Comparvero poi a salutarla anche il re di Baiera, Massimiliano II, Luigi I (ex re di Baviera, dato che aveva abdicato per via dello scandalo di Lola Montez), entrambi in uniforme austriaca e con le rispettive consorti.
La Ludwigstrasse era un tripudio di gente accorsa a salutare Sissi, la rosa di Baviera come dissero i contemporanei. La giovane principessa salì su di una carrozza aperta guidata da sei cavalli, con le lacrime agli occhi, si alzò in piedi, si voltò verso la folla e la salutò sventolando un fazzoletto... seguita dai genitori, dai fratelli e dalle sorelle.
Da Monaco si diresse verso Straubing, facendo una sosta a mezzogiorno nella cittadina di Landshut.
Giunta a Straubing presenziò un ricevimento in suo onore organizzato dalle autorità locali, con bande e ragazze vestite di bianco. Qui la comitiva pernottò una notte nell'albergo "Zum Schwarzen Baren".
L'indomani, il 21 aprile, salì a bordo del battello "Stadt Regensburg" sul Danubio che l'avrebbe condotta a Vienna. Raggiunse la cittadina di Passau alle due del pomeriggio e qui salutò la Baviera con le lacrime agli occhi (un a lapide, costruita intorno al 1904, ricorda questo evento).
Al valico della frontiera bavarese venne eretto un arco di trionfo e una delegazione imperiale salutò la futura l'imperatrice. Da qui il battello di Elisabetta fu avvicinato da due piroscafi che la scortarono attraverso tutta l'Austria superiore.
Alle sei di sera giunsero nella città di Linz, quale prima tappa in suolo austriaco. Qui era stato allestitio un padiglione di legno tutto addobbato a festa, con numerose bandiere, tribune per gli spettatori che ugualmente si ritrovavano anche nella piazza principale.
Qui fu accolta con gran festa e fu raggiunta, a sorpresa, dall'imperatore Francesco Giuseppe che voleva salutarla appena messo piede in Austria e prima che raggiungesse Vienna. La sera stessa ci fu uno spettacolo di gala nel teatro di Linz con la recita di un lavoro intitolato Die Rosen der Elisabeth, mentre la città era illuminata a festa ed era percorsa da una fiaccolata festante. La comitiva prese alloggio nel Landhaus, la cui camera da letto destinata ad Elisabetta era stata arredata e decorata con i colori della Baviera, mentre l'imperatore lasciò Linz verso le 4 e mezza del mattino del 22 aprile proseguendo alla volta di Vienna per accogliere ufficialmente la futura imperatrice.
Da Linz la futura sposa e la sua famiglia si imbarcarono invece sul piroscafo a ruote "Francesco Giuseppe" addobbato a fiori e bandiere e che condusse Elisabetta a Vienna in un vero e proprio corteo trionfale. Il piroscafo era uno dei più lussuosi mai visti a quel tempo: costruita a Londra era una meraviglia del progresso tecnico. La cabina della futura imperatrice era tappezzata con velluto color porpora, il ponte di coperta era stato trasformato in una serra di fiori e piante, con una pergola di rose nel quale Sissi poteva ritirarsi. Le bandiere bianco-azzurre delle Baviera erano messe al fianco di quelle rosso-bianco-rosso dell'Austria e di quelle giallo-nere degli Asburgo. Sissi era sopraffatta dalle emozioni: pallida, taciturna e intimidita cercò in tutti i modi di sforzarsi di essere un'altra, una donna felice, sventolando il fazzoletto col sorriso sulle labbra. Al suo fianco sempre la madre Ludovica che cercava di farle coraggio per calmare il suo nervosismo.
Il rombo dei cannoni e lo scampanio di tutte le chiese di Vienna annunciarono l'arrivo della sposa dell'imperatore all'approdo di Nussdorf. Una folla di curiosi era radunata fino all'altura del Leopoldsberg.
A Nussdorf Elisabetta si cambiò d'abito, indossando uno dei suoi abiti di gala color rosa, vaporoso e con una grande crinolina. Sulle spalle indossava una mantiglia bianca di pizzo ed in testa un cappellino bianco.
Qui fu accolta con gioia dall'imperatore che balzò a bordo del battello prima ancora che questo attraccasse. Sulla riva c'era il popolo accorso in massa, l'aristocrazia dell'impero e tutti gli esponenti di casa Asburgo.
Dopo lunghi festeggiamenti, a bordo di eleganti carrozze, Sissi raggiunse la residenza estiva degli Asburgo, il palazzo di Schonbrunn, attraverso archi di trionfo e gente festante. Elisabetta era esausta...
Arrivata a Schonbrunn ebbe immediatamente inizio una cerimonia di "presentazione" della futura sposa alla corte e viceversa: furono presentati principi, arciduchi, dignitari di corte, arciduchesse, dame di compagnia ecc... ecc... Una cerimonia lunga e noiosa durante la quale l'arciduca Massimiliano presentò la parentela Asburgo alla famiglia Wittelsbach. Poco dopo l'imperatore presentò con solennità i regali di nozze e per primo il suo: un diadema di diamanti con un corsage intonato, anch'esso di diamanti. Nessuno però disse ad Elisabetta che quel diadema era caduto il giorno prima per la sbadataggine di una parente... Il diadema era volato in terra e si era immediatamente provveduto alla sua sistemazione spendendo la modica cifra di 100.000 fiorini! La caduta del diadema fu subito considerata come di pessimo auspicio, ma nessuno disse niente!
Le sue dame bavaresi furono congedate per sempre ricevendo doni di commiato e al loro posto subentrarono le dame della casa, appositamente scelte dall'arciduchessa Sofia.
Dopo di ciò ci fu una cena di gala che durò ore interminabili, durante le quali Sissi si sentì spesso sopraffare dalla stanchezza: dalla mattina fino alla sera non si era mai fermata un attimo e l'ansia di avere tutti gli occhi addosso le fece mangiare poco e niente. Era intimidita, si sentiva osservata e giudicata. Si affacciò dal balcone del palazzo per puro obbligo e poi si ritirò nelle sue stanze.
L'indomani, Elisabetta entrò ufficialmente nella città di Vienna: era il 23 aprile del 1854.
La cerimonia di preparazione della futura sposa durò quasi tutta la mattina ed era tardo pomeriggio quando finalmente Sissi salì con la madre su di una carrozza trainata da 8 cavalli lipizzani, indossando un nuovo abito di gala in seta rosa, trapuntato d'argento con strascico, ghirlande di rose sul capo e il diadema del quale si è detto poco fa.
Per entrare a Vienna passò attraverso il nuovo ponte Elisabethbrucke (Ponte di Elisabetta), creato appositamente per l'occasione e che collegava Vienna con il sobborgo di Wieden: Sissi inaugurò ufficialmente l'apertura del ponte!
La carrozza partì, come da tradizione, dall'odierno Theresianum, di proprietà della famiglia Asburgo ma mai utilizzato, e non da Schonbrunn come si potrebbe credere. La carrozza avanzò in mezzo ad una folla gioiosa, che osannava la rosa della Baviera, che si accalcava lungo le vie della città o sugli spalti creati per l'occasione, per vedere la futura imperatrice d'Austria. Dal canto suo Sissi non fece altro che piangere tutto il tempo, mentre la mamma Ludovica cercava di consolarla in ogni maniera, senza però riuscirci. Arrivò alla Hofburg che ancora piangeva come una fontana e quando scese dalla carrozza incespicò e il diadema (ancora lui!!!) si impigliò nel riquadro dello sportello... tutto ciò davanti alla famiglia imperiale riunita in pompa magna davanti all'ingresso del palazzo imperiale.
Dopo di questo, finalmente, il viaggio della futura imperatrice poteva considerarsi concluso: era a Vienna nei suoi appartamenti all'Hofburg e doveva prepararsi per il matrimonio del giorno dopo...
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