Johann Haag, Kaiserin Elisabeth von Österreich mit Pferd in den Bergen (1873) |
L’imperatrice Elisabetta era considerata la più abile cavallerizza del suo tempo. Nessuno riuscì a tenerle testa in questo sport, neppure le sorelle che come lei amavano molto andare a cavallo.
Fin dall'infanzia, il padre, il duca Max, l’aveva abituata ad andare a cavallo e la sua tecnica si perfezionò nel corso degli anni seguita addirittura da acrobati spericolati che il duca ospitava per le sue bizzarre serate equestri nel maneggio allestito presso il Palais-Max a Monaco di Baviera.
Qui sotto un ritratto della giovane duchessina Elisabetta:
Idillio a Possenhofen: la giovane imperatrice a cavallo, forse col padre. Lorenzo Quaglio (1793 - 1869) Kaiserin Elisabeth von Österreich, zu Pferd vor Schloss Possenhofen (1867) |
Quando conobbe Francesco Giuseppe, Elisabetta era già un’amazzone molto promettente, dal portamento sicuro e fiero su ogni sella. L’imperatore certo non rimase immune da questo tipo di fascino, considerando ulteriormente che l’equitazione era anche una passione del sovrano. Non è certo un caso se, quale dono per il loro primo Natale da fidanzati, quello del 1853, ella gli regalò un suo ritratto a cavallo nel parco del castello di Possenhofen, realizzato da Franz Adam famoso per le riproduzioni di cavalli, e da Carl Theodor von Piloty, uno dei ritrattisti più noti:
Qui sotto la copia in olio su tela (e in incisione) che Francesco Giuseppe appese sul suo letto fino al giorno della sua morte. Si trova ancora oggi nel Museo dell'Hofburg di Vienna:
Tuttavia, mentre per un ragazzo di formazione militare tutto ciò era scontato, facendo parte dell’educazione stessa di un aristocratico, Sissi dovette imporlo contro ogni convenzione sociale: per quanto l’andare a cavallo fosse comunque un’attività fisica confacente ad una dama della buona società, la futura imperatrice d’Austria non poteva certo permettersi di fare scorribande come a cavallo come qualsiasi donna comune, men che meno correre all'impazzata di fianco al marito nelle battute di caccia, cosa che poi fece senza troppi problemi soprattutto nelle campagne ungheresi.
Qui sotto un ritratto dell'imperatrice a cavallo eseguito da Franz Adam (bozzetto, acquerello e definitivo in olio)
Questo ritratto di Elisabetta non fu mai ritirato e rimase nell'atelier del pittore fino alla morte di Elisabetta, poiché l'artista aveva il divieto di venderlo. Andato infine all'asta, la tela fu acquistata da Gisella, la figlia di Sissi.
Il ritratto non era stato accettato perché non rispondeva ai canoni della Corte sul modo in cui andasse rappresentata un’imperatrice. Si vede infatti il cavallo che sembra saltar fuori dal quadro e l’imperatrice, che guarda verso lo spettatore, rappresentata come una giovane fanciulla fresca, piena di vita, col volto arrossato dalla cavalcata, un’immagine che, dice l’artista, rappresenta l’imperatrice come il popolo se la immaginava. Il pittore scrisse in una lettera al padre: “L’energica prima dama di Corte [la contessa Lamberg, che si era recata nell’atelier del pittore per lamentarsi del dipinto] come tutte le altre dame della Corte ama un’imperatrice bianca come il marmo, l’espressione imperiosa, nulla che anche le altre persone possano avere”.
Ritratto della giovane imperatrice d'Austria a cavallo. Otto von Thoren Elisabeth als Reiterin, 1853 |
Statuetta in porcellana Biscuit raffigurante Elisabetta a cavallo |
Bozzetto per una statuetta in porcellana |
La futura sposa dell'imperatore a cavallo. Autore sconosciuto |
Ad ogni modo, divenuta sovrana, Sissi divenne l'esponente più autorevole della Casa d'Asburgo in sella ed è rimasta un’amazzone quasi mitica fino ad oggi.
La coppia imperiale a cavallo in una litografia di Eduard Kaiser, 1855 |
Almeno nei primi mesi di matrimonio, la giovane e felice coppia imperiale amava farsi vedere in giro a cavallo, lungo le campagne intorno a Vienna. La stessa Elisabetta, quando il marito non poteva seguirla, aveva l'abitudine di cavalcare nei dintorni di Schonbrunn come pure nelle vallate del salisburghese quand'era in vacanza insieme a Francesco Giuseppe.
Qui sotto ritratti e varie immagini che raffigurano la coppia imperiale a cavallo insieme, sia al tempo del fidanzamento che negli anni della maturità:
Franz Zeller (Edler) von Zellenberg Kaiser Franz Joseph I. und Kaiserin Elisabeth bei einem Ausritt (1863) |
Alexander Ritter von Bensa Kaiser Franz Joseph I. und Kaiserin Elisabeth von Österreich beim Ausritt |
La coppia imperiale a cavallo. Litografia da un dipinto di Emil von Hartitzsch (1868) |
Otto von Thoren (1828 - 1889) Emperor Franz Joseph and Empress Elisabeth out riding |
Sissi e Franz alle cacce in Ungheria |
Leggendariamente, si sa che si faceva cucire i vestiti che avrebbe usato per cavalcare stando seduta su una finta sella e controllando in uno specchio che le pieghe della gonna cadessero in modo perfetto: gli abiti da equitazione erano gli unici che le stavano davvero a cuore. Per proteggere le mani portava due paia di guanti. Qui sotto un servizio fotografico dell'imperatrice che la mostra con la muta da caccia:
L'unica sella dell'imperatrice giunta fino ai nostri giorni. |
Elisabetta perfezionò la sua tecnica e si sottoponeva a lunghi e severi allenamenti che fino agli anni ’80 le tenevano occupata tutti i giorni, stancandosi notevolmente. Ma non poteva fare a meno di andare a cavallo: era l’unico modo per fuggire, anche per poche ore, dalla claustrofobica corte. Probabilmente il suo amore per l'equitazione era strettamente legato al bisogno di libertà dei tempi felici di Possenhofen, quando cavalcare nei boschi era la sua attività preferita.
L'imperatrice Elisabetta ed un cavaliere nel parco del castello di Mirabell a Salisburgo. L. Herday Kaiserin Elisabeth mit Reitbegleiter |
L’amore verso cani e cavalli era totalizzante. Amava quelle bestie, sapeva comprenderle e sapeva come domarle quando queste erano troppo selvagge; allo stesso modo sapeva che in loro avrebbe trovato sentimenti veri, lealtà e amore disinteressato che non avrebbe mai ricevuto da chi cercava di avvicinarla. Amava così tanto questi animali che nel suo appartamento all’Hofburg aveva fatto appendere, anziché ritratti dei suoi famigliari, dipinti che raffiguravano cani e cavalli prediletti. Fra questi spiccava un dipinto che raffigurava i cavalli Flic e Floc, due lipizzani, che ritti sulle zampe posteriori eseguivano un’acrobazia. Si immagini dunque lo scandalo della corte…
Dirà al suo lettore di greco Constantin Christomanos: “Oggi mi ha condotto in una saletta con le pareti letteralmente tappezzate di immagini di cavali. Superbi ritratti di animali superbi.
"Vedete" mi ha detto "quanti amici ho già perduto senza trovarne uno nuovo. Molti sono morti per me, e nessun essere umano l'avrebbe mai fatto: piuttosto mi ucciderebbero!”
Curiosamente, è giunta fino ai nostri giorni anche una spilla personale dell'imperatrice, raffigurante un cavallo, regalatale dalla figlia Maria Valeria, venduta all'asta da Dorotheum nel 2011.
Fra i lotti battuti all'asta, si ritrova anche una calzamaglia per le cavalcate - come sempre circonferenza del girovita di circa 50 cm - ordinata e realizzata dal fornitore di corte Joh. P. Winkler nel 1889 circa.
Intenzionata ad apprendere i segreti dell’Alta Scuola d’equitazione, Sissi assunse come sue istruttrici delle famose acrobate del Circo Renz, Emilie Loiset e Elise Petzold, per imparare ulteriormente acrobazie e salto agli ostacoli. A Vienna, Elisabetta s'allenava insieme alle due donne presso il meraviglioso maneggio allestito dall’architetto barocco Joseph Emanuel Fischer von Erlach nel 1729-35; la Spanische Hofreitschule la cosiddetta Scuola d'Equitazione Spagnola dell'Hofburg, l’unica istituzione al mondo in cui si è conservata fino ad oggi l’equitazione classica, solo ed esclusivamente con cavalli Lipizzani, così come praticata dall’alta scuola del Rinascimento.
Il ritratto qui sotto, sovente indicato come uno dell'imperatrice a cavallo, raffigura in realtà la cavallerizza Elisa Petzold insegnante d'equitazione di Elisabetta nel 1875.
Figlia di un fabbricante sassone di saponette, dopo aver fatto il suo debutto nel circo del cavallerizzo francese Francois Loisset, nel 1867 fu assunta dal circo Renz che all'epoca accampava a Vienna. Sovente, nelle varie biografie su Elisabetta, si ritrova scritto che la sua insegnate sia stata Elisa Renz, figlia del grande Ernst Renz, ma la realtà è ben diversa: l'errore nasce dal fatto che in tutti i cartelloni del tempo, la giovane fu sempre indicata col solo nome di Elisa o 'Elisa di Vienna', al più 'Elisa de' Renz'. La giovane divenne intima amica di Sissi, e quest'amicizia diede vita a vari pettegolezzi come quello di una ipotetica relazione saffica tra le due. Ad ogni modo, il 23 aprile del 1875, in una lettera al marito Francesco Giuseppe, l'imperatrice si sentì quasi in dovere di metter in chiaro la faccenda scrivendo "Elisa è una donna molto per bene".
Sissi le fece dono di un cavallo di nome Lord Byron, il più bello delle sue stalle!
Un servizio fotografico che ritrae l'imperatrice Elisabetta, felice e sorridente, in sella ad uno dei suoi cavalli:
Da sinistra a destra: l'imperatrice Elisabetta, l'imperatrice Eugenia di Francia e l'imperatore Francesco Giuseppe. |
La passione per le cavalcate l'accomunava al cugino Ludwig, re di Baviera, col quale sovente andava a cavalcare nel cuore della notte lungo le rive del lago di Starnberg o nelle fitte boscaglie coperte di neve. Leggende o verità, questo dipinto poetico evoca le passeggiate notturne dei due sovrani:
Albert Rieger König Ludwig II. von Bayern und Kaiserin Elisabeth von Österreich vor Burg Falkenstein |
Il divertimento maggiore di Sua Maestà, oltre ad essere le lunghe corse a cavallo per le campagne e i boschi, erano le battute di caccia: dopo le numerose battute in Ungheria, Sua Maestà si recò in Inghilterra trascorrendovi diversi e lunghi periodi autunnali dedicandosi a questo passatempo. Si pensi che, durante il suo primo soggiorno in suolo inglese, nel 1874, l’imperatrice conobbe la società internazionale delle cacce e delle corse a cavallo, e ricevette in dono addirittura un cavallo da caccia inglese: un modo per invogliare l’imperatrice a dedicarvisi anima e corpo. A proposito di questo soggiorno inglese scrissero di lei: “ Quell’attività le dava gioia e faceva trasparire le sue doti migliori. Era serena e felice, e quand’era lieta era buona, premurosa e generosa, l’esatto contrario della creatura egoista, introversa e capricciosa della corte viennese.
Come pilota durante queste battute di caccia inglesi, le viene affiancato uno dei migliori cavallerizzi d’Inghilterra, William George “Bay” Middleton, che rimase assai impressionato dal coraggio, dalla tenacia e dall’incredibile resistenza dell’Imperatrice.
Con il suo aiuto, Elisabetta riuscì ad arrivare al traguardo, come unica donna, in gare di caccia alle quali talvolta partecipavano fino a 100 uomini. Elisabetta in sella era un’apparizione sconvolgente e nessuno sapeva resistere al suo fascino, neppure il Middleton col quale, leggenda vuole, l’imperatrice ebbe una relazione extraconiugale
Qui sotto alcune immagini di Elisabetta alle cacce in Inghilterra:
Wilhelm Richter Kaiserin Elisabeth zu Pferd |
In quegli anni praticò con vero accanimento la corsa e il salto, esercitandosi senza remore sia in Ungheria che a Vienna preso la Scuola d’equitazione spagnola, nonché al Prater o al Freudenau, facendo gridare allo scandalo tutti i nobili e la società del suo tempo. Oltre a ciò, era incredibile che quella sovrana sempre assente da Vienna, se ne andasse alla cetichella fin in Irlanda dove si tenevano le cacce più difficili e pericolose: e anche qui Sissi diede prova di essere un’abile amazzone, angosciando non poco la sua dama di compagnia, Maria Festetics, che nel suo diario descrisse quei lunghi e ansiosi giorni – ma Elisabetta riuscì a domare anche i cavalli più imbizzarriti e tutti l’ammirarono per la sua prontezza di spirito in sella.
Nel 1875 però l’imperatrice ebbe un grave incidente a cavallo: durante il suo soggiorno in Normandia, Sissi era solita dedicare le mattinate al nuoto e i pomeriggi ai cavalli. La Contessa Festetics aveva notato come l'istruttore equestre inglese Allen incitasse l'imperatrice ad eseguire acrobazie sempre più spericolate in sella ad un nuovo cavallo, Zouave. La conseguenza fu un grave incidente: l'11 settembre, durante uno degli allenamenti, il cavallo di Elisabetta inciampò e lei cadde fuori dalla sella. Nella caduta, l'Imperatrice perse il suo cappello e batté forte la testa contro il terreno, indurito dalla stagione calda, a seguito del quale l'imperatrice riportò una lieve commozione cerebrale. Immediatamente fu mandato un telegramma a FG. L'imperatore volle andare a trovarla, ma fu fortemente sconsigliato di farlo, visti i rapporti tra l'Austria e la Francia. L'imperatrice si riprese in pochi giorni e Sissi non ci pensò neppure di frenare la sua attività appassionata.
Pochi giorni dopo in una lettera a FG Elisabetta scisse:"Sono afflitta di avervi spaventato così tanto, ma sia voi che io siamo preparati a questi incidenti...Mi piacerebbe tanto avere altri cavalli a Godollo. Qui ne ho avuto così pochi per lavorare bene e sono ansiosa di far vedere di non aver pero il sangue freddo con questa caduta"
Sappiamo anche di un altro incidente dell’imperatrice, avvenuto a Murzsteg non per sua spericolatezza, del quale esiste una stampa pubblicata su un giornale viennese a corredo dell'articolo: Sissi stava attraversando un ponte di legno a picco su di una gola, quando il cavallo scivolò in un’asse rotto, rischiando di farla cadere. Quando succedevano questi incidenti, il povero Francesco Giuseppe la tempestava di lettere in cui la scongiurava di smettere di cavalcare.
Specialmente negli ultimi anni, l'imperatrice non amava farsi fotografare e non amava essere seguita dalla gente durante le sue lunghe cavalcate. In queste circostanze, per proteggersi dagli sguardi indiscreti, un ventaglio era suo fedele compagno:
Julius von Blaas Elisabetta e Francesco Giuseppe a cavallo a Göding, 1878 |
Bozzetto di Julius von Blaas |
Nonostante ciò, in seguito a lunghi problemi di saluti causati dal nervo sciatico infiammato, l’imperatrice smise di andare a cavallo intorno agli anni ’80 e Maria Valeria, la figlia prediletta, dovette promettere alla madre di non salire mai a cavallo.
Confiderà in seguito alla contessa Irma Sztáray: «D’improvviso e senza ragione alcuna avevo perso il coraggio e io, che fino a ieri deridevo ogni pericolo, ne vedo uno in ogni cespuglio e non riuscivo a liberarmi dell’immagine del terrore. È questa la ragione per cui non ho mai permesso a Valeria di montare a cavallo; non sarei mai stata capace di sopportare la continua agitazione!»
L'imperatrice Elisabetta con le due figlie a cavallo |
Elisabetta a cavallo col figlio Rodolfo al Prater |
Dopo aver smesso di andare a cavallo, Sissi iniziò le sue lunghe e veloci passeggiate… un’altra passione dell’imperatrice, nella quale s’impegnava totalmente sfinendo addirittura le dame di compagnia che non riuscivano a starle al passo.
Qui sotto, varie immagini di Sissi a cavallo:
Frank Reynolds (1876-1953) Ritratto dell'imperatrice Elisabetta in tenuta da amazzone |
Elisabetta a cavallo. Litografia da un dipinto di Wilhelm Richter (1862) |
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