Parlando di Carlo Ludovico, una necessaria menzione dev'esser fatta per il palazzo imperiale di Innsbruck, capitale del Tirolo storico, ove l'arciduca soggiornò per diversi anni.
La fondazione del palazzo risale al Medioevo quale residenza ufficiale del governatore del Tirolo, faceva parte delle residenze della famiglia imperiale benché fosse utilizzata solo saltuariamente e, come nel caso del viaggio di Sissi a Merano, solo come punto d’appoggio. Qui probabilmente s'incontrarono per la prima volta Sissi e Franz, quando la famiglia imperiale riparò ad Innsbruck in occasione delle rivolte del '48: Elisabetta decenne, Francesco Giuseppe diciottenne, si notarono appena.
Gli interni in stile Barocco furono rinnovati in stile Rococò quando il palazzo imperiale divenne una delle residenze più amate dall'imperatrice Maria Teresa, e si presentavano adatti ai soggiorni dei membri della famiglia.
Maria Teresa ordinò una nuova decorazione della cosiddetta "Sala dei giganti", con i ritratti dei suoi figli e nipoti. Il nome dell'ampia stanza, tuttora in uso, risale ai precedenti affreschi ivi presenti dedicati ad Ercole.
Il giovane arciduca Carlo Ludovico, divenuto Governatore del Tirolo nel 1855, prese possesso del palazzo imperiale e viveva al primo piano insieme alla prima moglie Margherita di Sassonia. La sua infatuazione per la bella Sissi, probabilmente mai del tutto sopita, lo portò a rinnovare totalmente un’ala del palazzo con l’unico scopo di destinarla ad appartamento privato di Elisabetta (sono diverse le sue lettere che vi si riferiscono come stanze di Sua Maestà l’imperatrice), decorandola nello stile denominato ‘Secondo Rococò’ tipico delle residenze nobiliari della seconda metà dell’Ottocento. Quale amante dell’arte, l’arciduca fu il diretto responsabile della scelta del mobilio e delle decorazioni in stucco e in legno, realizzate ad opera dello scultore viennese August La Vigne, prendendo a modello il palazzo di Schönbrunn a Vienna “[…] molto raffinato in bianco ed oro”. Rispetto alle altre stanze, quelle della sovrana risultavano dunque essere le più ricche seppur destinate ad uso esclusivamente privato. Il cosiddetto "appartamento interno" (Inneren Appartement), questo il nome ufficiale delle stanze, comprendeva un'anticamera, una sala per il ricevimento, un salotto adibito a sala di ricevimento/pranzo, uno spogliatoio, uno studio ovale nella torretta, un guardaroba e una camera da letto.
Assai curioso, si distingueva notevolmente per un eccentrico utilizzo dei colori: mentre alla corte viennese di Francesco Giuseppe era consuetudine utilizzare un determinato “codice colore” (rosso per le sale delle udienze o di ricevimento, verde per la camera da letto e toni del rosa per lo spogliatoio) con pannelli lignei color bianco e stucchi dorati, Carlo Ludovico non rispettò tali regole dando all’appartamento un aspetto del tutto inusuale. Già nel 1858 diede precise indicazioni alla fabbrica viennese Haas & Söhne sul modello, sul tessuto e sul colore della tappezzeria per gli appartamenti che fu realizzata in seta damascata di altissima qualità che oltre per le pareti fu impiegata anche per il rivestimento delle sedie e dei divani.
Risulta quindi che la sala di rappresentata manteneva inalterato lo stile originario con mobilio rivestito in seta rossa, mentre l’anticamera aveva il mobilio rivestito con seta gialla, lo spogliatoio decorato con una seta color rosa acceso sia per le pareti che per il mobilio, lo studio con seta azzurra, mentre verde smeraldo per l’intera camera da letto che presentava un letto singolo giacché Sissi smise di condividere il talamo con il marito pochi anni dopo il loro matrimonio.
Per la prima volta nella storia dell'Hofburg, il palazzo fu aperto alla visita di turisti già nel 1875, per quanto fosse comunque ristretta agli appartamenti di Stato. Nel 1890, invece l'Inner Apartment fu aperto al pubblico per la prima volta.
Nel 2010, con il rinnovamento dei locali del palazzo imperiale, si è pensato di riarredare quest’ala secondo il progetto di Carlo Ludovico ed oggi si può ammirare esattamente com’era stata concepita per l’imperatrice Elisabetta.
Gli appartamenti imperiali
Durante l′intervento di restauro del cosiddetto "Appartamento interno", al secondo piano del palazzo imperiale con una stanza ovale all'interno della torretta, è stata ripristinata la decorazione originale con parati e tappezzerie di seta. Le tappezzerie sono state ricostruite secondo i modelli originali del 1858, grazie ad un elaborato e complesso lavoro di tessitura.
L'imperatrice utilizzò gli alloggi a lei destinati solamente quattro volte nel 1870 e nel 1871, durante i viaggi tra Vienna e Merano. Le Stanze di Sua Maestà l'Imperatrice furono utilizzate più frequentemente da Francesco Giuseppe, che qui ad Innsbruck andava e veniva con piacere facendo cacce nei dintorni come nella valle del Kühtai. Poiché la camera da letto aveva un talamo singolo, espressamente voluto da Elisabetta, l'appartamento ben si confaceva all'uso riservato e privato d'una sola persona, nella fattispecie del sovrano che spesso vi dimorava per puro diletto.
Piantina degli appartamenti imperiali, segnati in rosa.
L'appartamento di Elisabetta iniziava con un'anticamera
A partire dai rifacimenti commissionati da Maria Teresa, "l′Appartamento interno" fu destinato al gentil sesso della dinastia imperiale. Gli attuali arredi delle cinque stanze riproducono fedelmente quelli della seconda metà dell′Ottocento, voluti dall'arciduca Carlo Ludovico per la cognata Elisabetta.
Questa stanza serviva come anticamera all'appartamento dell'Imperatrice Elisabetta. Nel caso avesse delle visite, prima di accedere al salotto successivo, le persone dovevano attendere in questa sala.
Il Salotto dell′imperatrice
Ciascuna stanza degli appartamenti imperiali è decorata in una diversa tonalità cromatica. La scelta dei colori si orientava alle funzioni della camera, secondo criteri ben determinati. Lo stile degli arredi era quello del secondo rococò, molto in voga all′epoca.
Questa era la stanza più grande e più prestigiosa dell'intero appartamento di Sua Maestà ed essendo una stanza semi-pubblica, poteva essere utilizzata da Sissi per incontri di famiglia, udienze privata e per i cosiddetti Gesellschaftsspiel, giochi di società, nel dopocena. All'epoca di Elisabetta, la colazione poteva essere servita non solo in questo salone, ma anche nello spogliatoio.
La Stanza della toeletta
Con la Stanza della toeletta aveva inizio il nucleo delle camere private dell′appartamento. Questa stanza era dedicata soprattutto alla cura del corpo, ma non all'igiene personale nel senso moderno del termine che invece avveniva per mezzo di vasche e brocche che venivano condotte nella camera da letto.
Le chiase longue, indicano che la stanza era utilizzata anche come sala di relax durante il giorno.
Al di sotto della tappezzeria rosa, vi sono delle pitture murali che riproducono motivi cinesi e che risalgono all′epoca di Maria Teresa. Sono state riscoperte nel 2009 con i lavori di restauro e recupero dell'appartamento imperiale.
Lo Studio
Nella camera più luminosa dell′"Appartamento interno", situata nel bastione circolare della torre nord, fu allestito per l′imperatrice Elisabetta uno Studio e stanza da lavoro. Sullo scrittoio sono esposti preziosi oggetti d′uso comune, manufatti di importanti opifici viennesi.
Il Gabinetto (o Passage)
(perdonate ma non ho trovato foto migliore)
La piccolissima saletta che divide la Stanza della toeletta dalla Camera da letto fungeva da guardaroba e spogliatoio, oltre che da anticamera per i domestici. E′ arredata con mobili di alta qualità, come un grande e prezioso armadio nel quale erano stipati gli indumenti della coppia imperiale. Qui i servitori preparavano adeguatamente i capi d'abbigliamento o quant'altro potesse servire quotidianamente ad Elisabetta o Francesco Giuseppe; allo stesso tempo, attendevano qui le dovute istruzioni dei sovrani. La stessa funzione aveva la saletta successiva alla camera da letto, oggi adibita ad altre funzioni di mostra museale, un tempo comunque parte dell'appartamento privato della coppia imperiale.
La porta in fondo alla stanza permetteva ai servitori d'entrare ed uscire dagli appartamenti per mezzo di un corridoio che correva fra le due ali di stanze. Da qui, senza disturbare la famiglia imperiale, i servitori potevano tranquillamente mantenere accese le grosse stufe in maiolica presenti in ogni camera.
La Camera da letto
Questa stanza fu arredata come "Camera da letto delle Altezze imperiali". Francesco Giuseppe I fu tra gli imperatori asburgici colui che più spesso soggiornò in Tirolo, ed anche sua moglie Sisi pernottò varie volte nel Palazzo imperiale.Il letto presente pare essere quello ufficiale dell'imperatrice Elisabetta ed oltre a questo è presente un inginocchiatoio per le preghiere.
Nella realizzazione delle stanze, l'arciduca Carlo Ludovico si riferiva sempre alle "camere di Sua Maestà l'Imperatrice", mentre riferendosi a questa stanza, la chiamava "camera da letto delle Loro Maestà" intendendo dire che ovviamente erano riferite alla coppia imperiale. Nel 1865, nonostante vi fosse stato inserito un letto matrimoniale, fu sostituto da un letto singolo per espresso desiderio dell'imperatrice Elisabetta.
Nella realizzazione delle stanze, l'arciduca Carlo Ludovico si riferiva sempre alle "camere di Sua Maestà l'Imperatrice", mentre riferendosi a questa stanza, la chiamava "camera da letto delle Loro Maestà" intendendo dire che ovviamente erano riferite alla coppia imperiale. Nel 1865, nonostante vi fosse stato inserito un letto matrimoniale, fu sostituto da un letto singolo per espresso desiderio dell'imperatrice Elisabetta.
La porta posta di fianco all'inginocchiatoio, nascosta dalla tappezzeria verde, serviva per recarsi alla toilette quand'ancora, prima della seconda metà dell'Ottocento, erano in uso le "eleganti" sedie col foro sulla seduta.
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