Come i suoi sette fratelli, Sophie ricevette una buona istruzione e fu formata da insegnanti privati. Dopo la morte di sua madre, insieme alla sorella, tenne le redini della famiglia e imparò l'importanza della vita domestica e del governo d'una casa.
Giovinetta di sani principi morali, intelligente, bella e femminile con un vitino da vespa degno di Sissi, volitiva, caparbia e di buon cuore, rigidamente cattolica, priva di una fortuna propria fu accolta in casa dell'arciduca Federico di Teschen, capo del ramo cadetto boemo dell'Impero austro-ungarico e comandante d'un corpo d'armata a Bratislava. Divenne dama di compagnia della di lui moglie, l'arciduchessa Isabella di Croy-Dülmen, duchessa di Teschen.
Nel 1894, alcuni dicono nel 1896, l'arciduca Francesco Ferdinando incontrò la sua futura moglie, la contessa Sofia Chotek, a un ballo a Praga e si innamorò. La relazione fu tenuta segreta fino al 1899 poiché l'erede al trono d'Austria non poteva sposare una semplice donna proveniente dalla vecchia nobiltà boema. I due iniziarono una lunga e romantica relazione epistolare.
Quando nell'estate 1895 il giovane arciduca si vide costretto a recarsi al Passo della Mendola, sopra Bolzano, per curare una malattia polmonare, molte furono le lettere affettuose indirizzare all'amata.
Qui sotto il complesso dei grandi alberghi al Passo della Mendola, l'Mendelhof a destra e il Mendelpass a sinistra. Francesco Ferdinando alloggiò presso l'hotel Mendelhof il cui giardino fu transennato in parte per l'ospite di alto rango dove fu posta una sdraio sulla quale l'arciduca passava molte ore del giorno a riposare respirando l'aria pura e rarefatta del luogo.
In onore dell'arciduca, la proprietaria degli alberghi, la signora Maria Spreter, fece costruire un viottolo che partendo dalla strada principare portava ad un punto panoramico con vista spettacolare sulla Valle dell'Adige, Bolzano e le Dolomiti: in quel punto venne eretto un piccolo capanno dove il nobile trascorreva gran parte del suo tempo. Il capanno esiste ancora e prende il nome di Franz-Ferdinand-Höhe.
Qui sotto altre informazioni sul Passo della Mendola, a me tanto caro:
Ritorniamo a Sophie e Francesco Ferdinando: grazie alla mediazione della contessa Clementina von Lutzow, un ex dama d'onore dell'imperatrice Elisabetta, i due innamorati nel 1898 trascorsero alcuni giorni in incognito nella città termale di Bad Neuenahr.
Ciò non fece altro che alimentare le speranze dell'arciduchessa Isabella che l'erede al trono fosse innamorato della figlia maggiore, Maria Christina, e già si vedeva come suocera dell'Imperatore d'Austria. Immaginatevi che scandalo quando Isabella scoprì, disperso su un campo da tennis, l'orologio dell'arciduca: lo aprì aspettandosi di trovarvi all'interno una foto della figlia ma il medaglione conteneva una foto di Sophie. Immaginate la reazione dell'arciduchessa Isabella quando scoprì che Francesco Ferdinando faceva il filo alla sua dama di compagnia.
Ovviamente l'arciduchessa volò immediatamente dall'imperatore affinché egli prendesse provvedimenti. Francesco Giuseppe rifiutò di dare il suo permesso al matrimonio poiché Franz Ferdinand era diventato erede al trono d'Austria dopo il suicidio del cugino principe ereditario Rodolfo nel 1889 e la morte di suo padre Carlo Ludovico nel 1896. Anche se i Chotek erano una nobile famiglia almeno dal 14 ° secolo ed erano stati fatti conti del Sacro Romano Impero nel 1745, non erano di rango dinastico - sebbene Sophie fosse una discendente degli Asburgo, da Elisabetta, sorella del re Rodolfo I di Germania, antenata di Francesco Ferdinando. La madre di Sophie, la contessa Wilhelmine, poteva addirittura indicare con orgoglio nel proprio albero genealogico il nome degl'illustri Kinsky, che servirono a lungo molti sovrani asburgici nel corso dei secoli.
Nonostante questa discendenza, i Chotek non erano ritenuti idonei ad entrare nei circoli più alti dell'aristocrazia austro-ungarica.
Francesco Ferdinando rispose ostinatamente d'aver già fatto la propria scelta e di non voler sentire ragioni.
Nel 1899 solo dopo un'udienza della matrigna di Francesco Ferdinando, Maria Teresa, l'imperatore accettò di permettere all'arciduca di sposare Sophie a condizione che il matrimonio fosse morganatico e che nessun discendente di Francesco Ferdinando e sua moglie non avesse diritti di successione per il trono, così come pure ruolo di rappresentanza a Corte.
Ciononostante, il Kaiser di Germania, Guglielmo II, caratterialmente affine al burbero Francesco Ferdinando, aveva preso in simpatia la coppia invitandola sovente a Corte e mostrando verso Sophie una deferenza che impressionò favorevolmente l'arciduca.
Il matrimonio di Sophie e di Francesco Ferdinando avvenne il 1° luglio 1900 a Reichstadt, in Boemia. L'imperatore e nessuno degli arciduchi parteciparono al matrimonio. Gli unici membri della famiglia imperiale presenti erano la matrigna di Francesco Ferdinando, l'arciduchessa Maria Teresa e le sue due figlie.
La loro unione fu bella e serena proprio perché vera e coronata dall'amore più autentico. Nelle lunghe lettere che l'erede al trono scriveva alla madre, non mancava mai di precisare quanta serenità gli donasse la moglie e quanto si sentisse felice al fianco della sua "Sopherl".
La coppia ebbe quattro figli:
- la principessa Sophie di Hohenberg (1901-1990), sposata col conte Friedrich von Nostitz-Rieneck (1891-1973)
- Massimiliano, duca di Hohenberg (1902-1962) che sposò la contessa Elisabetta von Waldburg zu Wolfegg und Waldsee (1904-1993). Ironicamente i suoi figli sposarono i discendenti delle case reali di Francia e Portogallo.
- Ernst di Hohenberg (1904-1954), sposò Marie-Therese Wood (1910-1985)
- un altro figlio nato morto (1908)
Sebbene Sophie fosse la moglie dell'erede al trono, a Corte fu sempre messa in secondo piano. Ad esempio, non le fu permesso di sedersi al palco di Corte nel teatro o andare in parata nella carrozza dell'arciduca. Anzi, capitava spesso che le fosse proibito accompagnare il marito in qualche occasione ufficiale o che le toccasse chiudere il seguito dell'imperatore come una donna qualunque. Sophie non poteva neppure cavalcare nello stesso maneggio, in pubblico, al fianco di suo marito.
Per i quattordici anni del loro matrimonio, Sophie non condivise mai il grado, il titolo o la precedenza del marito. La sua posizione presso la corte imperiale era umiliante, aggravata dall'Obersthofmeister imperiale, Alfred, secondo principe di Montenuovo, il cui pregiudizio riguardo il passato e il matrimonio morganatico della donna l'aveva indotto a imporre rigorosamente il protocollo della Corte a spese di Sophie.
Problemi d'etichetta impedirono anche che molte altre Corti d'Europa potessero ospitare la coppia, nonostante la posizione di Francesco Ferdinando quale erede al trono. Tuttavia, alcuni lo fecero, incluso re George V e la regina Mary del Regno Unito che accolsero calorosamente la coppia al Castello di Windsor dal 17 al 21 novembre 1913.
Di tutta la famiglia imperiale, solo l'arciduchessa Stefania, vedova del figlio di Sissi, rimase loro vicino e sovente Francesco Ferdinando e Sophie la invitarono con la figlia nel loro castello in Ungheria.
Non cessando mai di considerare queste restrizioni come offese personali profondamente dolorose, Sophie si sentì totalmente giustificata nell'affermare i suoi pieni diritti come moglie dell'erede di una delle grandi potenze europee. Nel 1905, l'imperatore Francesco Giuseppe cedette un po 'elevandola al titolo di duchessa di Hohenberg (Herzogin von Hohenberg), permettendole così di essere intitolata come "Vostra Altezza Serenissima". Nel 1909, l'imperatore aumentò ulteriormente lo status della duchessa permettendole di essere indicata come "Hoheit" ("Altezza"), rendendo così il suo status in pubblico un po 'meno socialmente scomodo di prima, con il diritto di avere una vita più dignitosa e di ricoprire ruoli ufficiali.
Sia Francesco Ferdinando che Sophie erano molto pii e devoti, ma mentre nel caso del marito si trattava in gran parte di attenersi a riti prescritti socialmente, nei riguardi di Sophie la religione era una parte importante della sua routine quotidiana. Raramente trascurava la confessione o la Santa Comunione e sia lei che lo sposo erano assai attivi nei circoli cattolici di Vienna fra i quali c'era il Partito Sociale Cristiano del Dr. Karl Lueger (1844-1910), che come sindaco di Vienna portava avanti una campagna antisemita e anti-socialista. Commentando la politica austriaca, Papa Pio X osservò che "l'arciduca vede attraverso gli occhi di sua moglie". In linea col pensiero del "pangermanismo" di fine Ottocento-inizio Novecento, Sophie non solo era d'accordo con Francesco Ferdinando, che considerava gli ebrei come una minaccia per l'ordine sociale perché tradizionalmente troppo liberali e solidali con il marxismo, ma gli dava la sicurezza di perseguire una linea d'azione che presto si allontanò significativamente da quella dell'imperatore noto per il suo cosmopolitismo.
A volte, la duchessa di Hohenberg era in grado di impegnarsi in quel tipo di azioni pubbliche a cui suo marito non avrebbe mai osato partecipare. Nell'aprile 1901 ella partecipò ad una manifestazione di militanti cattolici a Vienna e il pubblico viennese rimase stupito nel vedere Sophie condurre una processione di 200 signore alla moda e aristocratiche che marciarono in diverse chiese della città.
Di nuovo, affermando i suoi diritti come moglie dell'erede al trono, nel 1913 Sophie, accompagnata dai suoi figli, andò ostentatamente con Francesco Ferdinando alle manovre militari che si stavano svolgendo in Boemia: la sua presenza in quest'occasione causò una tempesta di proteste in Parlamento dove alcuni deputati l'accusarono d'intromettersi al punto di determinare come le truppe dovevano marciare durante gli esercizi.
Uno dei più astuti osservatori della scena di Corte viennese, il barone Albert von Margutti, descrisse la duchessa come "una donna d'elevata intelligenza, straordinariamente ambiziosa, risoluta e tuttavia vanitosa, senza la minima intenzione di adattarsi alla posizione di moglie morganatica che teneva attentamente in secondo piano. Al contrario, tendeva ogni nervo, con uno zelo non sempre accompagnato dal tatto necessario, specialmente dopo aver presentato il marito con una figlia e due figli, per affermare tutti i suoi diritti come moglie dell'erede al trono."
Sophie e Francesco Ferdinando ad una battuta di caccia |
Risulta quindi grottesco che proprio quel 28 giugno 1914 Sophie accompagnasse l 'arciduca durante la sua visita a Sarajevo e che gli sedesse accanto sull'automobile che li conduceva per le vie principali della capitale Bosniaca in festa.
Di solito a Sophie non era permesso di accompagnare il marito in visite cerimoniali a causa del suo status inferiore, ma in questa occasione Francesco Ferdinando fu invitato come comandante militare piuttosto che come personaggio reale: l'arciduca quindi fece in modo che Sophie si unisse a lui il 28 giugno, il terzo e ultimo giorno, per una rassegna delle truppe seguita da una visita in città per inaugurare un nuovo museo prima di tornare a Vienna.
Sophie e Franz Ferdinand furono assassinati proprio quel giorno per mano di un nazionalista serbo.
Furono sepolti fianco a fianco, come avevano richiesto, nella cripta del castello di Artstetten poiché la sepoltura nella cripta imperiale era proibita a Sophie.
La coppia visse momenti felici nel castello di Artstetten nella valle del Wachau, in Bassa Austria.
Nel 1889, la proprietà fu data all'arciduca Francesco Ferdinando che fece ampi lavori di ristrutturazione al castello. Precedentemente utilizzato come residenza estiva dai membri della dinastia Asburgo, il castello divenne residenza privata ufficiale della coppia "morganatica" e alla morte avvenuta a Sarajevo rimase di proprietà della famiglia Hohenberg. Dopo la morte di Franz, nipote di Francesco Ferdinando, avvenuta nel 1977, la proprietà passò alla primogenita, la principessa Anita di Hohenberg che fondò l'omonima associazione che gestisce la proprietà e che nel 1982 aprì un museo dedicato all'arciduca, l'Erzherzog-Franz-Ferdinand-Museum
Nessun commento:
Posta un commento