui la tradizione l’ha sempre incastonata, per farla conoscere anche al lettore meno preparato, analizzando pure in un capitolo specifico anche la sua particolare passione per la montagna.
La seconda parte è certo quella più specifica perché analizza, capitolo per capitolo, quelli che sono i numerosi soggiorni dell'imperatrice Elisabetta in Trentino-Alto Adige. Sua Maestà si recò spesso a Merano dove tornò per ben quattro volte – vi soggiornò infatti la prima volta dall’ottobre 1870 al giugno 1871, prendendo alloggio presso Castel Trauttmansdorff, in seguito nell’inverno 1871-1872 alloggiando a Castel Rottenstein di proprietà del cognato Carlo Ludovico, nuovamente nell’antico maniero a Maia Alta nel 1889 ormai affranta per la morte del figlio Rodolfo, e nuovamente nell’autunno del 1897 prendendo alloggio presso il lussuoso Hotel Kaiserhof in centro cittadino e realizzato per celebrare i ripetuti soggiorni della nobiltà asburgica.
Castel Trauttmansdorff a Merano, col suo bellissimo giardino botanico |
Sissi amò molto passeggiare fra le scintillanti montagne trentine delle Dolomiti di Brenta, abitando le antiche stanze del Grand Hotel des Alpes di Madonna di Campiglio che la videro ospite per due volte, dapprima nel 1889 e successivamente nel 1894 accompagnata anche dal marito Francesco Giuseppe.
Le sue ripetute vacanze a Merano e a Madonna di Campiglio, diedero lustro a queste località, un tempo sì remote e senza particolari attrattive, che nel giro di pochi anni dalle visite della sovrana, divennero fra le mete più amate del turismo di massa che le caratterizza ancora oggi.
L’imperatrice visitò pure due volte il pittoresco Passo della Mendola, a cavallo fra le province di Trento e Bolzano (dove ancora oggi si possono percepire i fasti dell’epoca di Sissi e della Belle Époque) dimorando presso i due grandi alberghi ancora oggi esistenti ma abbandonati.
Il Passo della Mendola a cavallo tra l'Alto Adige e il Trentino. |
Nel 1897 Sissi visitò con piacere anche il lago di Carezza, fra le bellissime Dolomiti del Latemar e del Catinaccio, dimorando presso l’antico Grand Hotel Carezza (Karersee), visitando incantata le fitte boscaglie dei dintorni e ammirando con profonda emozione le alte scogliere delle montagne che al tramonto si tingevano magicamente di rosso. Ne riferisce la dama d’onore dell’imperatrice, contessa Irma Sztáray, nel suo emozionante memoriale: “Il crepuscolo ci offriva sempre i momenti più belli. Non mi è possibile descrivere pienamente l’effetto prodotto sull’imperatrice quando fissava lo sguardo sul muro rosso del Catinaccio, mentre le Dolomiti, a poco a poco, si tingevano di rosa e poi, come riscaldate da un fuoco interiore, cominciavano ad arroventarsi. Quando si avvicinava l’ora, Lei si recava sulla collina dietro l’albergo, e là, pietrificata, in silenzio, ammirava questo splendido spettacolo che la natura offriva, fin quando si cancellava lentamente.”
Panorama sul Catinaccio al tramonto quando si tinge di rosso (fenomeno definito enrosadira) |
Enrosadira sul Catinaccio, vista dall'adiacente Val di Tires |
Due capitoli specifici riguardano invece tutte quelle leggende e quelle credenze popolari che vedono l'imperatrice d'Austria in vacanza in moltissime altre località dell'Alto Adige (Val Ridanna, Valle Aurina, località della Val Pusteria come Braies, Dobbiaco, San Candido ecc… con un salto in Veneto al lago di Misurina, un tempo parte dell’Impero) cosa che effettivamente non è mai accaduta e della quale non si ha un effettivo riscontro storico.
La parte conclusiva del testo si focalizza invece su ciò che rimane di lei – alberghi, musei, statue, capitelli e quant’altro – e che il turista può visitare a proprio piacimento in qualsiasi periodo dell’anno. Il tutto si conclude con una curiosa appendice dedicata alle escursioni che ancora oggi si possono fare seguendo i passi dell’imperatrice (consigliate dalle varie associazioni turistiche dei luoghi toccati da Sissi) e che toccano tutte le località da lei visitate, citando ulteriormente anche quei ristoranti o quegli alberghi nei quali ella si fermò per mangiare, riportati dalle cronache dell’epoca.
Lasciatevi quindi guidare attraverso questo racconto in uno spaccato non del tutto conosciuto e non del tutto approfondito sugli anni che Sissi visse in territorio altoatesino che un tempo faceva ancora parte dell’Impero Austriaco... percorrete anche voi quei sentieri sui quali lei camminò più di cento anni fa.
Titolo: "I sentieri di Sissi - verità e leggende sugli itinerari altoatesini dell'imperatrice"
Casa Editrice: Mursia
Collana: Viaggi, scoperte e tradizioni
pagine: 490
Qui sotto alcuni fotogrammi di Sissi e Franz in montagna, dal secondo film della trilogia di Ernst Marischka "Sissi la giovane imperatrice":