Figlia del duca Massimiliano Giuseppe in Baviera e della Principessa Ludovica di Baviera, nacque nel palazzo paterno a Monaco e trascorse sovente l'infanzia al castello di Possenhofen, residenza estiva della famiglia.
Nel cercare un buon partito da far sposare a suo figlio Francesco Giuseppe d'Austria, l'arciduchessa Sofia di Baviera scelse Elena, sua nipote, che aveva tutte le virtù per essere una buona sovrana: altera, dal portamento elegante, era una ragazza modesta ed equilibrata; a differenza dei suoi fratelli e della sua famiglia Nenè era cattolica praticante, amava studiare e leggere, giovane dalla solida cultura aveva una spiccata propensione per il governo della casa. Fra tutte le nipoti, Sofia non poteva certo scegliere di meglio, perchè la sua decisione non offendeva alcun Paese e non ne preferiva alcuno - parafrasando le parole dell'arciduchessa Sofia nel primo film con Romy.
Nenè fu quindi sottoposta ad un intensivo percorso di studi, imparando il francese, lingua ufficiale delle corti europee, ed il complicato cerimoniale della corte imperiale.
Le madri avevano pensato di fare incontrare i due giovani, che si erano visti soltanto una volta a Innsbruck da bambini, a Bad Ischl. Per l'occasione, Ludovica portò con sé anche Elisabetta. Francesco Giuseppe si innamorò di quest'ultima (più fresca, rosea e selvaggia!) e la preferì alla sorella che, consapevole di quello che c'era in pentola, appariva molto più seria e altera di quello che non era già per via dei suoi lineamenti squadrati e duri che aveva ereditato dalla madre.
Il giorno dopo Francesco Giuseppe chiese la mano di Sissi alla zia che ne fu cert sorpresa ma, a conti fatti, le era indifferente quale figlia salisse al trono.
Delusa e afflitta era invece Elena, che si sentiva rifiutata dall'uno e tradita dall'altra. Arrivata a 22 anni era quasi considerata una vecchia zitella e le speranze di trovarle marito si riducevano con il passare del tempo. Ludovica però si mise in azione per cercarle un buon partito prima che fosse troppo tardi. Puntò su Massimiliano Antonio principe ereditario di Thurn und Taxis, ricca famiglia fondatrice del servizio postale tedesco.
Ludovica, ancora una volta, progettò di far incontrare i due giovani a Possenhofen e stavolta il suo piano riuscì. Massimiliano non era bello ma colto e apprezzò le virtù interiori della ragazza. I genitori di Massimiliano, allettati dalla prospettiva di imparentarsi con l'imperatore, furono d'accordo per il matrimonio.Il re Massimiliano II di Baviera, Capo della casa di Wittelsbach, era contrario a matrimoni impari tra membri della sua famiglia, cui spettava il trattamento di Altezza reale, con esponenti di famiglie non reali, e pertanto rifiutò di dare il suo assenso alle nozze di Elena con il principe ereditario di Thurn und Taxis. Fu soltanto l'intervento dell'imperatrice Elisabetta, che fece pressioni sul cugino Massimiliano II, a sbloccare la situazione e a far ottenere a Elena il consenso reale alle sue nozze. L'unica condizione fu che Elena continuasse ad usare il proprio trattamento di nascita, cioè quello di Altezza reale, invece di quello che avrebbe acquisito con le nozze, cioè Altezza serenissima. Oltre al rango mantenne anche il titolo di duchessa in Baviera, cui si andava ad aggiungere il titolo acquisito per matrimonio.
L'Imperatrice Elisabetta trovava in lei anche un'amica fidata con cui sfogare il proprio malcontento nei confronti della corte di Vienna e della suocera Sofia. Tra di loro parlavano sempre in inglese, una lingua incomprensibile per molti.
Qui sotto alcune fotografie di Nenè con Sisi e il fratello Carlo Teodoro:
Nenè con i fratelli Sisi, Carlo Teodoro e Mathilde
Nenè con i fratelli Maria Sofia, Massimiliano Emanuele e Mathilde (sovente confusa per Elisabetta), con il cugino Ludovico Vittorio:
A Possenhofen vennero celebrate le nozze il 24 agosto 1858.
Il 22 dicembre gli sposi fecero il loro ingresso a Ratisbona, dove la popolazione accolse Elena con calore.
La prima figlia, Luisa Matilde, nacque nel 1859, seguita dalla seconda, Elisabetta Maria, nata nel 1860. Poco dopo la nascita della secondogenita, si recò a Corfù per far visita alla sorella Elisabetta seriamente ammalata, dovuti alla sua continua depressione e insofferenza alla vita di corte e al cerimoniale. Il consiglio che le dava era sempre lo stesso: cercare un compromesso e pazientare con la zia Sofia.
Elena e Sisi sulla yacht "Fantasie" a Corfù nell'inedita fotografia che scoprii a Trieste |
Nenè e Sisi a Corfù |
Nel 1862 Elena diede alla luce il tanto atteso figlio maschio, Massimiliano Maria a cui ne seguì un altro nel 1867 chiamato Alberto.
Nenè col marito e le due figlie |
La coppia ebbe un matrimonio molto felice e fu senza alcun dubbio l'unione più felice tra le sorelle Wittelsbach. Ma per un curioso caso del destino, questa felicità durò molto poco poiché Massimiliano Antonio che soffriva di una malattia renale cronica: né un ciclo di trattamenti a Karlsbad, né i migliori medici poterono salvarlo. Massimiliano morì nel 1867 a soli 36 anni. Elena cadde in un profondo stato di depressione, sul quale certamente influì notevolmente la tara ereditaria della sua famiglia. Tutti a Ratisbona piangevano la morte del loro principe, che con la moglie si era dedicato a numerose opere di carità.
Si racconta che la vedova, completamente disperata, assisteva ogni giorno ad una messa celebrata davanti la tomba del marito, e passò molto tempo prima che riuscisse a ritrovare la serenità. Fu quasi costretta a farsi forza e a rimboccarsi le maniche poiché Bismarck aveva privato la famiglia del monopolio del servizio postale in Germania, pertanto Nenè dovette gestire in prima persona gli affari economici della famiglia almeno fino alla maggiore età dei figli.
Nenè nel periodo della vedovanza:
Nenè nel periodo della vedovanza:
Viaggiò spesso per l'Europa, sovente per incontrarsi con le sorelle Elisabetta, Maria Sofia e Mathilde, ma faceva sempre ritorno a casa per dover badare agli affari.
Donna dalla gran forza morale! Ma triste destino delle Wittelsbach non aveva finito di fare il suo corso anche nella vita di Nenè: la sua secondogenita, Elisabetta, dopo il primo parto iniziò ad accusare numerosi problemi di saluto e dopo ben tre gravidanze morì a soli 21 anni. Fu un'altra perdita molto tragica per Elena, che dovette far fronte ad uno dei decessi più gravi per una madre, cui si aggiunse - solo 4 anni più tardi - la morte del figlio Massimiliano. Elena cercò allora conforto nella fede, chiudendosi in uno stato di profonda prostrazione e depressione, che quasi si tramutò in pazzia e in un progressivo allontanamento dal resto del mondo.
Il fatto che il suo 4 figlio, Alberto, fosse un buon capofamiglia, rasserenò negli anni l'animo inquieto di Nenè.
Tempo dopo però ella si ammalò gravemente per un'infiammazione alla gola che le impedì di nutrirsi. Le forze l'abbandonarono in più fu colta da febbre alta e da delirio. L'imperatrice Elisabetta rimase accanto alla sorella fino alla fine, parlandole sempre ed esclusivamente in inglese, lingua con la quale le due sorelle amavano farsi confidenze per non esser capite.
I funerali si svolsero in un clima di profondo dolore per gli abitanti di Ratisbona: Elena era infatti la loro amata benefattrice. Venne seppellita nella cripta della famiglia Thurn und Taxis.
Col senno di poi, per la sua prontezza di spirito, per le sue doti umani e per la sua solidità ne portare avanti gli affari di famiglia, sono sicuro che sarebbe stata effettivamente un'imperatrice d'Austria ideale!
Altre sue fotografie:
Non era certo una bellezza! |
Il nipote di Nenè, Carlo Augusto, figlio di Alberto, divenne Capo del Casato Principesco di Thurn und Taxis dal 1971 fino alla sua morte nel 1982.
Gli succedette il figlio Giovanni, bisnipote di Nenè dunque, che divenne Capo del Casato dal 1982 alla sua morte nel 1990. La moglie Gloria, famosissima e bizzarra donna di origine nobile ma con numerosi debiti alle spalle, aveva 34 anni meno di lui e lo sposò quando faceva ancora la cameriera a Sankt Moritz.
Gli succedette il figlio Giovanni, bisnipote di Nenè dunque, che divenne Capo del Casato dal 1982 alla sua morte nel 1990. La moglie Gloria, famosissima e bizzarra donna di origine nobile ma con numerosi debiti alle spalle, aveva 34 anni meno di lui e lo sposò quando faceva ancora la cameriera a Sankt Moritz.
Nota come la principessa punk e la "Principessa TNT", Gloria fu un'icona durante gli anni 80, eccentrica e spregiudicata come si confaceva agli outsider di quegli anni. Era conosciuta per i suoi acquisti lussuosi oltre che per le continue feste a cui partecipava o che organizzava; feste che davvero erano assurde, estrose ma anche esose. Tuttavia, con la morte di Giovanni, le spese folli si arrestarono a causa delle forti tasse che gravavano sulla proprietà che suo marito aveva lasciato. Come una moderna Nenè, si sobbarcò di tutta la gestione degli affari economici del Casato, cercando di far fronte ai debiti accumulati: per sua iniziativa e per incassare qualche soldo extra, decise di aprire al pubblico la sua residenza. Gloria funse da tutore del figlio Alberto, controllando ben 2 miliardi di dollari della fortuna dei Thurn und Taxis.
Oggi Gloria si occupa della tenuta e per quanto si sia raffinata nei modi, rimane sempre una donna troppo divertente che ancora oggi organizza feste alle quali partecipano personaggi famosi di ogni estrazione sociale.
Il figlio Alberto, di 35 anni, è ancora oggi Capo del Casato di Thurn und Taxis ed è un noto pilota automobilistico tedesco, vice-campione (2007/2008) e campione (2010) della GT Championship ADAC GT Masters tedesca con la squadra tedesca Reiter Engineering.
Il figlio Alberto, di 35 anni, è ancora oggi Capo del Casato di Thurn und Taxis ed è un noto pilota automobilistico tedesco, vice-campione (2007/2008) e campione (2010) della GT Championship ADAC GT Masters tedesca con la squadra tedesca Reiter Engineering.
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