giovedì 30 gennaio 2014

Francesco Carlo, padre di Franz e suocero di Sissi

Meglio noto al pubblico della trilogia di Sissi col nome di Franz Karl, un simpatico vecchietto dal volto sempre sorridente e scherzoso, che ripeteva all'infinito l'affermazione "Ah brava!!".
In verità, a parte la caratteristica del non amare la vita di corte e il suo ruolo di rappresentanza, Francesco Carlo non fu l'eterno burlone che ci piace tanto immaginare. Franz Karl fu infatti un ometto di poco conto...


Nacque a Vienna nel Palazzo di Schönbrunn il 17 dicembre 1802, quale secondogenito dell'imperatore Francesco II d'Asburgo-Lorena (che dal 1806 decadrà da tale titolo con la soppressione del Sacro Romano Impero e la fondazione dell'Impero austriaco) e della sua seconda moglie, Maria Teresa di Borbone-Napoli, figlia di re Ferdinando I delle Due Sicilie e di Maria Carolina d'Asburgo-Lorena, figlia a sua volta della grande imperatrice Maria Teresa d'Austria.
Francesco Carlo crebbe con la coscienza di un secondogenito e quindi con l'idea che difficilmente sarebbe salito al trono, coltivando quindi numerose passioni anche al di fuori della corte austriaca. Molto interessato all'arte ed al teatro, divenne abile cacciatore, arte che praticherà con sempre crescente assiduità soprattutto dopo l'ascesa al trono del figlio. 
Il 4 novembre 1824, Francesco Carlo sposò la Principessa Sofia di Baviera, figlia di re Massimiliano I di Baviera e della sua seconda moglie,Carolina di Baden. Dalla loro unione nacquero ben 6 figli, come abbiamo visto nel post precedente.Non era un uomo molto avvenente e sul suo volto poco piacevole faceva bella mostra di sé il famoso "mento asburgico" (o labbro, che dir si voglia)! Caratteristica di molti Asburgo era difatti il prognatismo, che comportava una certa sporgenza del mento, accompagnata o no da un labbro carnoso abbastanza pronunciato. Questa peculiarità, per via genetica, fu trasmessa anche a tutti i sui figli rendendoli di fatto non molto avvenenti. Per questa ragione, grazie anche alla moda del tempo, amavano farsi crescere folti baffoni che riuscivano a camuffare questa caratteristica.
Nel periodo tra il 1835 ed il 1848 Franz Karl fu costretto a governare al posto del fratello Ferdinando (che era mentalmente incapace), insieme ad un consiglio di reggenza composto da ministri di stato e da suo zio Luigi d'Asburgo-Lorena. Allo scoppio dei primi moti rivoluzionari, nel dicembre del 1848 suo fratello Ferdinando decise di rinunciare al trono abdicando e Francesco Carlo era il suo successore designato a diventare imperatore d'Austria. Ma poche ore dopo, su influenza dell'ambiziosa moglie che conosceva bene il carattere del proprio marito, cedette tale onore al suo figlio maggiore Francesco Giuseppe che divenne così automaticamente imperatore!
Dopo la nascita dei suoi figli, Francesco Carlo si dedicò attivamente alla vita di corte, apparendo in poche e limitate occasioni formali, preferendo godersi il suo status di privato cittadino, recandosi spesso nel Salzkammergut per cacciare o al Prater per lunghe cavalcate. Durante i periodi di residenza estiva al palazzo di Bad Ischl, si interessò moltissimo al locale teatro (Lehar Theater), ormai ridotto in rovina, e provvide a farlo restaurare e ad utilizzarlo come teatro di corte per sé e per gli invitati alle sue feste, fatto che lo rese estremamente popolare nella cittadina austriaca.
L'arciduca Francesco Carlo morì a Vienna nel 1878, sei anni dopo la morte della moglie, e venne sepolto nella Cripta Imperiale nella Chiesa dei Cappuccini. Francesco Carlo fu l'ultimo degli Asburgo le cui viscere siano state sepolte nella Cripta Ducale nella Cattedrale di Santo Stefano ed il cui cuore nella Herzgruft nella Chiesa agostiniana secondo una secolare rito familiare.

Altre immagini... 


Un uomo molto elegante... Una posa degna di un imperatore, sì! O.o 










mercoledì 29 gennaio 2014

La famosa arciduchessa Sofia, la zia "cattiva" di Sissi

Nota con vari nomi quale Sofia di Baviera, Sofia d'Asburgo-Lorena o semplicemente Sofia d'Asburgo.
Per tutti è conosciuta come l'arcigna, cattiva e perfida arciduchessa Sofia... Quella zia odiosa con la quale la Sissi dei film leziosi di Marishka andava sempre a scontrarsi.


Ma cosa c'è di vero in tutta questa cattiveria, in questo personaggio che nei film ci appare così meschino? Andiamo per gradi e vediamo quale fu la sua vita...



Il suo nome completo in tedesco era Sophie Friederike Dorothea Wilhelmine Prinzessin von Bayern. Nacque a Monaco di Baviera il 27 gennaio 1805 quale figlia terzogenita del re Massimiliano I Giuseppe di Baviera e della seconda moglie Carolina di Baden. Era dunque sorella di Ludovica e di conseguenza zia di primo grado si Elisabetta. Il 4 novembre 1824 Sofia andò in sposa a Francesco Carlo d'Asburgo-Lorena che era il secondo figlio maschio dell'imperatore Francesco I d'Austria. Sofia si ritrovò dunque in un ambiente particolare... L'Austria era governata da un imperatore demente, il marito non era uno degli uomini più avvenenti del mondo, non aveva delle grandi ambizioni e amava piuttosto l'arte e il teatro. Per Sofia fu uno smacco perchè, insieme a Ludovica, non ebbe un matrimonio "importante": due sorelle divennero regine, lei semplicemente la moglie di un "non probabile" discendente al trono!
Appena giunta a Corte, Sofia fu oggetto di pettegolezzi. Quando si sposò con Francesco Carlo, infatti, in quel momento a Schonbrunn c'era il figlio di Napoleone e Maria Luigia, Franz, chiamato anche l'Aiglon, il quale, malato di tisi, era sempre confinato nelle sue stanze. Sofia era l'unica che lo andava a trovare e passavano molto tempo insieme, rimanendo al suo capezzale quando morì nel 1832. Si vociferava che fosse lui il padre di Massimiliano Ferdinando, ma sembra essere stata solo una cattiveria messa in giro dalla corte.

Nonostante questo il loro matrimonio, tra alti e bassi, fu una bella unione e la coppia ebbe ben sei figli:

  • Francesco Giuseppe (1830 - 1916) [nella foto a destra insieme];
  • Massimiliano Ferdinando (1832 - 1867);
  • Carlo Ludovico (1833 - 1896)
  • Maria Anna (1835 - 1840);
  • Un figlio nato morto (24 ottobre 1840);
  • Ludovico Vittorio (1842 - 1919).

Donna assai intelligente e sveglia, Sofia decise ben presto che sarebbe stata la madre di un imperatore d'Austria! Il marito, assai disinteressato alla vita politica e insofferente agli obblighi che il ruolo di imperatore poteva comportare, fu ben contento quando la mogli gli disse di rinunciare alla linea di successione al trono! Certamente non disse "Ah brava!!" come si potrebbe pensare, ma la cosa non gli dispiacque. In seguito alla rivoluzione del 1848, riuscì dunque a far abdicare il cognato, l'imperatore Ferdinando I d'Austria, gravemente malato di epilessia e intellettivamente limitato, e lei stessa decise di rinunciare a diventare imperatrice. Rimase per tutta la vita alle spalle di Franz, guidandolo e consigliandolo circa le mosse da compiere e come comportarsi in moltissime occasioni. Fu una donna dal temperamento forte, non si faceva mettere mai i piedi in testa da nessuno tant'è che venne definita come "l'unico uomo a corte".

 "Erzherzogin Sophie geleitet ihren Sohn Franz Joseph zum Thron", 1848
(c) Österreichische Nationalbibliothek


Poiché, come visto nell'ultimo post, l'imperatore aveva bisogno di una moglie, fu Sofia a muovere i fili affinché il figlio Francesco Giuseppe facesse una buona unione. La scelta cadde su diverse dame, ma poi si preferì scegliere la cugina Elena in Baviera, figlia della sorella Ludovica, soprannominata Nenè. Nel conoscere la futura cognata Sissi, però, Franz ne rimase così affascinato da scegliere quest'ultima al posto della prescelta Elena. Sofia non era molto d'accordo con questa decisione ma l'imperatore fu irremovibile. Sofia fu dunque vittima del suo grandissimo amore per il figlio e per il suo Paese. La scelta fu presa, nonostante gli svariati dubbi e le preoccupazioni dell'occasione, e Franz sposò Sissi nel 1854.

Suocera e nuora: era davvero odio come nel film?

Sinceramente non possiamo parlare d'odio (e qui tutti diranno: "Ooooh ma non è possibile!") perchè Sofia non odiò mai Elisabetta. Ne è testimonianza "vivente" le numerose lettere dell'arciduchessa che ci sono giunte e che ci mostrano una zia preoccupata per la salute della nipote/nuora, che chiedeva al proprio figlio di salutare Sissi, che non mancava mai di chiedere informazioni sull'imperatrice d'Austria... La corrispondenza tra Sissi e Sofia poi, fu molto fitta e regolare nei primi anni di matrimonio e ci troviamo di fronte a lettere cariche d'affetto e d'amore materno.
Cosa c'era dunque di vero? Beh, diciamo che di vero ci fu che Elisabetta fu molto insofferente alla vita di corte. Bramava la libertà delle montagne e delle campagna. Odiava l'etichetta, la corte, Vienna... Odiava tutto ciò che era un obbligo e che la costringeva a fare cose che non voleva. Sofia dunque si scontrò molte volte con Sissi, proprio per questi motivi. Di vero ci fu solo questo, ma non si può credere che ci fosse un vero e proprio odio fra le due donne. entrambe possedevano un carattere indubbiamente molto forte e, certamente, Sofia possedeva qualcosa in più di Sissi, essendo lei in grado di governare degnamente l'impero. È pertanto un errore ritenere Sofia la suocera che ostacola la vita della nuora in tutte le sue decisioni: l'Arciduchessa pensava solo al bene della dinastia Asburgica e dell'Impero Austriaco. Il suo comportamento non fu quindi sbagliato, ma dettato dal bene per il Paese e dall'amore materno per quella nipote tanto scapestrata. Fu lei a prenderla sotto la propria ala e a istruirla per diverso tempo.


Sissi e Sofia nella loro unica foto insieme

La situazione precipitò quando nacque la prima nipote: Elisabetta voleva educare e tenere vicino a sé la figlia, Sofia invece riteneva che il compito spettasse soltanto a lei. Francesco Giuseppe diede ragione alla madre e, per tutta reazione, la moglie iniziò ad intraprendere una serie di viaggi per l'Europa, per fuggire dall'ambiente familiare opprimente. Di conseguenza i contatti tra suocera e nuora furono molto più distaccati. Probabilmente Sofia si sentì più libera, più sicura di se, potendo rimanere a Vienna sola insieme al figlio a governare l'Impero. 

Nonostante ciò, l'arciduchessa Sofia non ebbe una vita semplice. Nonostante il carattere forte, si trovò ad affrontare la morte del figlio Massimiliano Ferdinando (giustiziato nel Messico dai rivoluzionari), la morte di due figliolette nei primi anni di regno...
La morte la colse solamente nel 1872. In occasione di una serata in teatro, il 9 maggio 1872, Sofia rientrò a palazzo e si mise a prender un pò di fresco della sera. Si addormentò sul balcone e si prese una brutta infreddatura che si trasformò in polmonite. Le sue condizioni parvero subito disperate. Per dieci giorni la famiglia imperiale rimase al suo capezzale; Elisabetta, che si trovava a Merano, tornò di corsa a Vienna soprattutto per non sentire le chiacchiere della corte e per non sentirsi in colpa nell'aver mancato un'occasione tanto tragica. Franz fece addirittura lastricare con della pagliale strade intorno ad Hofburg, affinchè il rumore dei cavalli e delle carrozze sotto le finestre delle camere di Sofia non ne disturbassero le ultime ore di vita. 
Sofia morì alle tre di notte del 28 maggio 1872 e venne sepolta nella Cripta dei Cappuccini, dove da secoli trovavano posto le salme degli Asburgo.
Per l'Austria fu come perdere l'effettivo imperatore.
Per Francesco Giuseppe fu la fine di ogni sostegno affettivo, morale e politico.. Un sostegno che Sissi non gli aveva (e non gli avrebbe) mai dato.

Sofia fu dunque personaggio di rilievo e spicco per l'Austria, certamente non nella vita di Sissi, ma ebbe un grande importanza ed una certa influenza per il figlio Franz.



Sofia sul letto di morte



Qualche altra immagine... 












Foto e dipinti insieme al marito


 

domenica 26 gennaio 2014

Una moglie per l'imperatore



Intorno al 1852 - 1853 la zia di Sissi, l'arciduchessa Sofia, iniziò a pensare ad una possibile candidata quale moglie del suo Franzi. Sofia era la sorella di Ludovica, la madre di Sissi, ed il suo figlioletto Francesco Giuseppe, affettuosamente chiamato en famillie col nome di Franzi o Franz, era l'imperatore d'Austria che a quel tempo era una delle nazioni più potenti d'Europa. Divenne imperatore nel 1848 ad Olmutz, coronando così il sogno dell'arciduchessa Soffia, che aveva rinunciato al proprio ruolo d'imperatrice a causa principalmente dell'incapacità a governare del proprio marito. Analizzeremo più avanti queste figure.

A quell'epoca era fondamentale che un uomo si sposasse ed era anche importante che un uomo si sposasse entro breve tempo... Figuriamoci dunque un imperatore!! Per questa ragione, sua madre, iniziò a scambiare numerose lettere private a molte regine del tempo (alcune delle quali erano sorelle di Sofia), saggiando il terreno e studiandosi man mano le possibile principesse che avrebbero potuto fare al caso del proprio figlio, ma soprattutto dell'Impero Austriaco. Era necessario, a tal proposito, che la candidata fosse bella e raffinata, ben istruita e che sapesse bene le lingue dell'impero. Principesse tedesche, con una buona famiglia, furono dunque le principali figure prese in esame.


  • Una delle prime candidate fu Maria Sidonia di Sassonia (1834 - 1862)


Cugina di primo grado di Francesco Giuseppe, era la figlia della sorella di sua madre Amalia, che a sua volta era anche sorella di Elisabetta di Sassonia, madre della futura regina Margherita di Savoia.
Era una donna abbastanza robusta, dalla carnagione bianca e dai lunghi capelli biondi. Era imparentata con moltissimi nomi illustri delle case regnanti del tempo, ma il progetto matrimoniale fallì perché Sidonia non piacque al giovane imperatore. 
Per Sidonia si parlò anche di un altro progetto matrimoniale abbastanza importante, perché successivamente le si fece il nome di Vittorio Emanuele II di Savoia, vedovo di Maria Adelaide d'Asburgo Lorena, ma anche questo progetto fallì e Sidonia morì nubile a 27 anni.


  • Elisabetta Asburgo Lorena (1831 - 1903)



Faceva parte del ramo palatino d'Ungheria ed era figlia dell'arciduca Giuseppe e di Maria Dorotea del Wurttenburg. Elisabetta al tempo era già vedova di Ferdinando Asburgo-Este e madre di una bambina dal nome Maria Teresa. Quando fu presa in considerazione come moglie di Franz, vi fu l'opposizione dell'arciduchessa Sofia sia per la sua ostilità al ramo d'Ungheria, sia perché Elisabetta era una vedova e già madre. Elisabetta si risposerà con Carlo Ferdinando Asburgo della linea Teschen e sarà la madre della regina di Spagna, Maria Cristina.


  • Anna di Prussia (1836 - 1918)


Era la figlia più giovane di Carlo di Prussia e della principessa Maria di Sassonia.
Essendo una giovane e bella principessa, essa fu oggetto di molte attenzioni alla corte prussiana; nell'inverno del 1852, il giovane Francesco Giuseppe I d'Austria la incontrò a Berlino e se ne innamorò. Egli desiderava dichiararle il suo amore e così la madre di lui, l'arciduchessa Sofia, scrisse alla regina Elisabetta di Prussia riferendogli della «gioia che si è mostrata a lui come un sogno fluttuante, facendo un'impressione sul suo cuore molto più forte e profonda di quanto avessi pensato inizialmente». In ogni caso, Anna era già fidanzata all'epoca e, in aggiunta a questo, vi era la complicazione della forte opposizione tra gli statisti prussiani contro un'alleanza con l'Austria. La madre di Francesco Giuseppe chiese: «c'è qualche speranza che questo triste matrimonio, che stanno imponendo all'affascinante Anna e che non le lascia alcuna prospettiva di felicità, possa venir impedito?», ma purtroppo i suoi sforzi non vennero coronati da successo.


  • Elena in Baviera (1834 - 1890)



Nota a tutti col nomignolo di Nenè, era la sorella maggiore di Sissi. Era la figlia della duchessa Ludovica, sorella di Sofia. Fu presa in considerazione perchè era in età da marito, era una donna dalla bella figura ed era una donna molto istruita ed educata. Rispetto alle altre sorelle non si può dire che fosse bellissima, ma aveva il portamento fiero, eretto ed elegante. 


Del perchè non sposò lei è ben noto, soprattutto dai film di Marishka... Ma vedremo più avanti anche questo punto! Resta il fatto che fra tutte fu l'unica ad esser contatta poichè le altre erano state velocemente scartate per i motivi sopracitati. 










Va comunque ricordato che Franz, come tutti gli uomini del tempo, non era digiuno da certe "pratiche" e da certe "conoscenze" in campo sessuale. A differenza delle donne, infatti, l'uomo doveva assolutamente mettere in atto certe conoscenze e non c'è dunque nulla di cui stupirsi se anche l'imperatore abbia avuto delle contesse che gli insegnarono i segreti del sesso... Tenete a mente questo dettaglio, che tornerà utile più avanti nel narrare della prima notte di nozze di Elisabetta! ;)





lunedì 6 gennaio 2014

⊹⊱ ✱ Arte ✱ ⊰⊹



"The Hesitant Betrothed"
Auguste Toulmouche
(1866)


venerdì 3 gennaio 2014

Il Capodanno nella famiglia imperiale

Com'era dunque l'ultimo dell'anno e il Capodanno nella famiglia imperiale?

In generale, come ogni altra festività, si celebrava sia privatamente sia con un certo sfarzo. 
L'ultimo giorno dell'anno vedeva un diner famigliare negli appartamenti privati di Sissi e Franz, al quale partecipavano non sono i componenti della famiglia imperiale ma anche altri nobili e dignitari di corte. Non erano previsti grandi spettacoli pirotecnici, ma come da tradizione venivano scambiati regali come nel giorno di Natale: regali di buon augurio per il nuovo anno. Nessuno rimaneva mai sveglio fino a notte fonda, ma partecipavano ad una messa pomeridiana nella cappella di famiglia, con la quale ci si augurava di ricevere la benedizione di Dio per l'anno successivo. 
Stessa cosa capitava con la messa del giorno seguente, il primo del nuovo anno, durante la quale veniva pronunciato il Te Deum.
Il nuovo anno di Corte cominciava con Neujahrscour (ricevimento di Capodanno): la nobiltà dell'impero appariva alla Hofburg, al fine di rendere omaggio all'imperatore e di trasmettere le loro felicitazioni stagionali per la famiglia imperiale. Questo avveniva conformemente ad una procedura complessa che rivelava le sottili sfumature gerarchiche che caratterizzavano la vita di Corte. Solo il corpo diplomatico, i membri delle famiglie regnanti e quei membri dell'aristocrazia che detenevano i più alti posti onorari a Corte, avevano il permesso di partecipare a questo momento e di rendere omaggio all'imperatore in persona. Gli altri membri dell'aristocrazia che erano ammessi a corte in quel giorno,  dovevano accontentarsi dell'Obersthofmeister (letteralmente il capo dei domestici dell'imperatore) quale rappresentante del monarca, che avrebbe poi trasmesso le loro felicitazioni  al sovrano.



Una procedura analoga aveva luogo con le donne a Corte: le mogli degli ambasciatori e degli alti funzionari della Corte erano ricevuti dall'imperatrice in persona (per la gioia della povera Elisabetta!!),  mentre le altre dame aristocratiche dovevano presentarsi al capo dei domestici di Sissi.


Il ricevimento della nobiltà segnava l'apertura della stagione sociale e l'inizio di un vortice di balli, feste in maschera e altri intrattenimenti. I punti salienti della stagione erano i due balli di Corte.
Il primo ad aver luogo era un equivalente di un Ballo di Stato della monarchia, al quale erano invitati quasi 2.000 ospiti provenienti dall'alta società viennese. Oltre l'élite aristocratica, gli ospiti includevano anche individui della vita politica ed economica, così come alti ufficiali dell'esercito.
Due settimane dopo, il 'primo livello' della società si riuniva presso un altro ballo di Corte, un evento più esclusivo che era riservato all'aristocrazia ammessa a corte. Questa era il culmine assoluto della stagione sociale e poteva essere frequentato solo su invito personale dell'imperatore.



Questo era all'incirca ciò che capitava a corte a ridosso del Capodanno...

A questo punto vi starete domandando: ma il Concerto di Capodanno?

Das Neujahrskonzert der Wiener Philharmoniker, questo il suo nome tedesco, è ormai un classico, una tradizione del Capodanno. Un evento mondiale, atteso da milioni di persone in tutto il mondo che possono seguirlo puntualmente in diretta in mondovisione! Come ben saprete, questo concerto si basa prevalentemente su musiche della famiglia Strauss (Johann Strauss padreJohann Strauss jrJosef Strauss e Eduard Strauss) eseguite dal Wiener Philharmoniker nella sala dorata del Musikverein di Vienna. Tradizionalmente viene concluso con l'esecuzione di tre brani fuori programma, due dei quali fissi: il primo è una polka veloce (o galopp), il secondo è An der schönen blauen Donau (Sul bel Danubio blu) di Johann Strauss jr e il terzo è la Radetzky-Marsch (Marcia di Radetzky) di Johann Strauss padre. Durante quest'ultimo brano, è prassi consolidata che il pubblico in sala batta le mani, seguendo il tempo scandito dal direttore, assieme all'incalzare dell'orchestra.


Purtroppo però non c'entra nulla con Sissi e Franz, e bisogna sfatare il falso mito secondo il quale la coppia imperiale si intrattenesse il primo giorno dell'anno ascoltando i valzer di Strauss: il primo Concerto di Capodanno fu eseguito nel 1939, anno dell'annessione dell'Austria alla Germania durante il Nazismo, su iniziativa del direttore d'orchestra Clemens Krauss che prese l'iniziativa di dedicare interamente un concerto alla figura di Johann Strauss figlio.



Il Capodanno al tempo di Sissi



In Austria e Germania, il termine tedesco per indicare il Capodanno è “Neujahrstag”, ovvero il giorno del nuovo anno.
Genericamente noi italiani amiamo definire la sera della vigilia del primo dell’anno come “Capodanno” eppure, in Germania ed in Austria, dove spesso le cose si fanno più precisamente che da noi, la notte dell’ultimo dell’anno prende il nome di Notte di San Silvestro, meglio nota col semplice termine tedesco di “Silvester” o “Silvesternacht”.
Il termine “Silvestro” per l'ultimo giorno dell'anno risale al nome di papa Silvestro I, che morì a Roma il 31 dicembre 335. Più tardi, quando la Chiesa abbinò il nome di un santo a ogni giorno dell'anno, il 31 dicembre fu dedicato a questo papa. E così, in molti paesi europei l'ultimo giorno dell'anno divenne semplicemente il "Silvestro".

Intorno al 19° secolo si dava maggior importanza all’Epifania (nota col nome di Erscheinung des Herrn) che era considerata l’ “effettiva” fine dell’anno, poiché coincideva con la fine delle festività del Natale. Tra quest’ultimo e l’Epifania era viva la tradizione delle Rauhnächte (le notti del fumo), come già accennato in precedenza, durante le quali si pensava che gli esseri maligni girassero per i paesi irretendo le persone con la loro "wilde Jagd" (caccia selvaggia). Era quindi usanza, anche nella notte dell’ultimo dell’anno, riempire casa con del fumo d’incenso al fine di scacciare le presenze demoniache.


Johann Wilhelm Cordes (1824-1869): "Die Wilde Jagd"

Ritornando al Capodanno vero e proprio, all’epoca di Sissi erano molti riti di passaggio verso il nuovo anno e spesso si ritrovano ancora oggi sia in Austria che in Germani, nonché qui in Italia.
La tradizione più diffusa, legata alla cena dell’ultimo dell’anno, imponeva di lasciar pronta un po’ della cena preparata, e di consumarla nelle ore precedenti i festeggiamenti fin dopo la mezzanotte: questo era un omaggio al nuovo anno in modo che appena arrivato fosse iniziato nel segno dell’abbondanza.
Il piatto più tradizionale servito nel corso della cena era, come ben immaginabile, a base di pesce con contorno di verze, carote e patate. Spesso si mangiava del formaggio, prodotto direttamente dalle famiglie nel caso dei ceti più poveri, che era un bene primario e fonte di sostentamento per bambini ed anziani.
Dopo la cena, mentre si mangiavamo noci, nocciole e uvetta, che erano tutti simboli portafortuna, si beveva acqua o birra. Immancabile sulle tavole tedesche era, ed è ancora oggi, il dolce di mandorle che prende il nome di Neujahrsbrezel, le ciambelle di Capodanno.

Si festeggiava anche mangiando dei biscotti creati ad arte per l’occasione. Spesso erano per lo più dei biscotti semplici, lievitati, o biscotti speziati con il cumino, nonostante che in molti ricettari vittoriani si trovava la dicitura di “New Years Cake” quando di torta come la consideriamo noi oggi non c’era niente! Nel caso di torte effettive spesso vi si nascondevano dentro degli oggettini simbolici, che avrebbero predetto il futuro a chi li avrebbe trovati.


A cavallo della mezzanotte, nelle famiglie dei ceti più bassi, di solito si celebrava l’entrata del nuovo anno brindando con del buon vino caldo o con la famosa Feuerzangenbowle (traducibile letteralmente col nome di “punch con pinze infuocate"), una famosa bevanda alcolica del tutto simile al vin brulè, preparata con vino rosso speziato con cannella, chiodi di garofano e bucce d'arancia. 

I cittadini preparavano quindi tredici cornetti di zucchero pressato, che venivano appoggiati su una grata, o nel mezzo di due barrette di metallo, mantenute da una bacinella contenente vino caldo e speziato. A mezzanotte erano soliti bagnare i cornetti di zucchero con del rum o altri tipi di liquore i cornetti, per poi darli fuoco.

 Nel XIX secolo veniva chiamato anche Krambambuli, per il suo tipico colore rosso, dato dal liquore all'amarena proveniente da Danzica.
Questa particolare bevanda ebbe maggior successo quando nel 1944 uscì il romanzo "Die Feuerzangenbowle", scritto da Heinrich Spoerl al quale seguì il film con l'attore principale Heinz Rühmann.
Oggi in Germania non è Capodanno senza il Feuerzangenbowle!

I tedeschi usavano, allo scoccare della mezzanotte, arrotolare il vecchio calendario, legandolo con nove giri di filo rosso, per poi bruciarlo alla fiamma del caminetto, ripetendo “Brucia, brucia libero dai giorni passati, i dolori dell’anno vecchio non torneranno mai più”.
Si salutava il vecchio anno anche sparando con i propri fucili e con dei petardi, mentre le campane della chiesa suonavano a gran festa, con lo scopo di cacciare gli spiriti maligni.
Nelle famiglie più ricche, ovviamente, si festeggiava con champagne e sparando fuochi d'artificio.
Capitava che l’ultimo dell’anno fosse festeggiato addirittura in maschera!!

La differenza fra i ceti più bassi e quelli più ricchi, esisteva anche nell’usanza di scambiarsi i “Neujahrsgeschenke”, letteralmente “regali dell’anno nuovo”. Nel popolo, nelle campagne o sulle montagne di Baviera o Tirolo, spesso consistevano in doni più materiali che spirituali come: piante, animali e vari oggetti utili per la vita quotidiana di un contadino. Alla stessa maniera, ci si recava anche dai vicini per porger questi doni simbolici e per scambiarsi gli auguri. Non si mancava mai di portare in dono dei biscotti speziati (simili ai Gingerbread inglesi) che prendevano il nome di Lebkuchen. Era considerato di buon auspicio anche lo scambiarsi delle forme di formaggio, e così, come in molti altri Paesi Europei, mangiare insieme le lenticchie. Un modo di cementare la reciproca conoscenza e amicizia.
Fra i ceti più alti invece che regalare questi oggi si scambiavano doni più consistenti, o delle somme di denaro.

Era viva anche l’odierna tradizione del Bleigießen, un rudimentale gioco casalingo per predire il futuro. Questo consisteva, e consiste ancora oggi, nel far fondere un pochino di piombo in un cucchiaino, facendolo colare immediatamente all’interno di un contenitore con dell’acqua fredda.


Secondo la forma che avrebbe assunto il piombo, la persona o i suoi amici potevano predire come sarebbe stato l’anno nuovo: un cuore o un anello simboleggiavano un'unione futura, una nave prediceva un viaggio, mentre forme di animali significavano prosperità ed abbondanza per la famiglia. L’unica forma non auspicabile era una perfetta sfera, poiché significa che la fortuna sarebbe rotolata via con l’arrivo del nuovo anno.
Ancora oggi il Bleigießen è un gioco casalingo di gran moda in Germania, tant’è ce sono venduti dei kit appositi, con un libretto per l’interpretazione delle forme.



Era usanza anche quella di recarsi alla messa sia il giorno dell’ultimo dell’anno, che quello del primo, ringraziando la Madonna con il canto del Te Deum. Un tempo si era certamente molto più religiosi e credenti di oggi! Di pari passo ai Canti di Natale, videro la luce anche alcuni canti per il Capodanno che ancora oggi appartengono al repertorio delle canzoni di fine anno, come nel caso di: “Das Alte ist vergangen, das Neu’ hat angefangen”. Molti di questi furono creati apposta per l'Epifania, ma successivamente inglobati fra i canti di Natale.

Altrettanto popolare nel 19° secolo, come per il Natale, era l’usanza di scambiarsi dei bigliettini d’auguri per Capodanno. Nella prima metà dell’Ottocento erano spesso realizzati artigianalmente con decoupage e carte piegate mentre, dal 1872 circa, furono dati alle stampe i primi veri e propri biglietti di auguri di Capodanno. Come nelle “Victorian’s postcards”, le “Neujahrswünsche Postkarten” (biglietti d’auguri per il nuovo anno) mostravano diverse scene invernali, con bambini e animali, grandi orologi segnanti la mezzanotte, nonché la semplice scritta di buon augurio “Frohes Neues Jahr” o similari. Ogni figura ritratta aveva un proprio significato: un ferro di cavallo era segno di buon augurio poiché ci si lasciava la vecchia vita alle spalle, un trifoglio o quadrifoglio era sinonimo di fortuna, maiali (mio Dio, erano in ogni cartolina!) significavano abbondanza, 

Spesso mostravano invece un vecchietto canuto dalla lunga barba, sovrastato o scacciato da un bambino di pochi anni, mentre tutto intorno era un turbinio di colori e di fiori… Segno che un vecchio anno se ne stava andando, lasciando spazio ad un anno più giovane.
Altre cartoline invece mostravano le prime scene primaverili, con lo sciogliersi della neve, gli uccellini in cielo, conigli che anticipavano la venuta della Pasqua, funghetti e fiori di ogni sorta.











Superstizioni del Capodanno:

Al tempo di Sissi, nell’Ottocento, erano moltissime le superstizioni legate a questa ricorrenza. Già di per se Sissi era molto superstiziosa e metteva in atto moltissimi espedienti per portare la fortuna dalla propria parte. Ma di questo parlerò certamente più avanti!
Nel XIX secolo, nei paesi tedeschi, a Capodanno si diceva che se la prima persona che si incontrava dopo la mezzanotte era un prete o un medico, ma anche un portalettere o un campanaro, c’era da preoccuparsi perché non erano di certo di buon auspicio!

Stessa cosa diceva nel caso di una donna o anche di una vecchietta, specialmente se proprio la donna augurava un felice anno nuovo ad uomo: c’era da temere la sfortuna e probabilmente l’anno nuovo sarebbe stato un disastro!!

Baciarsi sotto un ramoscello di vischio la sera di Capodanno è ormai una tradizione consolidata ma lo era anche sul finire del XIX secolo e si riteneva che portasse fortuna, soprattutto appeso sulla porta di casa per allontanare gli spiriti maligni, e che proprio il vischio proteggesse l’amore e gli innamorati. Regalare del vischio invece era un gesto considerato portatore di serenità, salute e fortuna.